Iva al 10% per il benessere del cane: la lettera aperta al Governo
Le principali associazioni di settore che uniscono da un lato il mondo veterinario e dell’altro quello delle aziende dedicate all’alimentazione degli animali e al benessere animale scrivono al Governo per chiedere un forfait dell’Iva al 10% su tutto ciò che riguarda il benessere degli animali.
Quindi spese veterinarie e alimentazione in primis
Gli alimenti per cani e gatti e le prestazioni veterinarie, considerati beni essenziali e servizi di pubblica utilità durante il lockdown, sono gravati dall’aliquota IVA al 22% (propria dei beni di lusso).
Il gravoso carico fiscale ricade sulle numerose famiglie italiane che vivono con un animale da compagnia.
Il 40% delle famiglie italiane vive con un cane e/o un gatto e sopporta un’IVA pari a più di 3 volte quella delle famiglie tedesche.
In Germania, in considerazione della quotidianità d’utilizzo e del ruolo degli animali d’affezione in società, l’aliquota IVA sugli alimenti per cani e gatti è al 7%.
Il settore della salute animale svolge attività essenziali di prevenzione, cura, controllo e mantenimento di 60 milioni di animali da compagnia (rapporto 1/1 popolazione Istat) e degli animali allevati a scopo di produzione di alimenti per l’uomo. Durante l’emergenza Covid-19, questo settore ha assicurato la continuità della filiera e di servizi di pubblica rilevanza, incompatibili con l’attuale pressione fiscale e con l’impoverimento globale post-emergenza.
Lo sostengono compatte le maggiori sigle del settore – Medici Veterinari e Imprese dell’alimentazione degli animali da compagnia e dei farmaci veterinari- in una lettera aperta al Governo e al Parlamento.
Al primo provvedimento utile, le sigle firmatarie chiedono che le prestazioni veterinarie e gli alimenti per cani e gatti vengano permanentemente collocati in fascia IVA agevolata al 10%, la stessa dei medicinali veterinari.
fonte ASSALCO