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Agopuntura per i cani: benefici e applicazioni

Parliamo di agopuntura e dei benefici di cui possono godere i nostri cani

Intervista al medico veterinario Federica Manzoni 

Quando è nato il tuo interesse per l’agopuntura per i cani


Ho iniziato ad interessarmi all’Agopuntura dopo una lezione dell’Executive Master di
Anestesiologia dei Piccoli Animali (Unisvet) che ho frequentato tra il 2015 e il 2017.
La lezione aveva come argomento le possibili terapie del dolore cronico nel cane e nel gatto
e l’Agopuntura era considerata una delle prime scelte. Prima di allora non sapevo nemmeno
si potesse fare Agopuntura sugli animali!


Ho chiesto approfondimenti alla Direttrice del corso e da lì è nata la mia passione per la
Medicina Tradizionale Cinese

Dove hai studiato?


Ho studiato al Chi Institute of Europe, che ha sede a Madrid. E’ una scuola di Medicina
Tradizionale Cinese che ha sedi in tutto il mondo e tutte fanno capo alla sede primaria in
Florida.

Ci spieghi che cos’è l’agopuntura e come si applica sui nostri cani?


Secondo la Medicina Tradizionale Cinese il corpo (sia umano che di tutti gli animali) è un
fitto reticolo di canali, detti Meridiani, lungo i quali scorre l’energia (Qi).

Finché l’energia scorre in modo fluido e armonioso, il corpo è in equilibrio ed in salute.

Quando questo equilibrio si rompe, si deve intervenire per riportare il corpo ad uno stato di armonia.

L’Agopuntura consiste nella stimolazione di punti specifici del corpo, tramite l’utilizzo di aghi
o con altre tecniche, con l’obiettivo di riportare il corpo in equilibrio.

Dal punto di vista della Medicina Occidentale, l’Agopuntura funziona stimolando il rilascio di
sostanze che inibiscono il dolore a livello del Sistema Nervoso, senza perciò utilizzare
farmaci.

La frase che sento più spesso è: “il mio cane/gatto non penso si farà mettere gli aghi!” ed
invece si tratta di una tecnica ben tollerata dalla maggior parte dei pazienti che, molto
frequentemente, si rilassano durante la seduta.

Ti occupi solo di agopuntura?

No, mi occupo prevalentemente di Anestesia e Terapia del Dolore del Cane e del Gatto ed
in quest’ultimo ambito l’Agopuntura è un aspetto estremamente importante

Come l’agopuntura può aiutare i nostri animali?

L’Agopuntura nel cane può essere utile perchè consente di trattare molte patologie, senza l’utilizzo di
farmaci e questo la rende una tecnica molto sicura in tutti quei pazienti che potrebbero avere
conseguenze negative con l’assunzione di farmaci (soggetti anziani e/o con altre patologie
sistemiche oppure soggetti sportivi, che potrebbero essere sottoposti a test).


Quando si parla di dolore, l’Agopuntura è sempre un buon alleato ma può essere utilizzata
anche in altri tipi di patologie (cutanee, gastrointestinali, ecc) ed è un’ottima tecnica di
supporto per i pazienti oncologici.


L’obiettivo è quello di trattare il paziente nel suo insieme, non la patologia di per sé, al fine di
ristabilire un equilibrio che consenta all’animale di avere una qualità di vita accettabile.
Ne possono usufruire solo quelli che hanno determinate patologie o molto anziani
oppure anche gli sportivi, tanto cari a Dogsportal?


Tutti possono avere vantaggio dalla terapia con Agopuntura, dal paziente più giovane al più
anziano.


Si utilizza con successo, ad esempio, nei pazienti con artrosi o patologie degenerative del
Sistema Nervoso e può essere un ottimo aiuto nel post-operatorio di interventi ortopedici o
neurologici.


I cani sportivi possono ricevere grande giovamento da una seduta di Agopuntura: senza
l’utilizzo di farmaci, si può intervenire su contratture, lievi traumi, situazioni dolorifiche
articolari.


Inoltre, il rilassamento conseguente ad una seduta di agopuntura può essere utile per la
gestione dello stress, a cui spesso gli sportivi sono sottoposti.

Annalisa Ferri

Mi chiamo Annalisa Ferri e sono un Medico Veterinario. La mia storia professionale in questo campo parte da lontano… ero ancora all’università e mi appassionava molto la neurologia ed un professore mi disse “per essere un bravo neurologo devi essere un bravo ortopedico!”. Purtroppo l’ortopedia, per come mi era stata presentata era sostanzialmente chirurgia e questo lato non mi piaceva. Per conto mio ho incominciato a fare ricerche e ho scoperto che negli USA esisteva una branca della Medicina Veterinaria che si occupava di animali sportivi e di riabilitazione post trauma o post intervento. Mi si era aperto un mondo, sapevo che lì volevo andare a parare, a costo di essere un pioniere; ma da noi, in università, non se ne era mai parlato.

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