Educazione cinofila e relazione con il cane

Come ti trasloco il cane!

Di Laura Trompetto

Il titolo è ovviamente un omaggio all’Accademia della Crusca, che ringraziamo sentitamente per aver sdoganato il celeberrimo “scendo il cane”.

Io invece i cani li ho traslocati, come tutto il resto della casa, quindi mi sono trovata ad affrontare questo aspetto dal punto di vista cinofilo.

Diciamo che un trasloco implica uno stravolgimento ambientale e delle consuetudini quotidiane non solo nostre, ma anche dei cani che lo subiscono, e questo può causare un po’ di ansia in alcuni soggetti un po’ più sensibili.

Intanto partiamo subito dicendo che molti cani se ne faranno un baffo, soprattutto se sono cani abituati ad una vita piuttosto dinamica con viaggi e spostamenti frequenti.

Se ci troviamo invece ad avere a che fare con soggetti piuttosto routinizzati, tendenzialmente ansiosi e più sensibili ai cambiamenti (come fobici, anziani e malati) è bene prendere qualche precauzione in più.

Come nell’addestramento, andrà applicato un concetto di gradualità.

Perlustrare i nuovi spazi

Generalmente avremo la casa nuova a disposizione qualche tempo prima del trasloco effettivo, cerchiamo di sfruttare questo frangente per far conoscere il nuovo ambiente al cane, lasciamolo libero di perlustrare e annusare i nuovi spazi, sia interni che esterni.

Se questo non è possibile, facciamo almeno qualche giro nella nuova zona e cerchiamo di dare dei riferimenti che erano presenti nella casa precedente, tipo mantenere la stessa cuccia in modo che il cane ritrovi un punto con il proprio odore.

Attenzione alla recinzione del giardino

Se avete un giardino nuovo a cui il cane non è abituato, manco a dirlo (ma la dico vista la quantità imbarazzante di cani smarriti quotidianamente) controllate innanzitutto la recinzione e che non ci siano vie di fuga.

Non lasciatelo solo per molte ore in un contesto nuovo, specialmente in giardino, perchè potreste scoprire che il vostro cane è un mago della fuga.

Abituatelo gradualmente a stare solo nel nuovo ambiente con assenze di pochi minuti che allungherete man mano, e se fosse necessario aiutatevi con un kennel, specie se è già abituato ad utilizzarlo.

Il fatto che il cane fosse precedentemente abituato a stare a casa da solo è un buon punto di partenza, ma in un ambiente nuovo potrebbero comunque sorgere dei problemi. Dategli qualche momento per adattarsi al nuovo contesto senza stravolgere tutto di punto in bianco, casa, orari, abitudini.

Alcuni biechi aspetti pratici:

ricordatevi che se cambiate città o regione o nazione, andrà regolarizzata anche l’anagrafica del cane.

Aggiornare l’iscrizione all’anagrafe veterinaria!

Informatevi presso l’Asl veterinaria di competenza. Per la rubrica “far presente l’ovvio” vi ricordo che chippare il cane ed iscriverlo all’anagrafe degli animali d’affezione è OBBLIGATORIO PER LEGGE.

Meno ovvio è che l’anagrafe in Italia funzioni su base regionale, quindi un cane iscritto all’anagrafe ad esempio della regione Piemonte, non sarà riconducibile a nessun proprietario se smarrito in una regione diversa.

Quindi prendete qualche precauzione in più, tenete presente che il cane non conosce la nuova zona. Se già non l’avesse, una medaglietta o collare con i vostri riferimenti sono una buona misura per velocizzare il ritrovamento.

All’estero…

Per chi pianificasse un trasferimento all’estero, informatevi con abbondante anticipo, in quanto ogni paese ha le proprie leggi rispetto all’introduzione di animali domestici provenienti da altri paesi, in alcuni casi è prevista una quarantena e vaccinazioni obbligatorie. Esiste il passaporto europeo che può rilasciarvi qualsiasi Asl veterinaria previa vaccinazione antirabbica, documento indispensabile anche solo per brevi viaggi all’estero.

E con questo è davvero tutto.. Buon trauma da trasloco a tutti!

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