Cani e societàEducazione cinofila e relazione con il cane

Unità cinofila e addestramento del cane

Unità cinofila e addestramento del cane

MOTIVAZIONE: GIOCO o CIBO?

Continuiamo il nostro viaggio all’interno del nucleo cinofilo soccorso piemonte e dei suoi volontari cinofili


Spesso, nell’approcciarsi all’addestramento, la prima reazione di chi è estraneo al mondo della cinofilia è un genuino stupore che sfocia nella classica domanda:

ma come è possibile insegnare al proprio cane ad obbedire ad un comando?

Per quanto questa domanda possa apparire semplice, e non lo è affatto, la risposta è ancora più complessa.

Infatti, dietro ad un gesto semplice come l’impartire un comando da parte del conduttore seguito dall’esecuzione dello stesso da parte del cane, si nasconde un vero e proprio mondo.

Gli ingredienti essenziali

Unità cinofila e addestramento del cane


Prima di tutto, bisogna individuare i tre ingredienti essenziali che sono alla base di questa “magia”.

Da una parte ci siete voi, il conduttore, che chiedete qualcosa al vostro cane, dall’altra parte c’è il cane stesso, che dovrebbe eseguirla, e nel mezzo c’è, sempre, una ricompensa.

Quale può essere la ricompensa per il cane dell’unità cinofila?

La nostra voce: fondamentale!

La prima cosa la nostra voce, detto anche sociale: un “bravo cane!”, “Super!”, “Molto bravo!” sono parole che usiamo molto spesso e il nostro fido amico impara velocemente il loro significato.

Risulta fondamentale il tono della voce: dolce ed affettuoso per confermare una buona riuscita, determinato e secco per un comando, deciso e fermo per un diniego.

Nel nostro gruppo abbiamo visto più volte cani che sembravano annoiati nel ripetere un esercizio ma nel momento in cui il conduttore iniziava a cambiare il tono, ad essere più gioioso e vivace, iniziavano ad eseguire l’esercizio in maniera corretta perché più motivati.

In alcuni casi solo il sociale ci consente di ottenere l’attenzione necessaria per iniziare il percorso formativo.

Il cibo!

Associato alla voce ci sarà poi un’altra ricompensa: del cibo (wurstel, premietti per cani, bocconcini di carne)

e il gioco!

Motivazione: gioco o cibo?

o un gioco (pallina, salamotto, trecce, corde, frisbee…e chi più ne ha più ne metta) sempre anticipato dalla gratificazione sociale.

Quando infatti il nostro cane esegue il comando che gli abbiamo impartito, prima di dargli la merce di scambio che abbiamo deciso di usare nell’addestramento, bisogna comunicargli che ha fatto la cosa giusta.

Unità cinofila e addestramento del cane

Ogni comando ben eseguito sarà confermato da una veloce ed entusiasta gratificazione vocale seguito poi dalla consegna del cibo o gioco scelto.

Questa scelta è cruciale per la buona riuscita dell’addestramento, perché deve essere qualcosa di molto amato dal proprio cane per risultare efficace come premio: qui entra in gioco la nostra conoscenza del nostro amico a quattro zampe.

Alcuni cani, molto golosi, nonostante amino giocare, lasceranno perdere qualsiasi pallina alla vista di un wurstel; altri invece ignoreranno prelibati bocconcini senza troppi ripensamenti, ma non sapranno resistere al richiamo di giocare con voi.

Variare il premio è importante

Anche i nostri cani hanno la giornata “no”

A volte invece è necessario variare: come noi umani anche i cani hanno la loro giornata no. E come non capirli se la giornata è afosa? oppure se ci sono delle femmine in calore? È un attimo che il loro interesse svanisca. Nella nostra squadra abbiamo un maschio meticcio che in questi casi rimane con il naso a terra per settimane, mangiando poco o niente! Per riuscire a lavorare abbiamo provato a cambiare strategia: gli piace mordere? Proviamo con la pallina con corda o il cuscinetto per giocare al tira e molla! Ed ecco che l’attenzione riparte.
Invece con un altro cane, dopo alcuni mesi, si è dovuto abbandonare il cibo per utilizzare giochi differenti a seconda del tipo di esercizio. Non esiste quindi un metodo uguale per tutti: ognuno deve trovare il suo.

Non solo i cani, ovviamente anche noi volontari cinofili

Non è da sottovalutare che intraprendere la strada per diventare un volontario cinofilo significa anche riuscire ad organizzarsi tra lavoro e famiglia per allenarsi costantemente sia a casa che al campo.

Mai perdere la pazienza con il cane

A volte quando si è stanchi e magari non di buon umore dobbiamo ricordarci di non perdere mai la pazienza e che il nostro cane ci ha aspettato tutto il giorno per condividere un pò di tempo assieme.

La sua sensibilità è talmente alta che carpirà ogni nostro stato d’animo reagendo con entusiasmo se saremo sereni e rilassati oppure apatico se siamo frustrati o peggio arrabbiati.

meglio rimandare la sessione di addestramento

In questo caso meglio rimandare ad un altro giorno l’addestramento e fare una salutare passeggiata insieme.


Ogni cane ha il proprio carattere, la propria indole. Possiamo pensare che sia più facile con un cane di razza rispetto ad un meticcio, soprattutto se non si conosce il suo trascorso, ma non è affatto così. Anche se sono della stessa razza non significa che i gusti siano uguali, tantomeno i tempi di apprendimento.

Non dobbiamo avere fretta perché, tutti riusciranno ad eseguire gli esercizi desiderati, anche se con tempi più lunghi. Dunque, ogni volta che assisterete ad un addestramento o che voi stessi addestriate il vostro cane non fermatevi solo a cercare di eseguire l’esercizio in maniera sequenziale ( comando – esecuzione – premio) ma ricordatevi di cogliere negli occhi del vostro amico ciò che vi sta comunicando. Ciò che appartiene al suo variopinto mondo è costruito da momenti di esperienze ed interazioni condivise, dalla comprensione e dal rispetto reciproco.

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