I ragazzi vogliono La Carta dei Diritti del Cane
I cani possono ambire ad avere una Carta dei Diritti?
Forse è un idea che qualcuno valuterà come eccessiva ma, cosí non la pensano i ragazzi e le ragazze delle classi quinte delle scuole primarie di Pergine in provincia di Trento.
Tutto ha inizio con il ritorno a scuola di un progetto di Educazione Assistita con i cani sviluppato in collaborazione con la Coop sociale LavForLife. In particolare, la struttura del progetto si basava sulle metodologie laboratoriali e del Project management.
La volontà, quindi, era quella di sostenere i ragazzi nella ricerca delle risposte alle loro domande sui cani ma, soprattutto, di stimolarli nell’elaborare delle soluzioni per risolvere le problematiche che sarebbero emerse nel confronto sulla vita del cane nelle nostre città.
Come sempre mi accade, i ragazzi sono riusciti a stupirmi in positivo
Il progetto
Per agevolare l’inizio del confronto, in accordo con gli operatori impegnati direttamente nel progetto, abbiamo deciso di partire da due ‘semplici’ domande:
Cosa mi rende felice?
Cosa rende felici i cani?
Ovvero quali sono le cose che dobbiamo fare e a quali i bisogni a cui dobbiamo rispondere per essere felici.
Le risposte sono uscite in modo naturale seguendo un flusso continuo. Ben presto ci si è accorti che molte delle cose che facevano felici loro potevano far felici anche i nostri amici a quattro zampe. Giocare, stare all’aria aperta, stare con la propria famiglia, mangiare qualcosa di buono, andare in posti nuovi ma anche (… i ragazzi sono meglio di come a volte li raccontiamo) avere una educazione ed essere rispettato.
Gli alunni, in modo spontaneo, facevano però precedere la formula ‘i cani hanno diritto di…’ alle risposte.
Ad esempio i cani: ‘hanno diritto di giocare’ ‘hanno diritto di avere una famiglia che li tratti bene’ ‘hanno diritto ad uscire’ ‘hanno il diritto di avere del cibo di qualità’.
Chi guidava l’incontro, incuriosito della cosa, ha quindi chiesto alla classe il perchè usassero questa espressione.
La risposta, da parte loro scontata,è stata che tutti gli esseri viventi hanno dei diritti.
Ne è seguito un confronto, nel quale è stato spiegato loro, che a oggi, il nostro ordinamento non considera ancora gli animali come portatori di diritti se pur esistono leggi che li tutelano dai maltrattamenti.
È stato allora, che ci hanno parlato della necessità di una Carta dei Diritti del Cane, sulla falsa riga della Carta dei Diritti Fondamentali (Carta di Nizza) o quella dei Diritti del Fanciullo.
La domanda successiva è stata:
Chi potrebbe scriverla una Carta dei Diritti del Cane?
La risposta:
Potremmo provarci noi.
Cosí è stato.
I ragazzi, lavorando in gruppo ( affrontandone gioie e dolori ) hanno elaborato la loro
Carta dei Diritti del Cane
Il Cane ha diritto:
di essere rispettato
di essere educato
di avere una famiglia
di stare in compagnia
di avere i propri spazi
di fare esperienze
di giocare e divertirsi
di essere portato fuori regolarmente
di poter fare esercizio fisico
di avere un’alimentazione sana ed equilibrata
di avere cure sanitarie
di avere i suoi spazi puliti
di non essere lasciato solo per troppo tempo
Tredici punti, tutti importanti, pensati per il benessere del cane anche nel rapporto con noi.
Un ottimo lavoro che meriterebbe l’attenzione di chi veramente potrebbe provvedere ad un cambiamento in tal senso.
Da anni mi occupo, fra l’altro, di educazione civica e ambientale e mi è sempre piú chiaro che piú che voler insegnare ai bambini o ai ragazzi, su questi temi e anche su altri, dovremmo dar loro voce e ascoltarli.
Fin da quando ero piccolo, ho sempre provato un certo disagio nel sentire le frasi che cominciano con ‘i giovani di oggi non hanno piú valori…’. Probabilmente questa è l’ennesima conferma che ciò non sia vero e che il problema sia di noi ‘grandi’.
Prima di finire voglio ancora ringraziare tutti i ragazzi che hanno partecipato a questo progetto, e vi chiedo di aiutarmi a mantenere la promessa che gli abbiamo fatto.
Ovvero condividere la loro Carta dei Diritti del Cane perchè:
‘Tutti gli esseri viventi possano avere dei diritti’