Educazione cinofila e relazione con il cane

CANE E GIARDINO: ISTRUZIONI PER L’USO

Di Laura Trompetto

Quante volte abbiamo sentito ripetere la fatidica frase

“Eeeehhhh ma per avere il cane ci vuole lo spazio! Ci vuole il giardinoooo!”

Stacco – Carrellata su giardino deturpato da buche, erba inesistente in diversi punti, solco perimetrale in corrispondenza del cancello che si accinge a divenire un fossato.

Questo tipicamente è il risultato di chi pensa che al cane basti stare parcheggiato in giardino per passare una vita edificante.

No, per avere un cane non è necessario avere un giardino o essere latifondisti, certo, avere uno spazio esterno privato in cui il proprio cane può scorrazzare liberamente in tutta sicurezza è senz’ombra di dubbio un grande vantaggio e ci può permettere di ottimizzare le uscite e l’attività con il cane o anche semplicemente aprire la porta nel cuore della notte senza dover scendere a fare pipì.

Il giardino è una risorsa, ma va “utilizzato” correttamente per evitare spiacevoli effetti collaterali.

Partiamo dal presupposto che il cane è un animale sociale, concepisce il nucleo familiare come il proprio “branco” e patisce l’isolamento sociale.
Un cane che passa la propria vita relegato al giardino con scarse interazioni con le persone difficilmente sarà un cane sereno.

Esistono alcune razze, ovvero quelle da guardiana, selezionate per proteggere un territorio e i capi di bestiame in assenza dell’uomo, e quindi più predisposte a non patire la solitudine,  scordatevi di far entrare ospiti a cuor leggero nel loro territorio o di contare qualcosa ai loro occhi se non saprete porvi come una guida o interagire correttamente con loro.

Il cane che ha scarsi contatti con l’uomo è quasi sempre un cane “problematico”, specie se la socializzazione è mancata durante il periodo corretto (generalmente la finestra di socializzazione si chiude intorno ai 6 mesi).

Le reazioni possibili saranno di timore o aggressività verso le persone, in aggiunta se il cane vive relegato in un posto, per quanto possa essere spazioso, tenderà a sviluppare maggiormente un atteggiamento di controllo sul territorio, e quindi a vivere come un’intrusione l’approcciarsi di qualsiasi individuo che non sia parte della cerchia ristretta con cui ha rapporti.

Ci tengo a precisare che il giardino NON SOSTITUISCE LE USCITE.

Il cane ha bisogno di esplorare, annusare, conoscere. Non è pensabile relegarlo a un fazzoletto d’erba o un cortile e pensare sia sufficiente. Ogni cane ha esigenze diverse, ma questo vale praticamente per tutti.

Sperando che il concetto del cane relegato al serraglio o peggio ancora a catena, sia superato (cose che ahimè capitano ancora troppo spesso) passiamo a parlare della gestione dello spazio giardino.

Ricordiamoci che per un sereno rapporto con il proprio cane ci vogliono delle regole chiare e inequivocabili, il che comporta la gestione di risorse quali cibo, gioco, attenzioni e spazi.

Lasciare completamente a disposizione il giardino può in diversi casi diventare deleterio e generare una serie di atteggiamenti assolutamente naturali e corretti dal punto di vista del cane ma che per noi possono essere un problema, quali l’abbaio costante, scavi di buche e atteggiamenti distruttivi, fuga.

Quasi tutti questi comportamenti hanno un comune denominatore: la noia. Il cane a fare niente tutto il giorno si rompe le scatole, sia che sia in casa che in giardino, quindi si troverà delle attività alternative per farsi passare la giornata, semplicemente spesso si tende a tollerare tutto ciò che accade in giardino, mentre in casa no, specie quando si tratta di danni da migliaia di euro all’arredamento e liti col vicinato.

Il cane che abbaia tutto il giorno in campagna in genere è tollerato e non crea diatribe di sorta, così come le buche in giardino o qualche oggetto divelto (difficilmente avremo oggetti di valore in giardino..).

Alcuni di questi comportamenti possono essere dettati dall’ansia da separazione, come la distruzione di qualsiasi oggetto capiti a tiro o nei peggiori dei casi la fuga. Per quanto riguarda i maschi interi quest’ultima può essere anche dettata dall’istinto riproduttivo nel caso in cui nei dintorni (ma non troppo visto che parliamo anche di km) ci siano femmine in calore.

Purtroppo anche gli avvelenamenti sono un fattore da considerare, quindi prima di lasciare il nostro cane a tutti gli effetti incustodito per ore in giardino, pensiamo bene a tutti i fattori di rischio  cui lo stiamo esponendo, oltre ai danni e ai fastidi che può provocare.

Quindi come sfruttare la risorsa giardino?

Semplicemente utilizzandolo sia per interagire e giocare assieme al cane (e questo significa facendo delle cose assieme) che per godersi un momento libero. Questo presuppone che il cane in giardino possa anche fare il cane, ma non sarà abbandonato a se stesso per ore, se farà qualcosa che non ci piace saremo nei paraggi e glielo faremo sapere, potremo così reindirizzare un comportamento “dannoso” in qualsiasi cosa ci piaccia fare assieme al cane.

E quando non ci siamo?

Per tutelare il nostro cane gli insegneremo a stare in casa da solo serenamente, con o senza kennel, l’importante è che sia custodito al sicuro e che non possa causare danni a se stesso e alla casa.

Mettere il cane in giardino non è la soluzione ai disastri che vi procura in casa, state solo spostando il problema, ma non risolverete.

Certamente trovare una soluzione costa impegno costante e fatica, ma è importante allenare il cane alla nostra assenza, in modo che sia naturale e parte della routine.

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