Cani e società

Pet Therapy Stress e Bisogni etologici

Da sempre un aspetto sul quale si confronta la Pet Therapy è lo stress.

Infatti lo stress è un aspetto da sempre centrale sia come obiettivo di molti progetti, sia come ambito di ricerca per quanto riguarda gli animali coinvolti.

Se facessimo una Word Cloud con gli appunti di un qualsiasi studente, di un corso di Iaa, tra le parole rappresentate più in grande ci sarebbe appunto “stress”.
Negli ultimi anni, inoltre, inizia a comparire un’altra domanda rivolta a chi si impegna in questo mondo, ovvero:

Pet Therapy Stress e Bisogni etologici
Pet Therapy Stress e Bisogni etologici

La pet Therapy rispetta i bisogni etologici del cane?

Domanda a cui proverò a rispondere in questo articolo.

Prima di farlo, mi trovo, però, costretto a chiarire qualche concetto, che aiuterà il lettore a comprendere anche perché in premessa ho voluto associare i concetti di stress e bisogno etologico.

Innanzitutto cosa sono i bisogni etologici?

Semplificando potremmo dire che sono l’insieme di tutti i comportamenti che il cane deve agire per dirsi appagato e quindi aspirare ad una felicità piena.
Sono altro rispetto ai bisogni fisiologici, che hanno a che fare con il mangiare, il bere, il dormire, il sentirsi al sicuro, con l’essere libero dalle malattie, dal dolore e con il potersi muovere.

I bisogni etologici riguardano, infatti, i comportamenti che specificatamente definiscono l’essere cane. Tra questi potremmo elencare quelli legati all’igiene, alla cura parentale, alla socialità, all’interazione, all’efficacia, all’attaccamento, all’accreditamento, al gioco, alla comunicazione, alla caccia, alla collaborazione e altri.

Pet Therapy Stress e Bisogni etologici
Pet Therapy Stress e Bisogni etologici

Gli stessi variano, per priorità e quantità, in ogni singolo individuo, creando un quadro specifico di bisogni per ogni cane. Ad esempio un segugio sentirà più forte il bisogno di seguire una traccia mentre un pastore di inseguire animali in movimento e radunarli e così via.

Come possiamo capire se il nostro cane li soddisfa?

Se per i bisogni fisiologici la risposta è abbastanza semplice, non è, infatti, complicato capire se un cane sia ben nutrito, dissetato o riposato, la questione si fa più complessa per quelli etologici.
Qui i parametri oggettivi sono minori.

Come per l’uomo la questione della misurazione della felicità è difficile.

Tra i parametri, il più studiato è, senza dubbio, il cortisolo, in quanto connesso con l’attivazione dell’asse ipotalamico-pituitario-surrenale in condizioni di stress e, quindi, ritenuto un indicatore ideale di benessere. Poiché, se il  benessere dipende dall’appagamento, il mancato appagamento è fattore di stress.


Purtroppo  la raccolta del campione per l’analisi di questo ormone, spesso, implica il confinamento ed il contenimento degli animali e può, quindi, essa stessa diventare un fattore stressante alterandone i risultati.

Un altro sistema utilizzato, è quello dell’osservazione del comparire o meno di alcuni comportamenti indice di disagio. 

Lo stato di benessere viene, quindi, dedotto dalla mancata osservazione di quei comportamenti.

Pet Therapy Stress e Bisogni etologici
Pet Therapy Stress e Bisogni etologici

Quali sono i comportamenti che ci dicono che il nostro cane è stressato?

Nel tempo sono stati individuati e classificati una serie di comportamenti, che il cane mette in atto con lo scopo (per lo più inconscio) di sollevare se stesso da una situazione emotivamente disagevole o comunque strettamente riconducibile al persistere di situazioni di ‘distress’ (stress negativo). Gli stessi sono conosciuti anche come ‘segnali di stress’.

Tra i più comuni ci sono:

  • abbaiare, ululare o piangere (senza apparente motivo)
  • muoversi avanti e indietro oppure in circolo
  • rincorrersi la coda
  • calo o assenza di appetito
  • distruttività
  • ipersalivazione
  • iperattività
  • diarrea
  • coda bassa o tra le gambe
  • orecchie basse o schiacciate all’indietro
  • postura accovacciata
  • occhi spalancati e sguardo sfuggente
  • sguardo fisso e apatico
  • tremore, eccessiva paura e rigidità dei muscolare
  • ansimare senza ragione apparente

L’apparire e il persistere di questi comportamenti, ci può dire qualcosa sul livello di stress negativo e quindi anche sullo stato di benessere e di appagamento.

Possiamo, ora, tornare al focus di questo articolo e cercare di rispondere alla domanda iniziale.

Pet Therapy Stress e Bisogni etologici

La Pet Therapy rispetta i bisogni etologici del cane?

Per capirlo dobbiamo analizzare quali comportamenti chiediamo di agire al cane e in che modo, in questo particolare contesto. Nella pratica, tra i comportamenti maggiormente richiesti ci sono quelli collaborativi, di cura, di gioco e di interazione.

Ovviamente durante una seduta non tutti i comportamenti possono essere accettati e stimolati, per motivi legati all’ambiente e alla sicurezza.
L’ambiente, gioca un ruolo importante nel permettere al cane di esprimersi.

Pet Therapy Stress e Bisogni etologici

I progetti di Pet Therapy, per lo più si svolgono in luoghi non pensati per gli animali (ospedali, scuole, centri socio educativi, RSA…) e questo sicuramente è un limite, che va considerato.
Non è, quindi, sicuramente la tipologia di attività dove un cane può esprimersi al massimo.


Chi progetta e realizza un’attività assistita con il cane, tenuto conto di questo, deve far sì che nei limiti imposti dalla realtà, l’animale possa, comunque, trovarsi nella condizione  di potersi realizzare attraverso i comportamenti normali del suo etogramma.


Per far sì che possano essere considerate rispettose dei bisogni etologici, durante le stesse, al cane non devono essere chieste cose che un cane, se libero di scegliere, non farebbe poiché ritenute estranee a sè.

Vi sono quindi limiti che non si possono valicare.

Il cane è sì l’animale che maggiormente l’uomo ha addomesticato ma, rimane cosa diversa da noi. I suoi comportamenti di azione e di risposta sono diversi dai nostri.

Ad esempio un cane si muove su quattro zampe, abbaia, ricerca il contatto fisicamente in modo diverso, legge i movimenti corporei in modo diverso, analizza il mondo attraverso gli odori prima che visivamente, ha sensibilità sensoriali diverse dalle nostre, abbisogna di tempistiche e spazi diversi per gestire le conoscenze con gli estranei e con l’ambiente.


Possiamo quindi chiedergli di partecipare alla nostra vita ma, dobbiamo tenere conto delle sue peculiarità.
Ciò implica il fatto di  tener conto del benessere etologico nella progettazione delle sedute.

Il mondo degli Interventi Assistiti, almeno quello che agisce con etica e professionalità, da anni si interroga sull’equilibrio fra richieste e benessere poiché è cosciente di questi aspetti.

Il benessere del cane, in questo ambito, ha da sempre un ruolo centrale. Non solo per questioni etiche ma, perché, fondandosi sulla relazione e sull’apporto positivo che essa produce, i suoi effetti si realizzano solo in presenza di benessere.

Da qui il tanto interrogarsi e riflettere sullo stress, che come abbiamo visto è un modo per indagare anche il rispetto etologico.


Da sempre in ogni seduta, a cui partecipo, viene monitorato il comportamento del cane (n.d.r. dal  2016 le linee guida sugli Iaa impongono tale prassi), con particolare riferimento al comparire dei segnali di stress e alle comunicazioni di ‘pacificazione’ che il cane emette. Il cane viene monitorato per gli stessi parametri anche nei periodi di riposo.

Lo scopo, di queste misurazioni, è quello di migliorare la struttura delle sessioni, ed  influenzare positivamente la condizione del cane coinvolto.
Questo ci permette non solo di conoscere quali sono le interazioni e le condizioni che il cane non ama particolarmente ma, anche di capire quali siano i tempi corretti per tutte quelle presenti.

Pet Therapy Stress e Bisogni etologici

Un’interessante ricerca in questo ambito è quella realizzata da McChulluogh et altri su 26 cani impiegati in progetti in contesti di oncologia pediatrica e pubblicata su Applied Animal Behaviour Science .

Gli autori a seguito dei test fisiologici e delle osservazioni comportamentali, non evidenziano situazioni di stress significativamente aumentate, rispetto a comportamenti legati all’affiliazione, durante le sedute.

Empiricamente, la mia esperienza mi porta a sostenere che per poter permettere ad un cane di  partecipare, senza mostrare disagio e portando il massimo apporto ad un progetto di Pet Therapy, occorre sia che le attività siano rispettose del suo benessere, sia che viva una vita nel suo complesso il più possibile etologicamente corretta.


Quando ho iniziato io, ( non ieri ma, neppure nel mesolitico ) era normale parlare di offrire ai cani coinvolti in Pet Therapy attività chiamate ‘compensative’ a scopo riequilibrativo a seguito del loro impegno in una seduta.


Il mio pensiero, di oggi invece, è che il cane non dovrebbe aver bisogno di tali attività, poiché le sedute dovrebbero essere improntate al massimo rispetto dell’animale e perché l’offerta, di altre attività, dovrebbe essere normalità e non ricompensa.

In sintesi, potremmo dire che se un cane vivesse solo facendo Pet Therapy non potrebbe appagare appieno i propri bisogni etologici, per i limiti che la stessa impone.

Ma, i cani coinvolti, per fortuna, hanno una vita oltre gli Iaa nella quale possono/devono potersi esprimersi con maggiore libertà.

Se ogni proprietario, infatti, deve offrire i giusti momenti e spazi di espressione comportamentale ai propri animali, ancor più, devono fare quelli che chiedono agli stessi di impegnarsi in queste attività.

Oscar Zuccatti

Oscar Zuccatti Al Campo Educazione Cinofila asd Progetto UluLove Oscar Zuccatti: Laureato in Sociologia ed Educatore Socio-Pedagogico da sempre affascinato dal mondo animale e in particolare da quello cinofilo. Nel suo lavoro di educatore ha la possibilità di incontrare il mondo della Pet Therapy e dal 2011 é responsabile di tale servizio per Anffas Trentino Onlus. Partecipa direttamente a progetti d’intervento in ambiti diversi, svolgendo fino ad oggi più di 4000 ore di attività. Negli anni segue svariati corsi, stages e workshop, oggi è Educatore Cinofilo Fisc di 3° livello, formatore in ambito Iaa (Pet therapy) e preparatore dei binomi. Referente d’intervento per le Eaa Responsabile di Attività Coadiutore del Cane Coadiutore del Gatto e Coniglio Presidente Al Campo asd Componente e cofondatore del progetto UluLove

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