Notizie e curiosità sul cane

I cani hanno un sesto senso?

Da Torna a casa Lassie in poi, tutti abbiamo scoperto che i cani, a volte, riescono a ritrovare la strada di casa anche da distanze incredibili.

Storie a confronto

Bucky, un Labrador nero, era stato temporaneamente affidato ad amici in Virginia dal suo proprietario, che abitava in South Carolina. Il cane, però, non voleva stare lontano dal suo umano e in poche settimane ha percorso oltre 800 chilometri, arrivando a poca distanza da casa dove un passante l’ha notato, sporco e barcollante, e l’ha soccorso.

Bucky

Dopo la lettura del microchip, Bucky ha raggiunto finalmente il suo umano, ovviamente stupefatto dell’impresa. E questo è niente, perché nel 1923, sempre negli Stati Uniti, un incrocio tra Collie Scozzese e Bobtail ha camminato per sei mesi per tornare a casa nell’Oregon dopo essersi smarrito nell’Indiana.

Quanta strada ha percorso?

Circa 4.800 chilometri! Come è stato possibile?

La scienza sembra averlo scoperto.

Il segreto dei cani che ritrovano la strada di casa: il magnetismo terrestre

L’allineamento magnetico di un individuo, cioè orientare la direzione del corpo seguendo le linee del campo magnetico terrestre, è un comportamento che la scienza ha osservato e assodato da tempo per alcune specie in determinate circostanze.

Lo fanno le mucche, sia al pascolo sia quando si sdraiano a riposare, così come alcune specie di cervi, ma anche la volpe rossa quando caccia, per esempio.

È noto poi che alcuni uccelli, i piccioni viaggiatori in particolare ma non solo, riescono a ritrovare la strada di casa anche grazie alla capacità di “leggere” il campo magnetico per orientarsi lungo l’asse nord-sud.

Tali capacità, hanno pensato alcuni ricercatori, spiegherebbero anche come facciano i lupi a orientarsi con estrema precisione all’interno dei loro enormi territori (150-200 chilometri quadrati per un solo branco).

Ma per indagare, ovviamente, era molto più facile ricorrere allo studio dei cani.

Cacca… geo-orientata

In passato era già stato osservato che sovente i cani sembrano allineare il corpo lungo l’asse magnetico nord-sud al momento di defecare e urinare.

Così, i ricercatori hanno monitorato tale comportamento nell’arco di due anni in 70 cani di 37 razze diverse, per un totale di quasi 1.900 osservazioni registrate.

Poi, hanno confrontato i risultati con le fluttuazioni del campo magnetico terrestre (notoriamente molto instabile, relativamente parlando) nei momenti delle osservazioni.

Ebbene, la ricerca ho mostrato che, in presenza di un campo magnetico piuttosto stabile, i cani tendono a orientarsi esattamente lungo l’asse nord-sud per liberarsi.

Evidentemente, lo percepiscono.

Ma questo interessante rilievo, in realtà, non significa che sappiano servirsene per orientarsi. Erano necessari altri studi.

Come una bussola

Sulla scorta della ricerca precedente, altri studiosi hanno provato ad approfondire il discorso installando su alcuni cani videocamere e rilevatori GPS.

I cani, tutti da caccia, sono stati portati in un bosco e lasciati liberi di cercare e seguire tracce di selvaggina mentre i ricercatori restavano alla base di partenza.

In media, i cani seguivano le tracce per circa 400 metri e poi, visto che nessuno li seguiva per cacciare come di consueto, tornavano alla base.

Analizzando i dati dei GPS e i video, i ricercatori hanno notato una cosa molto interessante: in alcuni casi, i cani tornavano al punto di partenza ripercorrendo la strada fatta, plausibilmente grazie all’olfatto; in altri casi, invece, il percorso di rientro era del tutto diverso da quello di andata. Approfondendo l’analisi GPS, ecco la scoperta: durante il nuovo percorso, i cani si fermavano e poi compivano una rapida corsa di circa 20 metri esattamente lungo l’asse nord-sud, per poi ripartire con decisione verso la meta. In sostanza, cercavano un riferimento geografico esatto per sapere dove fossero e, da quella informazione, capire dove andare. Esattamente come faremmo noi con una bussola!

La strada più breve

Per validare i risultati della ricerca, però, era necessario allargare lo studio a molti più cani rispetto a quelli osservati.

Così, per ben tre anni, gli studiosi hanno ripetuto i test con 27 cani da caccia, spesso portandoli in luoghi sempre nuovi, boschi e foreste, in modo che non avessero alcuna idea per orientarsi utilizzando la memoria.

Sono stati osservati con il GPS 223 casi di rientri che hanno visto il cane ripetere la corsa di orientamento descritta poc’anzi e denominata scouting run.

La cosa stupefacente è che non solo i cani eseguivano la procedura di orientamento sempre nello stesso modo e lungo lo stesso asse nord-sud, ma che questa scelta consentisse loro di tornare al punto di partenza con un tragitto più breve e più rapido!

Da notare poi che i conduttori controllavano sempre la direzione del vento prima di lasciare andare i cani, per evitare che potessero ritrovarli cogliendo il loro odore nell’aria. Dunque, la percezione del campo magnetico sembra proprio essere tra le doti dei cani. Già, ma come funziona? L

La risposta è sorprendente.

Piccoli alleati

Negli anni Sessanta sono stati scoperti dei curiosi batteri denomitati “magnetotattici” perché sono in grado di disporsi perfettamente lungo le linee del campo magnetico terrestre.

Ci riescono perché contengono i “magnetosomi”, minuscole particelle ricche di ferro, minerale notoriamente molto sensibile al magnetismo. A lungo trascurati dalla scienza, questi batteri sono tornati sotto i riflettori perché, di recente, si è scoperto che sono presenti in moltissimi esseri viventi, inclusa la specie umana. Vivono all’interno del microbiota, la cosiddetta flora intestinale.

Ebbene, questi batteri “bussola” sono quelli che consentono ad alcuni piccoli organismi marini di sapere dove stanno andando. Indovinate come? Ovviamente, segnalando l’asse magnetico nord-sud.

Questo è il principale meccanismo che, associato all’olfatto una volta nei pressi della meta, si ritiene permetta ai cani di tornare a casa anche da distanze incredibili.

Sesto senso? Eccolo qua!


Fonti:

Frontiers in zoology:

“Dogs are sensitive to small variations of the Earth’s magnetic field”

eLife:

“Magnetic alignment enhances homing efficiency of hunting dogs”

The Royal Society Publishing:

“Symbiotic magnetic sensing: raising evidence and beyond”

Andrea Comini

Educatore e istruttore cinofilo fisc da oltre vent'anni, consulente sui problemi comportamentali, si è formato con Carlo Marzoli, Inki Sjosten, David Appleby, Roger Abrantes, Joel Dehasse. Studioso di etologia del cane e del lupo, docente in diversi corsi di formazione per educatori. Giornalista professionista.

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