Benessere del cane

Poliradicoloneurite nel cane: malattia che si può gestire

Una patologia che spaventa molto i proprietari ma che si può gestire

La poliradicoloneurite acuta è una patologia immunomediata che può colpire tutte le specie (nell’uomo è conosciuta come Sindrome di Guillain – Barrè). Non esistono particolari predisposizioni di razza, età o particolari condizioni genetiche.

Diagnosi e storia della poliradicoloneurite

Negli ultimi anni si è notato un aumento delle diagnosi di questa malattia anche se non se ne conosce la causa con precisione: i primi casi in letteratura veterinaria li associavano al morso di procione poiché negli USA ne erano parecchio colpiti cani da caccia a questo animale, di razza Redbone Coonhound.

Tuttavia, le diagnosi di questa malattia andavano aumentando anche in parti del mondo in cui i procioni non vivono.

A questo punto, incrociando dati derivanti dalla medicina umana con rilevazioni in veterinaria, si è giunti alla conclusione che il sistema immunitario, in particolari casi, “impazzisce” e stimolato da un agente esterno aggredisce i nervi

(può essere in seguito ad una vaccinazione – non è un articolo novax, è una delle possibile cause, ma in percentuale molto bassa rispetto a quello di contrarre una malattia infettiva-, al contatto con particolari batteri che si trovano nella carne di pollo cruda – Campylobacter jejuni – o al contatto con sostanze ancora non ben identificate).

La sintomatologia clinica

Nella maggior parte dei casi la sintomatologia clinica comincia con una paralisi dei posteriori che, progressivamente, procede verso il treno anteriore fino ad arrivare, nei casi più gravi alla paralisi dei muscoli respiratori e del diaframma. In questi casi si deve ricorrere alla ventilazione assistita per salvare la vita al cane.

Non esiste un test specifico per diagnosticarla con sicurezza: bisogna affidarsi ad un bravo neurologo che sappia discernere tra le varie patologie che colpiscono il sistema nervoso e ad arrivare velocemente ad una diagnosi.

Terapie

A livello di terapie farmacologiche si possono, a volte, usare farmaci immunosoppressivi ed, in umana, anche immunoglobuline (per quest’ultimo caso non esistono articoli in veterinaria che ne comprovino l’efficacia come avviene in umana, ma un collega neurologo con cui collaboro le ha usate parecchie volte riducendo i tempi di recupero).

Le tempistiche del ripristino della normalità sono abbastanza lunghe (da alcune settimane fino a 6 mesi nei casi più gravi).

Sicuramente la terapia di supporto che non deve mai mancare è la fisioterapia. Si comincia con stimolazioni e massaggi (i muscoli si atrofizzano molto velocemente, sia per il mancato utilizzo sia perché non vengono stimolati dai nervi), si procede anche con modalità strumentali come Laser e Tecar per ridurre l’eventuale dolore che si può manifestare in alcuni soggetti. Terminata la fase più critica si eseguiranno degli esercizi propriocettivi e l’idroterapia per il recupero della stazione e della deambulazione.

E’ una malattia che spaventa molto i proprietari, ma se si interviene con una diagnosi precoce e una tempestiva fisioterapia i cani tornano, nella maggior parte dei casi (e questo rispecchia anche la mia esperienza clinica), a fare la loro vita normale, sport compreso!

Annalisa Ferri

Mi chiamo Annalisa Ferri e sono un Medico Veterinario. La mia storia professionale in questo campo parte da lontano… ero ancora all’università e mi appassionava molto la neurologia ed un professore mi disse “per essere un bravo neurologo devi essere un bravo ortopedico!”. Purtroppo l’ortopedia, per come mi era stata presentata era sostanzialmente chirurgia e questo lato non mi piaceva. Per conto mio ho incominciato a fare ricerche e ho scoperto che negli USA esisteva una branca della Medicina Veterinaria che si occupava di animali sportivi e di riabilitazione post trauma o post intervento. Mi si era aperto un mondo, sapevo che lì volevo andare a parare, a costo di essere un pioniere; ma da noi, in università, non se ne era mai parlato.

Annalisa Ferri ha 12 articoli e più. Guarda tutti gli articoli di Annalisa Ferri