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Il nucleo cinofilo soccorso Piemonte si racconta

Nota della redazione: questo articolo è il primo di un viaggio all’interno di questo nucleo cinofilo, impareremo a conoscerlo insieme…oltretutto il ReAxel è uno dei centri cinofili più frequentati dal caporedattore Poldo. Questo articolo viene pubblicato oggi 28 Aprile 2019, giornata mondiale del cane da soccorso, cogliamo l’occasione di ringraziare tutti i nuclei cinofili in Italia che svolgono il loro “lavoro” con enorme passione e dedizione.

NUCLEO CINOFILO SOCCORSO PIEMONTE: DALL’ORIGINE FINO AI GIORNI NOSTRI

Intervista al Capo nucleo e addestratore del Nucleo Cinofilo Soccorso Piemonte , Alessandro Libra, a cura del socio Teresa Malisano

Appena si giunge al campo di Trofarello ciò che colpisce è il grande spazio verde, con i vari campetti ben delimitati e organizzati, ed il brulichio di persone e cani che svolgono le varie attività nelle aree dedicate ben curate e attrezzate. Al centro, un vialetto di alberi in fiore conduce fino alla casetta, il fulcro del Centro Cinofilo ReAxel, dove vivono Alessandro e Fulvia, i titolari del centro.

Tra tutti i campi che compongono il ReAxel, ne spicca uno più grande, proprio vicino all’entrata, in cui sono sistemati alcuni attrezzi particolari: è il campo di addestramento del Nucleo Cinofilo da Soccorso Piemonte.

Sul verde dell’erba troneggiano i revier arancioni (tendoni di forma piramidale aperti su di un lato e chiusi sui due restanti, che fungono da nascondiglio per i figuranti durante gli allenamenti), la passerella, i tre salti di altezze differenti, il tubo semirigido con parte morbida (un tubo rigido nella parte iniziale che termina in un telo morbido, volto ad abituare i cani a situazioni come cunicoli ciechi o passaggi tortuosi in cui non è possibile scorgere l’uscita) e il passaggio sconnesso di macerie. 

Proprio in questo campo, Alessandro segue almeno tre volte a settimana l’addestramento in campo dei singoli membri del Nucleo Cinofilo da Soccorso Piemonte, coordina le esercitazioni di gruppo, promuove esperienze di approfondimento con esperti esterni ed infine organizza le temute prove d’esame. 

Scopriamo insieme ad Alessandro come è nato il centro e il NCSP.

T: Ciao Alessandro, raccontaci di come e perché ti sei avvicinato al mondo della cinofilia.

A: Io e Fulvia vivevamo a Pancalieri con Kira, un Pastore Tedesco. Quando le ho fatto fare una cucciolata, ho deciso di tenere uno dei cuccioli, Axel. Axel è stato il cane con cui, per la prima volta, mi sono avvicinato al mondo della cinofilia, frequentando un corso di Educazione di Base. Questa esperienza non solo mi ha permesso di imparare le regole fondamentali di addestramento, ma soprattutto mi ha fatto conoscere questo mondo ed ha acceso in me il desiderio di farne parte ed imparare sempre di più. Per caso, o per destino, nello stesso centro dove ho frequentato questo corso di base si svolgevano anche delle attività di Protezione Civile, così sono entrato in contatto anche con il volontariato cinofilo, a cui ho deciso ben presto di aderire. Alcuni anni dopo anche mia moglie Fulvia, con l’arrivo della Golden Retriever Rea, ha seguito il mio stesso percorso, iscrivendosi prima al corso di Educazione di Base, e poi entrando nella Protezione Civile. 

Axel è stato anche il primo cane con cui ho iniziato a cimentarmi negli esami, ottenendo il brevetto operativo di superficie nel 2006 e su macerie nel 2008. A seguire, anche Fulvia ha ottenuto il brevetto operativo di superficie con Rea nel 2012. 

Insomma, quello che era partito come una grande passione, ma pur sempre un hobby, pian piano è diventato un obiettivo più concreto, partito dalla decisione di frequentare un corso da Educatore Cinofilo e culminato, nel gennaio 2011, nell’importante decisione di abbandonare i rispettivi lavori ed aprire il Centro Cinofilo ReAxel qui a Trofarello, il cui nome deriva dalla fusione dei nomi dei nostri due cani, Rea ed Axel, grazie ai quali abbiamo intrapreso questo percorso.

Nel corso degli anni la nostra famiglia a quattro zampe si è allargata con costanza, e si aggiunte nell’ordine Raja (Pastore Belga Malinois, con cui ho ottenuto il brevetto operativo di superficie nel 2016), Rhona (Golden retriever) e Iena (pastore Olandese). 

T: Come è proseguita la vostra esperienza in Protezione Civile? 

A: Fin dall’inizio abbiamo sempre voluto mantenere stretti i rapporti con la Protezione Civile, per questo motivo inizialmente abbiamo creato un’Associazione, fino al 2014, quando siamo riusciti ad entrare a far parte del Gruppo Cinofili di Protezione Civile a livello Nazionale, sotto l’Associazione Nazionale Alpini (ANA) – Sezione di Torino.  

T: Qual è stata la spinta a creare un Nucleo Cinofilo da Soccorso?

A: L’idea è partita dall’intenzione di unire la nostra passione per la cinofilia con la passione per il volontariato e l’utilità per il sociale, e creare un’unità cinofila da soccorso ci è sembrato un connubio perfetto. Ed in effetti, nel momento in cui ti rendi conto che non stai solo più lavorando con il cane per l’esclusivo piacere personale, ma stai “costruendo” qualcosa che un giorno potrebbe essere cruciale nel salvare vite umane o risolvere situazioni difficili e spiacevoli, la marcia e la motivazione aumentano notevolmente. 

T: A quali eventi “critici” hai partecipato? 

A: Con Axel ho effettuato sia alcuni interventi per la ricerca di persone scomparse su territorio locale, sia interventi di ricerca su macerie a L’Aquila, a seguito dei tragici eventi legati al sisma del 2009. In quanto membro della Protezione Civile, invece, sono intervenuto anche in Emilia Romagna, in seguito al disastroso sisma del 2012. 

T: Cosa ti sei portato a casa da queste esperienze? 

A: L’esperienza di ricerca di persone scomparse è un turbinio di emozioni molto forti, un coinvolgimento particolare, oltre all’orgoglio personale c’è la sensazione, fortissima, di star aiutando chi spesso ha perso tutto, e contribuendo a dare una speranza a chi aspetta notizie dei propri cari. Quando poi le ricerche culminano nel ritrovamento dei dispersi, l’emozione diventa indescrivibile. L’Aquila è un ricordo indelebile perché era la primissima esperienza sul campo con il mio cane, dell’Emilia, invece, avendo partecipato come membro della Protezione Civile invece che come Unità Cinofila, non dimenticherò mai lo stare a stretto contatto con tutte le persone che avevano perso tutto, condividendone paure ed emozioni.

T: In questi anni come è cresciuto il NCSP? 

A: Quando è iniziata questa avventura eravamo una decina di persone, cifra che nel corso degli anni è aumentata fino ad arrivare a circa 30 iscritti. Con l’aumentare dei soci è aumentata anche la qualità dell’unità, grazie ad una preparazione tecnica in perenne evoluzione ed alla continua formazione dei binomi, tramite stage esterni e stage organizzati in sede, con esperti nazionali e/o internazionali. Grazie a tutto questo lavoro, è aumentato anche il numero di cani brevettati, e pertanto operativi. 

Inoltre, cerchiamo di organizzare diverse attività di scambio con altri Gruppi Cinofili presenti sul territorio italiano ed estero, come esercitazioni congiunte, per scambiare le nostre esperienze ed imparare e conoscere punti di vista diversi. Un esempio è l’esperienza, sempre molto stimolante, che organizziamo tutte le estati in Slovenia, dove ci confrontiamo con diverse altre unità di intervento cinofile sul campo.       

T: Cosa speri per il NCSP nel futuro?

A: Una sempre maggiore coesione e sentimento di squadra. Il gruppo è rappresentato da tutti i singoli volontari, ed ognuno può contribuire alla crescita del Nucleo: ci sono infatti diverse attività da svolgere sia a livello pratico che organizzativo, che ci suddividiamo tra di noi, e un aiuto concreto è sempre ben accetto. Inoltre, poiché possiamo contare su molti addestratori cinofili riconosciuti ENCI o CSEN tra gli iscritti, mi piacerebbe creare un Team per garantire un continuo, e sempre aggiornato, addestramento del binomio cane-conduttore. Infine, da non sottovalutare, un progetto che già seguiamo e che vorrei crescesse ancora è la divulgazione dell’attività di Protezione Civile e delle Unità Cinofile nelle scuole, per far conoscere ed apprezzare la nostra passione, ed educare i giovani e giovanissimi alla condivisione.

T: Un’ultima domanda Alessandro, che consiglio daresti a chi vuole avvicinarsi a questa attività? 

A: Di venire a conoscerci e a provare senza timori, non ve ne pentirete! Il volontariato cinofilo è un’esperienza molto arricchente su tutti i fronti. Da un lato consente di creare un rapporto unico con il proprio cane, basilare anche nella vita quotidiana, trascorrendo insieme un tempo di qualità, divertendosi e imparando a capirsi fino a riuscire a parlare la stessa lingua, ed entrare in assoluta sintonia. Dall’altro permette di mettersi a servizio della società, di crescere e imparare a confrontarsi con situazioni critiche, di adattarsi alle emergenze, di condividere problemi e riuscire a gestirle positivamente, trovando la soluzione giusta in maniera subitanea. 

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