Cani e societàEducazione cinofila e relazione con il cane

Il cane da Pet Therapy, tutto quello che dobbiamo sapere.

Esiste il cane da Pet Therapy?

 

Quali razze sono adatte alla Pet Therapy?

Dove posso comprare un cane da Pet Therapy?

Non so dirvi quante volte mi sono state poste queste domande, tantissime sicuramente. Chi me le poneva, spesso, aveva già le sue risposte e molto spesso erano:

1 – Sicuramente sì (se ci sono quelli da caccia, da guardia e da pastore ci saranno anche quelli da Pet Therapy, la logica prevederebbe ciò )

2- I Golden Retriever (o solo Retriever per i meno esperti) o al più Labrador (quelli della carta igienica, ma solo quelli biondi che mi hanno detto che gli altri sono più agitati)

3- Sicuramente se la mamma fa la Pet Therapy anche la figlia sarà buona (perché è ovvio che le femmine siano più adatte)

Ecco per quanto mi riguarda le risposte sono ben diverse

(e fino a qualche anno fa, prima che il mio istinto di sopravvivenza avesse la meglio  provavo pure a spiegare la cosa ai malcapitati) e hanno a che fare con aspetti caratteriali ontogenetici, socializzazione eterospecifica e ambientale.

Caratteristiche

Ma veniamo al punto: esiste o meno “il cane da Pet Therapy?

Se dovessi rifarmi alle classiche categorie di suddivisioni delle razze enci, la risposta dovrebbe essere no, ma le cose non stanno proprio così.

Il mio potrebbe essere più un “Ni”, partendo dal fatto che vi sono caratteristiche che accomunano i diversi cani impegnati nella Pet Therapy, (o come più correttamente si chiamano oggi: Interventi Assisti con gli Animali).

A distinguere un “cane sociale” non ci sono infatti né misure al garrese o caratteristiche del pelo né abilità specifiche possedute, ma piuttosto aspetti caratteriali indispensabili.

Tutti i cani impiegati negli Interventi Assistiti infatti  possiedono, o almeno dovrebbero possedere, un’alta socialità eterospecifica, cioè devono amar condividere, il proprio tempo e spazio, con appartenenti alla specie umana pur non facenti parte del proprio gruppo familiare. Per capirsi non basta che il cane non vi lasci, a voi proprietari, un attimo e cerchi la vostra mano con insistenza per ricevere una carezza guardandovi con occhi languidi ogni secondo della giornata, ma per pensare di poter avviare il vostro amorevole compagno a queste attività , bisogna che lo stesso dimostri lo stesso piacere anche verso i bipedi sconosciuti.

In poche parole, che provi piacere a stare in loro compagnia anche in vostra assenza.

Vi è poi Il piacere di lavorare, o meglio di collaborare, che in questo ambito assume una dimensione duplice. 

Durante una seduta, infatti, al cane non si chiede solo di  collaborare con il proprio compagno umano, ma anche e soprattutto con qualcun altro, la docilità quindi deve essere sicuramente alta ma deve mostrarsi non solo rispetto al partner ma anche verso gli altri. Per quanto poi riguarda l’arausal (condizione temporanea del sistema nervoso, in risposta ad uno stimolo significativo e di intensità variabile) quello che di norma si preferisce, ma qui le variabili sono molte, sia una condizione media quindi un cane né apatico né eccitable.

Altra caratteristica del comportamento indispensabile, ma non sufficiente, è la prevedibilità, cioè la possibilità che il comportamento, dato un determinato stimolo possa essere previsto, immaginato. Per essere più preciso, dovremmo essere in grado di poter presuppore, con una certa precisione, la risposta del cane ad un’ampia gamma di stimoli che potrebbe incontrare in modo da essere pronti ad accogliere la sua reazione e/o a prepare l’utente. Perchè questo sia possibile non basta “conoscere” il soggetto, ma lo stesso deve presentare comportamenti simili a stimoli assimilabili, visto che gli ambienti in cui si troverà ad operare saranno i più svariati.

Alta adattabilità, resilienza e resistenza sono altri aspetti imprescindibili,  altre caratteristiche e abilità sono invece strettamente legate alle attività che si andranno a proporre, per esempio per alcune sarà utile un cane con un atteggiamento calmo e riflessivo per altre, invece, uno più reattivo e vivace.

Per esperienza, posso affermare che taglie e mantelli diversi possono far preferire nella scelta, l’utentepazientebambinoanziano un cane invece che un altro, ma qui evidentemente entriamo nella sfera dei gusti personali, per cui ogni generalizzazione perde di significato.

Razze

Cane di razza o meticcio non fa alcuna differenza, come già detto in parte prima, non esistono (per fortuna n.d.r) razze selezionate a questo scopo. Certo tenendo conto delle caratteristiche caratteriali sopra citate, sembra più semplice che le stesse sia possedute dai cani del gruppo 8 (cani da acqua e riporto) in particolare da Retriever. Prova ne sia  la massiccia presenza di Golden, Labrador e Flat Coated in questo settore.

Detto questo, in tanti anni di lavoro diretto come Coadiutore e Referente di Intervento, che di formatore mi é capitato di avere il piacere di incontrare meticci, cani da pastore, da compagnia, primitivi, molossi, guardiani ecc… che possedevano tutte le “carte in regola” per svolgere in modo piacevole questa attività.

Quindi alla domanda c’è una razza giusta? Nuovamente la risposta è un “Ni”

Allevamenti

Dovessimo quindi decidere per un cane di una specifica razza, dove possiamo comprarlo?

Da anni, mio malgrado, vedo annunci contenenti la dicitura “adatti per la Pet Therapy”, è ogni volta me ne dispiaccio.

Come ormai è assodato, e dimostrato scientificamente, le caratteristiche comportamentali dipendono molto più dalle esperienze che un soggetto vive che dal corredo genetico, quindi anche l’essere figlio di cani impiegati in Pet Therapy non è da solo garanzia che lo sarà anche lui in futuro.

Un percorso di senso puppy (bio sensor), un arricchimento ambientale e sociale fatti in modo accurato sicuramente porteranno dei grandi benefici e metteranno le basi per la crescita e la permanenza delle caratteristiche di socialità, resilienza, docilità e prevedibilità che andiamo a cercare.

Quindi appare evidente che se si vuole fare una scelta, su quale cucciolata, non basterà conoscere i genitori, ma si dovranno valutare le possibilità che la cucciolata stessa avrà di fare le giuste esperienze nei tempi e modi corretti.

Ovviamente, ma ci tengo a ribadirlo, il lavoro di preparazione inizia e non si conclude con la scelta del cucciolo. Un cucciolo, ma ancora meglio un binomio cucciolo-umamo, prima di poter pensare di avviarsi alla Pet Therapy hanno davanti a sé un lungo (ma anche divertente) percorso di preparazione fatto non solo di coccole ed educazione di base, ma di tantissime esperienze.

Quindi la definizione data dall’allevatore di “cuccioli adatti” è quantomeno prematura.

In conclusione di questo piccolo, e per nulla esaustivo, articolo, trovo importante ricordare che la cosa principale da, assolutamente, tenere in considerazione, nell’inserimento o valutazione successiva di tutti gli animali impiegati negli interventi,  é il piacere, inteso come gioia entusiastica, di partecipazione agli stessi.

Oscar Zuccatti

Al Campo Educazione Cinofila asd

Progetto UluLove

Oscar Zuccatti: Laureato in Sociologia, da sempre affascinato dal mondo animale e in particolare da quello cinofilo. Nel suo lavoro di educatore ha la possibilità di incontrare il mondo della Pet Therapy e dal 2011 é responsabile di tale servizio per Anffas Trentino Onlus.

Partecipa direttamente a progetti d’intervento in ambiti diversi, svolgendo fino ad oggi più di 4000 ore di attività. Negli anni segue svariati corsi, stages e workshop, oggi è Educatore Cinofilo Fisc di 3° livello, formatore in ambito Iaa (Pet therapy) e preparatore dei binomi.

Referente d’intervento per le Eaa

Responsabile di Attività

Coadiutore del Cane

Coadiutore del Gatto e Coniglio

Presidente Al Campo asd

Componente e cofondatore del progetto UluLove


Oscar Zuccatti

Oscar Zuccatti Al Campo Educazione Cinofila asd Progetto UluLove Oscar Zuccatti: Laureato in Sociologia ed Educatore Socio-Pedagogico da sempre affascinato dal mondo animale e in particolare da quello cinofilo. Nel suo lavoro di educatore ha la possibilità di incontrare il mondo della Pet Therapy e dal 2011 é responsabile di tale servizio per Anffas Trentino Onlus. Partecipa direttamente a progetti d’intervento in ambiti diversi, svolgendo fino ad oggi più di 4000 ore di attività. Negli anni segue svariati corsi, stages e workshop, oggi è Educatore Cinofilo Fisc di 3° livello, formatore in ambito Iaa (Pet therapy) e preparatore dei binomi. Referente d’intervento per le Eaa Responsabile di Attività Coadiutore del Cane Coadiutore del Gatto e Coniglio Presidente Al Campo asd Componente e cofondatore del progetto UluLove

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