Educazione cinofila e relazione con il caneLe interviste di Dogsportal.it

Sheepdog: intervista a Riccardo Borroni

Sheepdog intervista a Riccardo Borroni a cura di Mirko Barrera

Come definiresti il tuo lavoro, chi sei?

Sheepdog: intervista a Riccardo Borroni

Innanzitutto mi considero un allevatore di bestiame e operatore di agriturismo, anche se il mio background è abbastanza differente dal curriculum usuale per chi pratica questo mestiere. Ho poi la fortuna di aver conosciuto i cani da lavoro col bestiame e di essermi appassionato ad una disciplina chiamata in Italia “sheepdog

l’arte di controllare e condurre un gruppo di pecore più o meno ampio dove si vuole con calma ed efficienza (in teoria) avvalendosi dell’uso di uno o più cani.

Attualmente gestisco una azienda agricola e agriturismo in Valle Intelvi , aperto da Aprile a Novembre, sul lago di Como in uno scenario paesaggisticamente e naturalmente incredibile, dove è possibile ancora praticare piccolo allevamento grazie all’assenza (per ora) dei grandi predatori che altrove sulle Alpi, stanno falcidiando questa forma di zootecnia di qualità.

Sheepdog: intervista a Riccardo Borroni
Sheepdog: intervista a Riccardo Borroni

Parlaci del tuo bestiame

Qui vivono libere per 9 mesi all’anno un centinaio di pecore di razza Skudde e incroci che gestisco con pascolo libero e semibrado sui circa 20 ettari dell’azienda sita a 850 metri di quota.

Sheepdog: intervista a Riccardo Borroni

I cani vengono impiegati per cosa?

Qui l’uso dei cani è fondamentale, soprattutto nella stagione delle nascite degli agnelli quando le pecore si isolano per partorire e appena lo fanno vanno scortate e tenute per qualche giorno dentro recinti elettrificati per scongiurare attacchi da volpi, tassi o cinghiali, o cani incustoditi che possono compromettere il lavoro di un anno.

I miei agnelli nascono a primavera inoltrata e vivono liberi nei prati fino a Ottobre, quando le femmine in surplus vengono vendute ad altri allevamenti per diventare fattrici o nel caso dei maschi, macellati per l’agriturismo.

Sarebbe bello poterli tenere tutti ma viviamo in un mondo dove la prima legge dell’economia ci obbliga a gestire le risorse.

I cani sono fondamentali aiutanti nel mio lavoro e non baratterei uno solo dei miei cani per un aiutante umano.

Sono veloci, sono sensibili, hanno energie e passione per il lavoro infaticabili e soprattutto hanno un istinto che scorre come un fiume in piena!

Oltre al mio lavoro agricolo vero e proprio giro, quando posso, per l’Italia e l’Europa a tenere corsi per addestrare i cani con tecniche low stress e vado, purtroppo meno di quanto vorrei, a fare gare.

Sheepdog: come ti sei appassionato?

Sono nato in mezzo ai cani e avevo anche qualche capretta da piccolo ma lavoro coi cani, in modo consapevole dal 1996, prima facevo agility, poi nel 1999 mi è presa la mania dello sheepdog e da allora non ho più smesso.

Da giovanissimo ho viaggiato parecchio grazie ai miei genitori in Irlanda e UK e spesso pernottavo nelle fattorie dove vedevo i border collie al lavoro, la cosa era interessante ma non ci davo molto peso….Ho iniziato  a soffrire di questa “malattia” grazie ad una cagna, una meticcia simil kelpie che un giorno portai a testare sulle pecore a Bergamo, durante uno degli incontri che mensilmente il CLB (Cani da Lavoro su Bestiame), organizzava.

Il cane che raduna le pecore, una magia..

La prima volta il cane, Cleo si chiamava, non fece altro che mangiare sterco di pecora….e l’istruttore mi disse che proprio non c’era istinto… però riprovai un mesetto dopo e la seconda volta successe quello che tutti coloro che iniziano ritengono un momento magico, il cane inizio’ a radunare e bilanciare le pecore verso di me con energia e anche un decente senso del gregge… da quel momento non ebbi in testa altro che verdi pascoli e pecore da radunare.

Continua a parlarci dei tuoi cani!

A quel tempo si era all’età della pietra nell’addestramento dei cani su gregge….

Le gare erano poche e i risultati scarsi se paragonati ad ora…cose che sembravano complicate ed insormontabili oggi sono la norma…

anche i sistemi non erano gentili e non rinnego di essere stato un duro, cosa di cui mi pento, ma nel passato nessuno può tornare e tanto vale riconoscerlo e accettarlo non ripetendosi.

Ho seguito diversi corsi con stranieri ed italiani e ho frequentato per un paio di anni il campo dei signori Germagnoli a Merate, dove al tempo lavorava anche Daniele Bertino e il mitico Pelù il kelpie


abitavo ai tempi a Saronno e non avevo molti soldi essendo uno studente ma tutto quello che avevo lo investivo nella benzina per coprire gli 80km del tragitto andata e ritorno e le lezioni….tre volte a settimana….
[passione e sacrificio]


Uno stile di vita? Come si diventa Borroni?

Quando gli impegni lavorativi e universitari divennero inconciliabili con quello stile di vita attrezzai prima il mio piccolo campo di famiglia a Saronno con una famiglia di Indian Runners e poi di pecore Ouessant per addestrare il mio primo kelpie vero e proprio Lynn, che nel frattempo avevo acquistato dal compianto Simone Taffora.

Attualmente nei mesi in cui l’agriturismo è chiuso tengo corsi e lezioni in un paio di campi e viaggio per l’Italia e l’Europa tenendo stage. Inoltre organizzo corsi con addestratori di alto profilo provenienti principalmente dal Regno Unito.

Da qui in poi ho iniziato a collaborare con varie aziende agricole della zona del varesotto: Bel Sit a Tradate, Az.Agr.F.lli Bortoli a Gorla Maggiore, Ca’Tenaia ad Appiano, Cascina del Poggio a Lurago Marinone, solo per citarne alcuni e piano piano decisi di iniziare la mia azienda in valle Intelvi dove tuttora vivo e lavoro.

Ho vissuto poi per quasi un anno in Scozia lavorando per un farmer che aveva oltre 4000 fattrici di pecore sulle colline all’inizio delle Highlands e utilizzando i miei cani in uno show per turisti con anatre e pecore in un posto chiamato “The Scottish Wool Center” ad Aberfoyle. 

Sheepdog: intervista a Riccardo Borroni

Sheepdog: intervista a Riccardo Borroni

Il cane che ti è rimasto nel cuore più di tutti?

Come già accennato il mio primo cane, Cleopatra era un meticcio simil kelpie, non era una campionessa ma aveva un cuore immenso ed era un discreto cane per il lavoro pratico in fattoria.

Poi ho avuto una kelpie fantastica di nome Lynn, col senno di poi, con la capacità di leggere le pecore e le situazioni che ho acquisito in vent’anni di pratica e coi metodi per sviluppare l’istinto del cane che conosco ora, credo sia uno dei migliori sheepdogs che ho avuto.

Poi ho avuto altri eccezionali Border Collie e Kelpie.

Ho lavorato anche con altre razze ma ritengo queste due le più adatte alle mie esigenze zootecniche.

Negli anni, a parte le razze più “classiche” per la conduzione, che cani hai avuto modo di far lavorare o far provare?

Trovo interessanti anche Beauceron, Bearded collie da lavoro, qualche australian shepherd e cattledog e per il loro lavoro che è diverso da quello che necessito io, Pastori tedeschi e belgi a pelo lungo.

Tornando sulla tua domanda non c’è un singolo cane che non mi sia rimasto nel cuore e trovo che ogni cane che ho sia meglio di quelli precedenti, forse semplicemente perché sono migliorato io come handler.

Ora ho due gran bravi cani, in particolare il maschio, Spot detto Pupi, ha un gran potenziale.

Se devo citare dei cani del passato direi Lynn la kelpie, Chad, border collie e nel mio cuore, perché scomparso troppo presto Jim, morto a soli 4 anni per un incidente di lavoro… un cane unico, l’estensione del mio pensiero ed un amico e compagno di lavoro come pensavo di non trovarne 

A parte le pecore, hai avuto modo di lavorare con altri animali?

Ho lavorato soprattutto con pecore ma anche con bovini, caprini, equini, avicoli, suini e persino con daini!

A che livello siamo in Italia per quanto riguarda il lavoro sulle pecore e lo sheepdog?

Il livello è cresciuto ma siamo ancora lontani dagli standard di altri paesi europei, per due motivi:

1- il mondo della zootecnia da pascolo è arretrato

2- chi fa “sheepdog” si disinteressa perlopiù del lavoro vero e proprio e pratica questa disciplina come qualcosa a sé stante, più nell’ambito cinofilo che zootecnico che secondo me è quello da cui dovrebbe derivare.

Basti dire che in Regno Unito, Irlanda, Olanda, Francia esistono corsi di addestramento dei cani da lavoro su gregge per allevatori ovicaprini degli istituti superiori di agraria e formatori pagati dai ministeri dell’agricoltura mentre da noi tali attività vengono considerate lavori di infima categoria…come citava Rebanks nel suo libro “Vita di un Pastore” …:

I governi si ricordano dell’agricoltura solo quando ci sono guerre

affermazione straordinariamente vera in un mondo dove si dovrebbe produrre di più “local” e importare di meno, anche per salvaguardare l’ambiente….

Foto di Greg Montani da Pixabay

Il Paese dove ti piace di più andare a lavorare?

Ho vissuto in Scozia e mi è rimasta nel cuore…le persone, i posti, le fattorie, le pecore, i cani, gli spazi….


Revisione di Rocco Voto

Mirko Barrera

"Cosa faccio? Dove vado? Domande interessanti, a cui da sempre ogni essere umano cerca di rispondere. Per quanto mi riguarda,posso dire di essere un cinofilo a tempo pieno. Sono un addestratore,pratico diverse discipline cinofile,sono docente in diversi corsi di formazione per addestratori,ed ho un negozio di articoli per animali che mi ha ispirato a scrivere questa rubrica!"

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