I cani di Mentana al TG: strumento di attenzione mediatica o compagni di lavoro fedeli?

Mentana porta i suoi due cani al lavoro, un lavoro particolare: condurre il tg di La7. L’immagine non poteva che diffondersi a macchia d’olio sui siti dei quotidiani e sui social. Ma il messaggio, poi qual è?

Che Mentana non vuole lasciare i suoi cani e per questo se li porta al lavoro?

O magari è il contrario e i due cani non riescono a stare a casa da soli senza Mentana (problema da separazione in fotocopia, non così raro)?

O che i cani di Mentana sono bravissimi perché, evidentemente, non lo disturbano mentre fa il suo mestiere?

Oppure, ancora, che portare i cani al lavoro con noi è cosa bella, da imitare? ùSu questo, però, bisognerebbe sentire il parere dei cani… 

L’immagine in sé a me non dice molto, se non che è inusuale per come noi ci immaginiamo che sia lo studio di un tg. Il tema, forse, potrebbe essere un altro: ma Nina e Bice, i due Cavalier sotto la scrivania del direttore, non si annoieranno a morte?

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E mentre mi immagino, auspicandolo, che un giorno la coppia di cani si produca in un bellissimo coro di abbai magari mentre Mentana intervista qualcuno in diretta, la terribile verità mi folgora: lo scopo della foto, in realtà, era proprio che… se ne parlasse, generando traffico e interazioni.

E sì, i nostri amici non umani sono sempre più spesso strumento di questo meccanismo che si auto alimenta e si auto produce.

Ma raramente ciò va a loro vantaggio.

Editoriale di Andrea Comini