Notizie e curiosità sul caneEducazione cinofila e relazione con il cane

Ti presto il cane? Ma anche NO! Il dogsharing no!

Non è esattamente una notizia del giorno. In l’Inghilterra nasce già diversi anni fa e apparentemente perfino senza scopo di lucro, al solo fine di consentire la compagnia di un cane a chi non puo’ gestirne altri aspetti.

Da un punto di vista completamente umano nulla da ridire, anzi: consapevoli del piacere che essi stessi ne traggono generosi proprietari, attraverso una piattaforma, scelgono di privarsi per qualche ora del loro compagno a 4 zampe in favore di persone che altrimenti non farebbero mai quest’esperienza così gradevole. Generoso vero?

Ancora prima, negli Stati Uniti, i cani potevano facilmente essere affittati tramite un’app, con una quota mensile di circa 5 dollari ci si poteva prendere gratuitamente un cane in prestito, anche solo per una mezza giornata, andarci in giro, un parco e un gelato e poi restituirlo.

Il fenomeno del rent a dog, manco a dirlo, intanto esplodeva in Giappone…

Gratis, via app, a pagamento, secondo taglia e razza…ognuno ha declinato questa moda, come per quella dei vestiti o delle borse, a proprio gusto. Potevamo restarne immuni? Magari, ma no.

In Italia, per chi fosse interessato, esistono alcuni portali che in stile Tinder, ti permettono di iscriverti, come offerta o come richiesta di cane, cercare il cane che preferisci nei paraggi, contattare i proprietari, portarlo in giro e restituirlo.

Il cane oggetto? Emozioni in prestito…

Tanta cultura cinofila a cercare di instillare e consolidare nelle nostre menti che il cane -e non solo -è un individuo, con tutto il suo bagaglio di emozioni, vissuto, competenze, attaccamenti, routine, peculiarità…e poi, in un battito di click, eccoci tornare al cane oggetto, che, come un frullatore o un’automobile, ti presto e mi restituisci, incuranti di ciò che quell’esperienza è e sarà per sempre nella vita del nostro cane.

Tutto legale, ovviamente: il cane è “un qualcosa che si possiede”, siamo “proprietari” che se non lo vogliono più infatti devono fare una “rinuncia di proprietà”, e mai come in questi casi le parole sono importanti, non possiamo far leva sulla tutela: possiedo un cane, e se voglio lo presto, proprio come il frullatore.

C’è sicuramente chi starà pensando che non sia poi tanto diverso da affidarlo ad un dog sitter. A queste persone mi accingo a spiegare quanto infinitamente diverso sia.

Se mi rivolgo ad un dog sitter è per necessità, non per “prestargli il cane così si diverte”

Il dog sitter dovrebbe ( certo, il condizionale è d’obbligo) essere una persona preparata e di esperienza, cosa non richiesta da questo genere di servizio ( ma tranquilli, c’è l’assicurazione)
Il dog sitter serio incontra il cane più volte, magari anche con il proprietario, familiarizza con l’animale perchè la sua presenza diventi, appunto, familiare, si fa “raccontare” il cane, lo osserva in passeggiata, fa domande sulle sue reazioni alle situazioni più comuni, è pronto ad affrontare criticità eventualmente si ponessero nel tempo trascorso insieme.

Ed è per questo che dog sitter non ci si improvvisa, da loro si pretende preparazione ed affidabilità e vengono pagati.

Non basta che se ne verifichi l’identità, come per i siti che promuovono il prestito di cani.

Last but not least: e i cani?

Non dovrebbe essere il loro benessere la nostra prima preoccupazione come proprietari? Saranno contenti di essere accompagnati da qualche sconosciuto a passeggio per la strada? Qualcuno che non corrisponde all’immagine di sicurezza ( magari appena ritrovata), che non è famiglia, gruppo sociale ( così importante, molto più importante per un cane che per noi, come riferimento), qualcuno che, anche con le migliori intenzioni, non conosce abitudini, “amici” e “nemici giurati” del parco, rumori insostenibili, pozzanghere irresistibili, l’amico fornaio, gli insopportabili ciclisti….?

Giusto per restare sulle più banali criticità di una passeggiata con il nostro cane, perchè la lista sarebbe lunghissima e diversa per ognuno.

Una persona sconosciuta che prende in mano il guinzaglio, ovvero la loro vita per le prossime ore, puo’ essere destabilizzante se non addirittura traumatico per il cane, non dovrebbe mai succedere con così tanta leggerezza.


Esistono casi in cui il proprietario è esso stesso una criticità per il cane ma questi sono oggetto di approfondimento da parte di figure di supporto esperte, come veterinari comportamentalisti ed educatori cinofili, e affrontare queste situazioni, lavorando sulla relazione, è tutta un’altra storia.

Vivere con un animale è bellissimo, non poterlo fare è una privazione.

Ricordarci che non è un giocattolo è imperativo.

Non dare il proprio cane “in prestito” dovrebbe essere OVVIO.