Coronavirus: i petshop rimangono aperti?
Una domanda che noi tutti i proprietari di Pet Ci stiamo ponendo è la seguente: alla luce del discorso del presidente Conte, saranno aperti i negozi di articoli per animali?
La risposta è sì, i petshop rientrano nei negozi che vendono beni di prima necessità.
Sembra che il titolare debba comunicare al comune di appartenenza, che l’attività rimane aperta, per evitare possibili sanzioni e chiusura forzata. Possiamo quindi state tranquilli, i nostri cani non rimarranno senza cibo.
Sicuramente ci saranno rallentamenti nelle consegne da parte delle aziende, non sono possibili le spedizioni in alcune zone, ma le attività rimangono aperte e la merce non mancherà.
Non potrete andare lontano da casa a comprare, ma saremo costretti a rivolgerci al negozio di zona, oppure ad acquistare on line, mettendo in conto possibili ritardi.
Alla luce delle notizie, circolate oggi, sulla possibile chiusura delle attività produttive e commerciali, ASSALCO ha ricevuto numerose richieste circa la classificazione dei prodotti pet food come beni di prima necessità e la classificazione dei pet shop come attività per la vendita di beni di prima necessità.
A tale riguardo la stessa Assalco ha fatto richiesta al Ministero della Salute, che partecipa ai tavoli decisionali nazionali, di tenere conto del benessere di tutti gli animali, inclusi quelli che, per problemi di salute, devono essere nutriti con alimenti dietetici commercializzati esclusivamente attraverso il canale specializzato (pet shop).
Il Direttore Generale per la Salute Animale, contattato per le vie brevi, ha rassicurato sul fatto che la questione è stata chiarita a livello nazionale con nota DGSAF 5086 del 2 marzo u.s.
Il provvedimento, infatti, chiarisce che l’alimentazione animale (inclusa quella degli animali da compagnia) è attività non differibile e quindi la produzione e distribuzione dei mangimi, incluso il pet food, è da considerarsi attività di prima necessità. Il Direttore ha manifestato quindi disponibilità a sostenere tali principi, qualora atti regionali dovessero entrare in contrasto con quanto stabilito dal Ministero.