“Chi spara i botti ce l’ha piccolo” È l’approccio corretto?
Fuochi d’artificio e botti: sono l’argomento della settimana e sopratutto del giorno.
Ma quale sarebbe il modo giusto di affrontare il problema, per noi amanti degli animali?
“Chi spara ce l’ha piccolo”
“Chi spara è uno sfigato”
“Chi spara è un troglodita”
E via così.
Questo purtroppo è ormai, l’approccio a qualsiasi problema: se non la pensi come me, sei ignorante, coglione, ce l’hai piccolo, fai schifo etc.
Mi domando: è un approccio costruttivo?
Fossi uno che spara, a questo punto, mi verrebbe voglia di sparare ancora di più.
Del resto i fuochi d’artificio ed i botti, sono anche un fenomeno culturale, che risale a secoli e secoli fa, hanno origini risalenti alla Cina antica, intorno al VII secolo ed oggi questi spettacoli, sono diffusi in tutto il mondo.
Quale sarebbe un argomento forse più convincente?
Per molte persone nel mondo fuochi e botti sono un divertente passatempo, ognuno ha i propri gusti, però bisognerebbe sottolineare quali sono gli effetti collaterali di questo passatempo: molti animali si spaventano, qualcuno muore, certi momenti dell’anno diventano infernali per i proprietari di cani e gatti.
Dovrebbero impegnarsi maggiormente le istituzioni, per limitare, vietare ed informare su questa questione.
Il “mio” divertimento, causa sofferenza e morte, ne vale la pena?
Sparare può essere divertente, ma causare sofferenza lo è altrettanto?
È evidente che non ci si possa affidare al buon senso, che non esiste più.
E neanche all’’empatia verso gli altri, umani ed animali.