Sport cinofiliCanicross e corsa con il caneLe interviste di Dogsportal.it

Gli italiani del Trophèe des Montagnes si raccontano

Gli italiani del Trophèe des Montagnes, raccontano la loro esperienza in questa fantastica avventura con il cane.

Chiusasi l’esperienza del  Trophée des Montagnes (manifestazione di canicross internazionale sulle alpi francesi) domenica , abbiamo chiesto ai nostri beniamini italiani , appena rientrati , una opinione a caldo su quanto vissuto nella settimana appena trascorsa che li ha visti protagonisti di 10 gare di canicross in 9 giorni con un totale di dislivello di 3000 mt

Ecco i commenti degli italiani presenti al Trophèe des Montagnes 2019

David Piras con Marlino e Aemon

Gli italiani del Trophèe des Montagnes si raccontano

Partiti con tanta voglia di arrivare e sfidare noi stessi e con l’obbiettivo di far meglio dello scorso anno, ma più di ogni altra cosa col desiderio di divertirci , nel nostro team il ragionier Marlino riflessivo e pacato e l’esordiente Aemon che ci ha trascinato con la sua euforia da giovanotto. Abbiamo raggiunto tutti i nostri obbietivi e siamo stati fortissimi soprattutto di fronte alle ciotole e con le gambe sotto al tavolo. Abbiamo vissuto emozioni uniche che teniamo tutte per noi anche perché indescrivibili a parole e ringraziamo tutto il team Italia per aver reso ancor più speciale il nostro TDM .

Francesca D’Annunzio con Otto, Bina e Emma

Gli italiani del Trophèe des Montagnes si raccontano

Ma che ci faccio io qui? Questo è l’unico pensiero che mi è venuto in mente il 3/8 mentre mi trovavo nella camera di chiamata della 1^ tappa del TDM, circondata da 300 binomi pronti a partire..non ero iscritta alla gara completa, l’idea non mi era passata neanche per l’anticamera del cervello.Otto invece era una molla pronta a scattare: lui mi ha dato la carica e la fiducia che non avrei potuto mai tradire! Tappa dopo tappa (ne ho corse 4, “spintaneamente” iscritta)sono stata avvolta dalla magia inspiegabile di una competizione che da supporter mi sarei persa, alimentata dalla condivisione del quotidiano con persone meravigliose. Questa è la foto del mio arrivo nell’ultima tappa,sommersa dai miei amori:Otto che come me ha dato tutto quello che era nelle sue possibilità,Emma che mi ha stupito per come mi ha trainato nella nostra prima gara insieme, Bina festante e Giovanna, che crede in me più di me stessa.Travolta dall’abbraccio della mia famiglia,ho capito che cosa ci facessi lì, al di là di ogni risultato 

Giovanna Zoppi con Bina e Emma

Gli italiani del Trophèe des Montagnes si raccontano

Il tdm è stata una grande esperienza, ti insegna davvero a vivere e capire i tuoi cani.. sportivamente dopo l’infortunio alla 4 tappa non ho potuto rendere come avrei voluto ma sicuramente ho imparato ad ascoltare il bisogno dei miei cani.. bina ha iniziato malissimo probabilmente destabilizzata dai 350 binomi ma gara dopo gara è cresciuta , l’ho incitata, coccolata , protetta finendo col sorriso è questa per me è la vittoria più grande.. anche Emma è cresciuta e si è ritrovata in un vortice di emozioni divertendosi ad ogni corsa e imparando sempre qualcosa in più passando in soli 3 mesi da un abbandono a buttarsi giù dalle discese a razzo per sorpassare tutti .. io li amo così non saranno competitivi come quelli più forti ma per me sono speciali e me lo hanno dimostrato anche qui al tdm  

Silvia Serugeri con Maya

Gli italiani del Trophèe des Montagnes si raccontano

Solo il Tdm ti prepara al Tdm…non esiste niente di paragonabile. Ti prepari per mesi, alleni il cane, curi l’alimentazione di entrambi…ma non hai fatto i conti con L’ESPLOSIONE! Di cosa? Di ansia…in una camera di chiamata che sembra infinita con centinaia di cani che abbiano e la tua unica preoccupazione è che il tuo stia abbastanza tranquillo. Di adrenalina…quando è il tuo momento per partire e tutto intorno si segretola e pensi solo ad andare. Di quadricipiti e polmoni in discese spacca gambe e salite spacca fiato. Di un sorriso…quasi al traguardo, quando il pubblico ti incita e spunta un sorriso sghembo che riflette tutta la fatica. Questo è il Tdm…una serie di deflagrazioni che non avrei mai immaginato. Maya strepitosa…

Monica Spina con Luna

Gli italiani del Trophèe des Montagnes si raccontano

E’ stata una bellissima esperienza di condivisione di emozioni, amicizia e sport. Questa dura e bella settimana di gare, ci ha permesso di scoprire luoghi fantastici e panorami mozzafiato.

Flavia Sironi con Havana e Rosso

Gli italiani del Trophèe des Montagnes si raccontano

Una meravigliosa avventura vissuta in perfetta armonia con i miei cani. Pratico atletica da circa 30anni. Gare un po’ di tutti i tipi, strada, cross, montagna. Mi sono sempre allenata a fianco dei miei innumerevoli cani, cani recuperati sono una volontaria. Attraverso Davide, Sara, Francesco, Valerio ho scoperto il canicross, non li ringrazierò mai abbastanza. Italo mi ha aperto il favoloso mondo del TDM. Ricordo ancora quando me ne parlò, a tavola dopo una gara di fronte ad una buona birra. Da come me ne parlava, dall’entusiasmo che trapelava dal suo sguardo capii al volo che dovevo assolutamente provare. Fu così che iniziai questa bellissima esperienza che per la terza volta ho fatto, in compagnia di meravigliose persone con le quali dato l’ambiente, il panorama e la fatica si forma una notevole complicità con le persone e un’intesa perfetta col tuo cane, o i tuoi cani, visto che io ne ho portati due. La cintura, la linea e la pettorina sono il mezzo che prende vita, tramite il quale scorre una magica corrente e fa da tramite tra te e il tuo bau facendoti diventare un’anima, un cuore, sei zampe e una coda.

Voglio spendere ancora 2 parole per Ezio Morlacchi.

Gli italiani del Trophèe des Montagnes si raccontano

E’ un uomo rude ma dal cuore grande. Sono tre anni che cerco di convincerlo a partecipare ma lui non ama la competizione, lui le sfide le fa con se stesso. Prima di ogni gara prova il percorso. Ama aiutare chi è in difficoltà e ne ha bisogno. Tifa, dispensa consigli e aiuta tutti quelli che può. Ama il TDM diversamente dagli atleti perché agli atleti lui vuol bene. Adora i cani perché ha in sé un non so che di selvatico. Ama la montagna perché adora conquistarla con la fatica. Essendo tutto questo il TDM lui lo vive a modo suo, assimilando tutte le emozioni di ogni atleta che conosce. Senza di lui io non avrei mai potuto prenderne parte. Poi….è il fantastico zio di Havana e Rosso.

Renato Liguori con Arima

Gli italiani del Trophèe des Montagnes si raccontano

Il tdm è stata sicuramente un’esperienza. Nel vero senso del termine. Ha toccato tutti e cinque i miei sensi, direi anche il sesto perché correre con Arima mi ha portato a sentire in maniera differente il momento della corsa. Soprattutto nella gara notturna correvo con lei come se fossimo un unico corpo. Le mie gambe il mio respiro i miei movimenti sono andati tutti direzione.

Questa è la mia impressione più forte, ho già fatto che è stata un’esperienza fantastica è molto difficile da affrontare fisicamente. Ma questo si sapeva. ? Quello che veramente mi ha più colpito È stato di sentire come un’ unica cosa la corsa mia e di Arima. Mi ha dato un’emozione ed energia pazzesca.

Carmelo Fraglica con Lucky e Dora

Gli italiani del Trophèe des Montagnes si raccontano

Adesso ho capito perché viene anche chiamato il trofeo delle emozioni, dieci giorni dove si condivide tutto con i propri cani e compagni di squadra. Viste le difficoltà dei percorsi e gli incidenti che nn sono mancati, l’unico obbiettivo che ci univa tutti era arrivare a tagliare il traguardo dell’ultima tappa ?

Italo Orrù con Nene e Gaia

Gli italiani del Trophèe des Montagnes si raccontano

Anche quest’anno una bellissima esperienza condivisa con i vari atleti del Team Italia, un gruppo che di anno in anno, a differenza di altre realta’ , cresce di numero e si ritrova ogni sera per commentare tutti assieme gioie o dolori della tappa di giornata….

Sara Gualco

Educatore cinofilo presso Zampa dopo Zampa

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