Educazione cinofila e relazione con il cane

Il gioco: premio per cementificare la relazione con il cane

Il gioco ha un significato etologico che è rappresentato dall’impersonare qualcosa che non siamo ma che diverremo.

Quando mio figlio prende una banana e comincia a usarla come telefono o prepara gli attrezzi per fare qualcosa, sta giocando ad essere adulto e sperimenta in un ambito privo di conseguenze il processo di crescita.

La stessa cosa fa il cucciolo del cane.

Ma il gioco nel percorso addestrativo assume anche un altro significato: diventa il premio che il cane desidera e che giustifica tutti quei comportamenti legati all’Obbedienza che gli insegniamo.

I due aspetti dell’attività non sono antitetici, anzi convivono sebbene con finalità diverse.

In questa rubrica descriveremo come costruire alcuni comportamenti attraverso il gioco inteso come premio, al fine sia di insegnare al nostro cane alcune cose che ci potranno essere utili sia per creare, appunto, una partnership di gioco che cementi la relazione.

La prima delle attività che presentiamo è “Guardami”

Di cosa si tratta:

Insegniamo al cane a guardarci negli occhi a “comando”. Gli insegniamo inoltre a mantenere l’attenzione per periodi più o meno lunghi. Con abbastanza pratica ed esercizio si arriva ad avere il contatto visivo anche in presenza di distrazioni

Perché:

Il Guardami ha diverse applicazioni, sia come esercizio singolo sia come parte di comportamenti più complessi. Per esempio:

  • Possiamo utilizzarlo per ridirigere l’attenzione su di noi, in presenza di distrazioni che si incontrano per strada: un altro cane, una bicicletta, camion e macchine e così via
  • È utile come distrazione durante la visita dal veterinario
  • È uno degli esercizi che compongono la condotta formale per l’agonismo

Step di allenamento

Prima di cominciare il cane deve conoscere bene i tre marker di base: 

  • marker di azione (Sì, yes, Ok, Click)
  • marker di durata (Bravo, Bene)
  • marker di errore (No, ah ah)

e naturalmente dobbiamo sapere quel è il suo premio preferito.

Per le prime sessioni di lavoro è meglio scegliere un ambiente privo di distrazioni.

Fategli sapere che avete il suo premio ma non dateglielo. Il cane proporrà una serie di comportamenti per ottenere quello che desidera fino a guardarvi per capire che succede. A quel punto usate il marker d’azione che avete scelto.

Ripetete l’azione più volte. Poco dopo il cane comincerà ad offrire quel comportamento con più frequenza. A questo punto cominciate a premiare con l’altra mano. Quindi siate creativi con le distrazioni, muovendo le mani con il premio: l’idea di fondo è che il cane sarà premiato guardandovi indipendentemente da dove sia posizionato il premio.

Fatto questo, introduciamo il comando “guardami” mentre il cane non sta offrendo il comportamento. In altre parole dite guardami quando il cane non lo sta facendo. Appena vi guarda, marker e premio. Qui la tempistica è fondamentale: prima dite Guardami, appena il cane lo fa usate il marker scelto, quindi fate arrivare il premio.

Raggiunto questo risultato, mettiamo alla prova il comportamento aggiungendo altre distrazioni.

A questo punto possiamo aggiungere durata al comportamento dando il comando e usando il marker di durata scelto. All’inizio aspetteremo un paio di secondi per poi aumentare senza paura di fare passi indietro in caso di difficoltà del cane

Davide Cardia

addestratore ENCI Sezione 1° Dog Trainer Professional riconosciuto FCC Direttore Tecnico del centro cinofilo Gruppo Cinofilo Debù Docente in diversi stage con argomenti legati alla cinofilia e alla sua diffusione Docente corsi di formazione ENCI per addestratori sezione 1 Ospite in radio e trasmissioni televisive regionali Preparatore/Conduttore IPO e Mondioring Autore del libro “Addestramento con il premio” edizioni De Vecchi Curatore del libro “Io e il mio Bullgod” edizioni De Vecchi

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