Notizie e curiosità sul cane

Cosa pensano i veterinari dell’alimentazione del cane?

Nel 2020 è stato sottoposto un questionario ai Medici veterinari italiani che lavorano nel settore degli animali d’affezione.

Hanno risposto 1.904 professionisti ed è possibile consultare l’articolo completo, scritto dal Prof. Pier Paolo Mussa, esperto da cinquant’anni del settore, su La Professione Veterinaria

Secondo la dettagliata analisi statistica delle risposte è possibile riassumere che:

  • L’86% dei Medici veterinari ritiene che l’alimentazione più sicura sia quella industriale.

    L’alimentazione a crudo -BARF- e quella costituita da avanzi da tavola invece hanno pochissimi estimatori.

    Questo risultato è indicativo della consapevolezza legata ai ben noti rischi di natura igienico-sanitaria della dieta cruda: molteplici classi di patogeni, veicolati da manipolazione e consumo di prodotti di origine animale crudi, possono infettare e infestare il cane e/o l’uomo.

    Nel caso degli avanzi da tavola, la categoria dei veterinari è conscia dei rischi nutrizionali, non venendo quasi mai ricoperto il fabbisogno di nutrienti mediante la somministrazione di una dieta «fai-da-te».

    A questo proposito, la maggior parte dei Medici veterinari intervistati concorda sulla maggior completezza nutrizionale degli alimenti industriali.
  • Secondo gli intervistati i principali punti di forza degli alimenti industriali sono il controllo del processo produttivo, l’accuratezza delle formulazioni, la copertura dei fabbisogni nutritivi e la sicurezza sanitaria.
  • Il 93% dei professionisti raccomanda alimenti che possiedano informazioni scientifiche alla base, mentre gli alimenti non supportati scientificamente risultano meno graditi. Nel suggerire un alimento al cliente, i Medici veterinari si basano sulle proprie esperienze personali, sulle informazioni fornite dall’industria e sulla letteratura scientifica.
  • Il 92% dei clienti chiede al proprio Medico veterinario di fiducia un giudizio sui prodotti che utilizza o che vorrebbe impiegare.
  • Il 91,99% dei Medici veterinari intervistati possiede cani e/o gatti, di questi il 93% utilizza alimenti industriali per i propri animali. È interessante sottolineare che nell’analoga indagine del 1985 solo il 58,7% ne utilizzava. 
  • È emerso dal sondaggio che l’aumento della longevità degli animali d’affezione negli ultimi 40 anni dipenda in primo luogo dalle cure sanitarie (nello specifico dalla prevenzione) subito seguite dall’utilizzo degli alimenti industriali. 
  • Le razioni casalinghe hanno anch’esse una larga diffusione, anche se non ai livelli di impiego delle pratiche razioni industriali. Vengono prescritte principalmente su richiesta dei clienti oppure su proposta del Medico veterinario qualora sussistano indicazioni cliniche specifiche. Secondariamente vengono consigliate per la loro superiorità nutrizionale.

Rispetto alla maggior parte dei percorsi specialistici in ambito veterinario, la nutrizione e l’alimentazione hanno subito uno sviluppo ritardato infatti fino agli anni ’70 si trattava di branche legate esclusivamente agli animali da reddito.

Recentemente però c’è stato un forte cambiamento di rotta e ciò ha permesso a molti professionisti italiani di formarsi in maniera specifica in questa splendida disciplina quanto mai attuale.

Non mancano tuttavia diverse tipologie di figure alternative di dubbia validità scientifica che provano ad affacciarsi a questo campo professionale confermando spesso che la qualità del lavoro richiede non solo una profonda dedizione ma anche un ben preciso percorso medico alle spalle.


AUTORE

Dottoressa Monica Burroni, Medico veterinario esperto in: 

-Nutrizione e Dietetica clinica  del cane e del gatto 

-Tecnologia del petfood

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