Notizie e curiosità sul cane

L’Educazione Cinofila Familiare

È innegabile che migliaia di anni di convivenza con il cane abbiano influenzato molto la struttura dei gruppi umani e l’architettura delle relazioni.

La crescente urbanizzazione ha portato con sé un profondo cambiamento nella relazione tra uomo e animali, sia domestici che selvatici. Paradossalmente però, più l’uomo sembra allontanarsi dall’animale, più cerca di avvicinarselo.

L’educazione cinofila familiare

Ai giorni nostri vengono affidate all’animale nuove funzioni e ciò comporta un mutamento del rapporto. Si sta diffondendo un nuovo modo di vedere l’animale, non più solo come domestico ovvero assuefatto alla vicinanza dell’uomo o da questo allevato per la propria utilità ma, come elemento familiare e quindi in relazione intima con gli altri individui appartenenti allo stesso gruppo.

È di questi tempi la nozione che un animale da compagnia, oltre a garantire la sostituzione di affetti mancanti o carenti, possa favorire i contatti interpersonali attraverso meccanismi di facilitazione sociale.

Nelle nostre famiglie si registra una popolazione animale sicuramente rilevante. Secondo il rapporto Assalco-Zoomark 2020 sono più di 60 milioni in Italia i ‘pet’, in particolare si registrano 7 milioni di cani.

Una presenza così numerosa induce molteplici riflessioni, finanche a pensare ad uno scenario di famiglia mista con, appunto, animali familiari.

Si può, quindi, parlare di una nuova tipologia di famiglia, che andrebbe oltre quella esclusivamente “umana”, ridefinendosi come nucleo familiare misto, in cui l’animale domestico o appunto ‘familiare’ assume funzioni diverse nel vivere insieme.

Quale ruoli ricopre il cane in queste nuove famiglie?

Come già detto la contemporaneità ci racconta di cani che hanno cambiato molto il loro ruolo a fianco all’uomo. Pochi, rispetto al numero di cani presenti, svolgono ancora in modo ‘professionale’ i lavori per i quali erano stati selezionati.

Oggi, nelle nostre città ai cani vengono richiesti altri compiti svolgendo funzioni all’interno dei gruppi familiari.

Queste, pur variando rispetto alle individualità che li compongono, possono essere classificate anche rispetto alle tipologie familiari stesse.

Ad esempio in quelle mononucleari o composte solo da una coppia senza figli, gli animali possono svolgere sia una funzione pseudo-compensativa (anche potenziando competenze ad esempio, sul registro genitoriale) che una tesa alla risoluzione di blocchi emotivi, arrivando fino a processi di resilience, finalizzati ad interventi di promozione delle risorse e del benessere.

Mentre nei nuclei familiari ricomposti, in cui il cane interagisce con tutti i membri della nuova ricomposizione familiare, tali interazioni possono avere un effetto rilassante e rassicurante su tutti i componenti.

Allo stesso tempo, però, in famiglie le cui relazioni sono una fonte di insicurezza anche l’animale manifesterà questo stesso sentimento mostrando comportamenti problematici. Così la presenza del cane ed i suoi comportamenti, possono diventare anche informazioni offerte per dare un chiaro indizio sulle relazioni all’interno del gruppo.

La famiglia e il conflitto e il cane

Dobbiamo, però ricordarci che la famiglia è anche luogo di conflitti.

Conflitti nella relazione, tra generi e generazioni, tra la famiglia ed il mondo che sta fuori.

Il conflitto può assumere una valenza positiva o negativa in base al modo con il quale viene risolto.

Il conflitto può essere funzionale ma, solo se risolto e positivo. Al contrario, se non risolto oppure negato, anche nei confronti del cane, crea tensioni e incomprensioni all’interno della famiglia impedendo il confronto autentico e il riconoscimento dei bisogni più profondi di ciascun componente. Al tempo stesso rappresenta anche una modalità per gli individui presenti in famiglia, e quindi anche per il cane, di differenziarsi e stabilire i propri confini e delineare la propria identità.

Quindi se è vero che esso è fisiologico, è vero anche, che la sua natura è soggettiva.

Può scaturire da una molteplicità di fattori tra i quali:

  • Diversità dei sistemi valoriali;
  • Divergenza di interessi ed esigenze;
  • Dilemmi intrapersonali ed equivoci;
  • Problemi di comunicazione;
  • Difficoltà nell’accettare l’altro.

Fattori che, come ben si può capire, coinvolgono le differenze individuali dei soggetti in relazione e che si possono estendere anche ai soggetti non umani presenti nel gruppo famiglia.

Quindi è chiaro che anche il cane, se inquadrato in questa visione, assume un ruolo sia nella relazione con gli altri singoli, sia nelle dinamiche complessive, comprese quelle negative.

Per semplificare potremmo dire che il cane e la relazione con esso, possono essere d’aiuto al complesso del sistema familiare ma, anche arrivare ad essere elemento di crisi dello stesso.

L’Educazione Cinofila come parte dell’Educazione Familiare

Educare il proprio cane è molto importante.

Tra gli obiettivi, che l’Educazione Cinofila si dà, c’è oggi, anche quello di garantire che il nostro amico a quattro zampe sia in grado di relazionarsi socialmente.

L’Educazione pur sviluppandosi in tutti gli ambiti della vita ha i suoi luoghi.

Per tutti il primo luogo educativo è la Famiglia ed è così, anche, per i nostri cani.

Ciò che si riceve nella famiglia è parte costitutiva del nostro patrimonio educativo che porteremo poi nella comunità, in cui viviamo.

In questo senso si parla di Educazione Familiare, che può essere definita come:

Quella Educazione che si svolge nei gruppi familiari ma, anche l’insieme degli interventi sociali realizzati per preparare, sostenere, aiutare, gli stessi nei loro compiti educativi.

L’Educazione Familiare vede appunto la Famiglia (comunque sia composta), sia come luogo prediletto d’intervento, sia come soggetto dell’intervento stesso.In pratica si agisce con i membri per un obiettivo comune che è quello del benessere della Famiglia e dei singoli che la compongono. L’idea è che non ci sono soggetti passivi ma, che tutti contribuiscono al processo, diventando senza soluzione di continuità educatori ed educandi.

Nell’ambito dell’Educazione Familiare i cani familiari assumono ruoli diversi.

Possono essere attivatori di processi educativi.

Ad esempio l’animale, attivando forme di accudimento, può promuovere il senso di responsabilità, garantendo un’immagine valida e positiva della propria persona, del proprio valore individuale ed una maggior stabilità emotiva.

Ovviamente gli animali, da soli, non rendono né i bambini più responsabili né gli adulti ‘genitori’ migliori.

Rappresentano però una possibilità, che va colta ed elaborata nel modo corretto. È il sapersi dividere i compiti relativi alle cure dell’animale ad essere un importante strumento educativo, che può favorire lo sviluppo del senso di responsabilità nel bambino, potenziarne la pazienza e l’autostima. Ma la divisione, su chi farà cosa, andrà fatta tenendo in considerazione che i compiti dovranno essere adatti ai soggetti ai quali verranno affidati e che la loro realizzazione dovrà passare dall’acquisizione di competenze e conoscenze.

Una volta stabiliti i compiti, sarà indispensabile che qualcuno spieghi il modo adatto per portare a termine ciascun compito, anche suddividendolo in parti più piccole. Bisognerà poi far sì che ognuno possa ripetere le varie azioni, che abbia il tempo necessario per sbagliare, imparare ed eventualmente produrre modifiche agli stessi.

Al tempo stesso il cane è anche soggetto dell’Educazione Familiare.

Al cane cittadino, viene chiesto di fare fronte in modo consono alle varie situazioni che incontra nella vita quotidiana dentro e fuori casa, di sapersi relazionare in modo corretto con soggetti diversi e di conoscere e rispettare alcune regole familiari e sociali. Molto di più oggi, in confronto a ieri, gli viene chiesto di condividere momenti diversi della vita familiare e sociale.

Al contempo anche i suoi riferimenti sono mutati, infatti se per migliaia di anni gli si è chiesto di collaborare e rispondere ad un solo umano, ora deve rapportarsi con una molteplicità di soggetti. Ancora, come già detto in apertura, i suoi compiti sono cambiati abbandonando la specializzazione lavorativa in favore di quella relazionale.

Queste variazioni hanno prodotto nuovo bisogni educativi verso la risoluzione dei quali sono chiamati tutti i membri della famiglia.

È consigliabile, infatti, che ogni membro partecipi alla fase educativa dell’animale.

Partecipare insieme a questo processo non solo aiuterà nella coerenza, indispensabile alla buona riuscita ma, permetterà a tutti di reinventarsi nella relazione con il cane e fra di loro.

In questo modo i ruoli all’interno della famiglia muteranno e si interscambieranno.  Tutti potranno essere in tempi e modi diversi mentori, insegnanti, protettori e accuditori ma, anche allievi e accuditi.

L’educazione richiede molto tempo e dedizione, poiché l’animale deve prima fidarsi dei suoi referenti per iniziare a imparare. È un processo graduale, infatti, solo creando una relazione intima di fiducia e affetto tra l’uomo e l’animale è possibile raggiungere obiettivi educativi davvero buoni.

Un approccio di questo tipo porta con sé un cambiamento del ménage familiare verso una maggiore:

  • flessibilità: dove i ruoli tradizionali sono sostituiti dai ruoli funzionali alle esigenze;
  • attitudine al cambiamento: dove vi è capacità di affrontare le fasi di passaggio con flessibilità;
  • dialogo e comunicazione: dove sussiste la disponibilità ad ascoltare con attenzione e curiosità e la volontà di capirsi, al di là delle recriminazioni;
  • mediazione dei conflitti: dove esiste incontro fra le ragioni di ciascuno;
  • creatività: dove si trovano soluzioni nuove a vecchi problemi e ci si lascia stupire e coinvolgere;
  • responsabilità: dove ognuno è tutelato e accolto nei suoi reali bisogni e non nelle proiezioni delle proprie aspettative.

Come deve cambiare la figura dell’Educatore Cinofilo

Tutto ciò è possibile solo se anche le figure che si propongono all’aiuto, in questo ambito, hanno una visione olistica del contesto in cui vive l’animale e attraverso la stessa sono capaci di condurre l’intera famiglia in un percorso di cambiamento.

Oltre alle indispensabili conoscenze anche tecniche sul cane, i suoi bisogni e sul suo funzionamento, quindi, una figura professionale, che intenda operare in aiuto al sistema familiare, dovrà possedere:

  •  capacità di risoluzione dei problemi
  • flessibilità
  • apertura mentale
  • abilità sulla risoluzione delle conflittualità
  • una forte propensione per le relazioni umane
  •  empatia
  • la predisposizione al teamworking.

Nella visione dell’Educazione Familiare, infatti, il ruolo dell’Educatore Cinofilo non sarà solo quello di comprendere le esigenze e le problematiche del cane ma, le esigenze dell’intero sistema.

Sarà chiamato a mediare tra le esigenze e le aspettative umane e quelle altrettanto importanti dell’animale. Dovrà riuscire a instaurare il clima favorevole al cambiamento, a farsi comprendere dai vari membri, a proporre un programma di intervento capace di produrre risultati coinvolgendo tutti i soggetti, a fornire le conoscenze e le competenze necessarie alla corretta vita del cane e di essere un punto di riferimento per gli stessi aiutandoli anche nel confronto con gli altri professionisti del settore.

Dovrà inoltre essere capace di fornire i consigli migliori, rispetto alla soggettività delle varie situazioni con un atteggiamento non giudicante ma, teso alla risoluzione dei problemi. Cosciente che il suo obiettivo è favorire la miglior soluzione possibile aldilà dell’utopia della perfezione.

Oscar Zuccatti

Oscar Zuccatti Al Campo Educazione Cinofila asd Progetto UluLove Oscar Zuccatti: Laureato in Sociologia ed Educatore Socio-Pedagogico da sempre affascinato dal mondo animale e in particolare da quello cinofilo. Nel suo lavoro di educatore ha la possibilità di incontrare il mondo della Pet Therapy e dal 2011 é responsabile di tale servizio per Anffas Trentino Onlus. Partecipa direttamente a progetti d’intervento in ambiti diversi, svolgendo fino ad oggi più di 4000 ore di attività. Negli anni segue svariati corsi, stages e workshop, oggi è Educatore Cinofilo Fisc di 3° livello, formatore in ambito Iaa (Pet therapy) e preparatore dei binomi. Referente d’intervento per le Eaa Responsabile di Attività Coadiutore del Cane Coadiutore del Gatto e Coniglio Presidente Al Campo asd Componente e cofondatore del progetto UluLove

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