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La situazione dei lupi in Svizzera: una questione complessa e controversa

In Svizzera, la popolazione di lupi è diventata un tema di grande discussione e controversia. Secondo recenti decisioni politiche, circa il 70% dei lupi nel paese potrebbe essere abbattuto, una misura intesa a ridurre la pressione sugli allevatori.

Questa proposta, avanzata dal consigliere Albert Rösti, mira a regolamentare la presenza di lupi, considerati troppo numerosi.

La decisione ha scatenato proteste significative, in particolare da parte di associazioni animaliste.

Ben 158 organizzazioni di 37 Stati diversi, tra cui l’Italia con “Io non ho paura del lupo APS”, hanno scritto una lettera al consigliere Rösti chiedendo di riconsiderare la decisione.

La lettera è stata inoltrata anche al Comitato permanente della Convenzione di Berna, che si occupa della conservazione della vita selvatica in Europa.

A livello europeo, sembra che ci sia un movimento verso una nuova politica sul lupo.

La presidente dell’Unione europea, Von der Leyen, ha proposto di modificare lo status di protezione del lupo da “rigorosamente protetto” a semplicemente “protetto”.

Questo cambiamento potrebbe avere impatti significativi, poiché i lupi classificati come “rigorosamente protetti” godono di maggiori restrizioni sulla loro uccisione rispetto a quelli semplicemente “protetti”.

Le politiche sul lupo come variano tra i paesi dell’UE.

In Estonia, Lettonia, e Lituania, i lupi sono protetti, ma la loro popolazione è gestita attraverso la caccia standard.

In Francia, nonostante siano classificati come “rigorosamente protetti”, una percentuale della popolazione viene uccisa ogni anno.

In Polonia, pur essendo legalmente cacciabili, ciò non avviene a causa di pressioni esterne.

In Italia, i lupi sono “rigorosamente protetti”, e la caccia è possibile solo in base a deroghe specifiche.

Gli animalisti sostengono che il massacro di interi gruppi di lupi non rappresenta una soluzione reale per i problemi ambientali e potrebbe avere ripercussioni negative sull’ambiente e sui suoi equilibri.

Il Gruppo specialistico Canidi della IUCN SSC ha espresso preoccupazioni, sottolineando che il piano svizzero di gestione dei lupi non è basato su evidenze scientifiche e contraddice le conoscenze attuali sulla gestione dei carnivori.

In Svizzera, la situazione è già in atto, con l’abbattimento autorizzato di diversi lupi.

A dicembre, è stato dato il via libera per l’abbattimento di 12 branchi, compresi i cuccioli, con sei lupi già uccisi entro una settimana.

Questa situazione solleva interrogativi importanti sul futuro della conservazione dei lupi in Europa e sulle strategie di coesistenza tra lupi e umani.
E’ da evitare un inutile e terribile massacro per accontentare delle precise categorie a discapito di questi animali.

Dogsportal Redazione

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