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TTouch: tanti ne parlano, ma sappiamo di cosa si tratta?

Il Ttouch è stato “inventato” da Linda Tellington Jones, studiosa di Feldenkrais e specialista nella rieducazione di equini difficili o con problemi comportamentali. Nel 1978, Linda, con l’aiuto di Ursula Bruns, inizia a trattare con questa tecnica i cavalli del centro ippico Reit-Zentrum a Reken, in Germania. Dall’esperienza con i cavalli, Linda Tellington è passata a un approccio con i cani:

il primo cane trattato con questo metodo è stato un Australian shepherd, molto nervoso e irritabile.

Il cane, dopo poche sedute, ha cambiato completamente atteggiamento. È diventato più calmo, socievole, meno agitato e anche i suoi movimenti si fecero più fluidi e concentrati. Continuando i suoi studi con Moshe Feldenkrais, Linda ha imparato a identificare, attraverso le paure, le reazioni che possono portare gli animali a blocchi e rifiuti.

Il TTouch fonda le sue radici nel Metodo Feldenkrais, che oggi viene applicato su scala mondiale per aiutare l’uomo a riattivare attraverso il movimento le “riserve” di fasce nervose e cellule cerebrali di cui dispone e che non utilizza più. Feldenkrais mirava ad ottenere non solo la flessibilità del corpo, ma anche e soprattutto quella della mente.

Il TTouch può essere considerato anche una forma di comunicazione NON verbale, che si serve di stimolazioni tattili (i famosi tocchi chiamati TTouches), stimolazioni vestibolari (esercizi di condotta al guinzaglio per riequilibrare la postura del cane) e stimolazioni propriocettive.


Il principio di fondo che guidava il pensiero di Feldenkrais è che le emozioni si esprimono con un atteggiamento corporeo e quindi anche motorio. 

Il Ttouch aiuta a trovare equilibrio, sia fisico che mentale, aiuta a rilasciare le tensioni e soprattutto, dà una maggior consapevolezza del proprio corpo. Questo ultimo fattore mi è molto di aiuto perché è uno dei segreti per ridurre al minimo gli infortuni sia durante l’attività sportiva che nella vita di tutti i giorni, quindi, “appoggio” tutte quelle pratiche che mi possono facilitare il raggiungimento di questo obiettivo.

Il lavoro sui cani si divide in tre parti principali:

il lavoro sul corpo con TTouches e bendaggi, il lavoro a terra sugli ostacoli ed esercizi di conduzione al guinzaglio.

I TTouches sono piccoli movimenti generalmente circolari. Possono essere fatti su ogni parte del corpo e usando diverse parti della mano. A seconda del tocco che si usa e della zona su cui si lavora, si avrà un effetto diverso.

Il bendaggio

Il bendaggio con fasce elastiche che contengono senza impedire i movimenti, si può fare in diversi modi, favorisce la calma e l’autocontrollo, risultando, quindi, utile in caso di cani molto eccitabili, paurosi o reattivi. Favorisce anche la propriocezione e la coordinazione dei movimenti e si è dimostrato molto utile nel caso di cani con problemi di deambulazione multifattoriali. 

Il lavoro a terra

Il lavoro a terra viene fatto camminando attraverso “ostacoli” che hanno un’altezza minima. Serve per aumentare le capacità di apprendimento dei nostri animali e la concentrazione, svilupparne la fiducia, l’equilibrio e la coordinazione.

E, torno, a dire che questi ultimi due sono degli aspetti che a me piacciono molto perché anche se possono, apparentemente, sembrare cose semplici possono dare ottimi risultati in termini di consapevolezza corporea.

Nel Metodo Tellington TTouch® si usano vari tipi di equipaggiamento per condurre il cane nel modo più adatto. Questi esercizi sono utili per cani che tirano al guinzaglio, o al contrario si bloccano, che “si lanciano” verso altri cani o persone, o che sono in qualche modo scoordinati nei movimenti o non in equilibrio.

Autore

Medico Veterinario Fisiatra Annalisa Ferri

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