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I cani comprendono le parole, ma non distinguono quelle con lo stesso suono

I cani hanno difficoltà a comprendere il linguaggio umano perché non riescono a distinguere le parole dal suono simile come “cani” e “coni”.

Il cervello dei cani non fa differenza tra parole conosciute e parole simili ma senza di senso,

Il team di ricerca ipotizza che la somiglianza dell’attività cerebrale dei cani per le parole che riconoscono e quelle inventate rifletta bias di attenzione e di elaborazione – alcuni dei cani non sono riusciti a restare calmi, per cui la misurazione non è stata considerata per via dell’imprecisione, con un tasso di frequenza molto simile a quello riscontrato negli studi con i neonati.

Saranno necessari ulteriori approfondimenti con un numero maggiore di esemplari, ma siamo davvero entusiasti di questi primi dati

“I cani sono in grado di ascoltare parole che possono riconoscere – spiega Attila Andics della Loránd University – ma non riescono a differenziare in caso di emissioni simili.

Lo studio approfondito e molto interessante si trova in un articolo pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science dove gli esperti della Loránd University, hanno misurato l’attività cerebrale canina mentre gli animali ascoltavano la pronuncia di varie parole.

fonte https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsos.200851

ll team ha monitorato l’attività cerebrale di 17 cani non addestrati di età compresa tra 1,5 e 9,5 anni tramite elettroencefalografia non invasiva (EEG)

confrontando i picchi osservati durante l’ascolto di parole di senso compiuto e parole simili ma prive di senso.

“Ulteriori ricerche secondo il team di ricerca, potrebbero rivelare se la difficoltà di riconoscere le parole sia legata all’impossibilità di acquisire un vocabolario considerevole”.

L’analisi dell’attività cerebrale elettrica registrata ha mostrato che il cervello dei cani discriminava chiaramente e rapidamente le parole conosciute dalle parole senza senso molto diverse a partire da 200 millisecondi dopo l’inizio delle parole. “L’elettroencefalografia è un metodo sensibile non solo all’attività cerebrale ma anche ai movimenti muscolari per cui gli scienziati dovevano assicuarsi che i cani tendessero i muscoli il meno possibile durante la misurazione”.

fonte

https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsos.200851

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