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Gli oli vegetali nell’alimentazione del cane

Tra gli ingredienti utilizzati nelle diete industriali e casalinghe bisogna citare le fonti di lipidi (comunemente chiamati grassi) in quanto nutrienti essenziali per la sopravvivenza dell’organismo.

Gli oli vegetali nell’alimentazione del cane

Gli oli vegetali nell'alimentazione del cane
Gli oli vegetali nell’alimentazione del cane

Quali sono le funzioni dei lipidi?

  • Funzione strutturale: partecipano alla formazione di tutte le membrane cellulari.
  • Funzione energetica: rappresentano i nutrienti con la più alta concentrazione energetica, 100 grammi di lipidi forniscono 900 Kcal di energia, più del doppio rispetto all’energia fornita da proteine e carboidrati.
  • Funzione di facilitatori di assorbimento vitaminico: alcune vitamine definite liposolubili (A, D, E, K) necessitano di sciogliersi nei lipidi per essere assorbite. L’assenza di molecole lipidiche nella dieta impedirà questo meccanismo e tali vitamine verranno perse senza poter essere assimilate.

Qual è la dose giornaliera minima definita per il cane?

Le linee guida nutrizionali indicano che la razione giornaliera:

  • di un cane adulto deve contenere almeno il 5,5% di lipidi sulla sostanza secca (alimento da cui si sottrae l’acqua contenuta);
  • di un cucciolo e di un cane in riproduzione deve contenere almeno l’8,5% di lipidi sulla sostanza secca.

Esiste una dose massima giornaliera definita?

  • Non esiste un quantitativo preciso ma il Medico Veterinario Nutrizionista per formulare si basa sul buon senso e sull’esperienza. In corso di inappetenza, particolari patologie croniche o sport di tipo endurance i lipidi possono essere aumentati, al contrario, in corso di mal digestione, patologie enteriche, sovrappeso e obesità i lipidi andrebbero limitati. Gli oli vegetali sono composti dal 99-100% di lipidi, di conseguenza bisogna dosarli con parsimonia per evitare di superare il fabbisogno energetico giornaliero. Si evince che pochissimi grammi al giorno in eccesso o difetto possano fare la differenza sulla condizione corporea del cane.

In base alla loro origine, possiamo suddividere i lipidi in lipidi di origine animale e di origine vegetale. Oggi parleremo di alcuni oli, ovvero fonti lipidiche di origine vegetale.

Ogni olio si differenzia per composizione nutrizionale e tecnica di lavorazione. Oltre a subire il processo di estrazione, l’olio grezzo viene raffinato con la finalità di rimuovere le mucillagini, i colori e gli odori anomali, in modo da renderlo gradevole e commestibile.

Gli oli vegetali sono assolutamente indispensabili nell’alimentazione del cane?

La risposta è no, esistono valide fonti di origine animale (lardo, strutto, sego, sugna, tagli di carni grasse, oli estratti da pesci come salmone o merluzzo), tuttavia è bene sottolineare che la maggior parte delle suddette fonti potrebbe risultare carente di acidi grassi polinsaturi, di cui gli oli vegetali sono invece molto forniti. È pertanto consigliato dal punto di vista nutrizionale associare fonti lipidiche di origine animale a fonti vegetali.

OLIO D’OLIVA NEL’ALIMENTAZIONE DEL CANE

Partiamo da lui: il fiore all’occhiello della produzione italiana. È molto apprezzato nell’alimentazione mediterranea, ma sarà interessante anche per l’alimentazione dei cani? Indubbiamente l’alto contenuto di vitamina E, con effetti antiossidanti, risulta notevole per i cani con patologie croniche, soggetti sportivi e anziani. La vitamina E entra in gioco nel combattere i radicali liberi, prodotti in corso di infiammazioni e stress ossidativo. Risulta tuttavia un olio scarso di acidi grassi insaturi. Esistono sul mercato altri oli più indicati, per questo nelle diete formulate per cani viene normalmente sostituito dall’olio di girasole o di mais.

OLIO DI GIRASOLE E OLIO DI MAIS

Hanno caratteristiche simili a livello nutrizionale. La quantità di acidi grassi polinsaturi è superiore (50%) rispetto a quella che ritroviamo nell’olio d’oliva (10%). L’acido linoleico presente in questi oli rappresenta l’unico Omega 6 essenziale per il cane adulto, va pertanto necessariamente assunto per via alimentare dal momento che il cane non è in grado di produrlo autonomamente. Olio di girasole e mais risultano una valida scelta da considerare durante la formulazione di un piano alimentare per cani.

OLIO DI LINO

L’acido alfa linolenico, Omega 3, è presente nell’olio di lino ed è essenziale per il cane in crescita e in   riproduzione, garantendo un effetto antinfiammatorio e modulante della pressione sanguigna, tuttavia l’acido linolenico degli oli vegetali non risulta “pronto all’utilizzo” tal quale, deve preventivamente subire una un’attivazione metabolica, una sorta di conversione che nei cani non avviene in maniera molto efficiente. Potrebbe oltretutto risultare di gusto sgradevole per alcuni soggetti. Fortunatamente la natura ci mette a disposizione fonti di Omega 3 già metabolicamente attive (EPA e DHA) che quindi potrebbero risultare migliori rispetto all’olio di lino. Si tratta dell’olio di salmone, largamente conosciuto e utilizzato nell’alimentazione del cane.

OLIO DI COCCO

Si può utilizzare a livello topico cutaneo ed è altresì possibile aggiungerlo come ingrediente in alcune tipologie di diete. È composto quasi esclusivamente da acidi grassi saturi che hanno solo funzione energetica e, a differenza degli acidi grassi insaturi precedentemente citati, non detiene una funzione strutturale. Ciò che lo differenzia dagli altri oli è la forte presenza di acidi grassi a media catena. Questi vengono assorbiti rapidamente risultando molto utili in caso di soggetti denutriti, con patologie enteriche, pancreatiche, cani anziani e sportivi (endurance). Negli animali sani si crea un picco lipidico talvolta indesiderato, per cui, in questi casi, si preferisce optare per l’olio di girasole, mais, salmone.

Gli altri oli vegetali regolarmente utilizzati nella filiera umana non possiedono caratteristiche nutrizionali ottimali per l’alimentazione del cane.

Gli oli, come qualunque altro ingrediente, devono essere dosati all’interno di un piano alimentare completo e bilanciato. La figura di riferimento con la qualifica medica e la competenza tecnica per farlo è il Medico Veterinario specializzato in nutrizione e alimentazione del cane. Con le diete fai-da-te senza la dovuta supervisione medica e senza l’utilizzo di un software di calcolo si rischia di incorrere in un ipo/iperdosaggio lipidico. Normalmente si assiste ad un iperdosaggio.

Cosa esita dall’assunzione di un’eccessiva quota lipidica?

  • A breve termine potrebbe comportare mal digestione ed episodi gastroenterici, quali vomito, produzione di feci mucose e diarrea. Ricordiamo inoltre che tali sintomi potrebbero portare all’instaurarsi di un circolo vizioso, riducendo l’assorbimento di altri principi nutritivi e alterando la permeabilità tra le cellule intestinali.
  • A lungo termine potrebbe comportare un’eccessiva assunzione calorica con conseguente stato di sovrappeso o obesità.
  • In delicate fasi di vita come nel caso del peripartum (periodo che precede e segue il parto), potrebbe comportare crisi ipoglicemiche.

Monica Burroni

Medico Veterinario Esperto in Nutrizione e Alimentazione del cane e del gatto

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