La Bacheca di Zora

Border Collie Rescue Italia! Dove i profitti si misurano sulla riuscita delle adozioni!

Perchè un Rescue di razza?
Immaginate un gruppo di zitelle isteriche intente a lanciare messaggi strappa lacrime per l’adozione di un cane disagiato? Sbagliato.
 
Un rescue di razza nasce spesso dalla passione di veri e propri cultori di una specifica razza, persone che ne conoscono le specificità, le attitudini e quelle che per molti sono definite come “problematiche”. 
Così è per il Border Collie Rescue Italia, da una semplice passione ad uno dei Rescue più efficienti su territorio nazionale, proprio grazie alla divulgazione e alla collaborazione con i protagonisti di questa splendida razza, oggi il BCRI è un riferimento, certo per chi ha bisogno di aiutare un cane e per chi, volendo adottare un Border Collie in difficoltà, si affida alla nostra associazione.
Valentina e Lamour
Il BCRI nasce un po’ per caso e un po’ per vocazione nel vicino 2013 dalla volontà di Michele, oggi ancora l’attuale presidente, e da sua moglie Valentina.
Da subito si voleva cambiare la visione del volontariato a 360°, per infilarsi in una nicchia più piccola e modesta, un volontariato di settore, come potrebbe dire un dirigente aziendale.
Ed è proprio questa visione che ha portato Michele a sviluppare l’idea seguendo questa strada, quasi imprenditoriale… solo che a differenza di un’azienda…
i profitti del BCRI si misurano sulla buona riuscita delle adozioni.
 

Per fare questo Miki, aveva bisogno di essere ben strutturato, soprattutto dal punto di vista delle risorse umane:

Michele e la Loga

 

  • Quattro membri nel direttivo
  • Un responsabile per ogni regione
  •  più di 120 collaboratori sparsi su tutto il territorio nazionale

Creano una rete, spesso invisibile e silenziosa, che segnala, gestisce e prende in carico Border Collie proveniente dalle più disparate situazioni.

Federico e Onda
Si potrebbe pensare che molti di questi cani provengano dalla strada;  la realtà invece si dimostra profondamente contraria; circa il 70% dei nostri amici pelosi sono cessioni volontarie da parte di famiglie che, loro malgrado, dopo l’acquisto di un cucciolo batuffoloso, si sono ritrovati in casa una iena distruttrice ed instancabile.
Molti anche i pastori che abbindolati da una comunicazione completamente errata, acquistano da allevatori senza scrupoli dei cani che dovrebbero essere pronti all’uso… improvvisamente si accorgono che il cane non conduce il gregge come promesso.

Ora il gioco è facile…

Si potrebbe pensare di creare un appello, con una descrizione più o meno esaustiva del cane, e iniziare a condividerlo in ogni dove.
Anche qui Miki aveva la sua visione, spesso anche molto criticata, di non lasciare mai il cane in cerca di aiuto nelle mani del cedente, in canile o ancor peggio per strada.

Sono cani particolari e per questo vanno sempre valutati, per quanto possibile, prima di darlo alla famiglia che ne fa richiesta.

E non c’è nulla di più vero; negli anni abbiamo notato che ogni cane è ovviamente diverso, ma quello che spesso non viene considerato è il contesto in cui hanno vissuto e continuano a vivere, che rende impossibile una “vera” valutazione.
Ben più sensibili di noi, spesso i cani manifestano atteggiamenti diametralmente opposti in base al contesto dove insistono.
Diventa quindi fondamentale per noi prendere il cane è spostarlo nella casa del collaboratore BCRI più vicino o più adatto alla sua valutazione (pur tenendo conto della primissima informazione) proprio per cercare di capirne i pregi e i “difetti”, per valutarne le compatibilità o alcune paure o più in generale tutte le problematiche su cui poter andare a lavorare, grazie anche all’aiuto di educatori, addestratori e veterinari.
Chiara e DJ

I vantaggi sono notevoli:

da una parte abbiamo una lettura del cane quanto più precisa possibile, dall’altra abbiamo un ventaglio di informazioni utili per l’adottante che lo porrà immediatamente nella posizione di poter scegliere, ma soprattutto sapere quale strada intraprendere nel suo immediato futuro.
Alcuni cani sono rimasti con il BCRI per mesi, a volte anni, proprio perché di difficile gestione; alcuni morsicatori, altri fin troppo paurosi,
il Border Collie non è esattamente come comunemente viene descritto.
Proprio per loro abbiamo bisogno di tempo e soprattutto abbiamo bisogno di conoscere il futuro adottante quanto più possibile, per dargli tutti gli strumenti per affrontare questo viaggio… un viaggio che per molti si è rivelato come il migliore mai intrapreso.
 
Il BCRI, proprio per la particolarità della razza, ha la fortuna di avere un “pubblico” già estremamente orientato e consapevole del guaio in cui si sta ficcando, ed è proprio per questo aspetto che “funziona”.
Non cerchiamo più la famiglia adatta per lo specifico cane, ma spesso e volentieri affidiamo il cane adatto alla famiglia che ci fa richiesta.
Il cane sportivo, il cane da recuperare, il cane da compagnia o il cane da lavoro. 
Quando un nostro adottante ci manda la foto di un podio, piuttosto la foto di un abbraccio con un soggetto che fino a poco tempo prima avrebbe morso anche Godzilla, lì, proprio in quel momento possiamo esclamare “vittoria!!!”.

Non è la semplice adozione, ma vedere i cambiamenti di un cane e delle persone che ci rende veramente fieri di ciò che facciamo.


Se pensate che la nostra parola d’ordine sia “non comprare, adotta” siete sulla strada sbagliata.
Al contrario, siamo al fianco degli Allevatori seri e spesso ci troviamo a convogliare alcune specifiche richieste a quei pochi allevatori che ogni giorno si spaccano la schiena per mantenere gli standard di razza quanto più alti possibile.
 
Nonostante una media di 90 cani adottati all’anno, il nostro obiettivo non è salvare quanti più cani possibile, il nostro sogno sarebbe non salvarne più e far si che la nostra associazione non abbia più ragione di esistere nel prossimo futuro.
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Per fare questo bisogna creare cultura cinofila. 

Per fare questo abbiamo bisogno di voi.

 

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