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I cani sono esseri abitudinari, fin troppo! Parte 2

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LA PASSEGGIATA DEL MATTINO

L’uscita del mattino ha una routine implacabile che ottimizza i tempi, un po’ perché io – dopo aver fatto suonare la sveglia cinque volte – sono leggermente di corsa e un po’ perché anche Bonnie non vede l’ora di rientrare per fare colazione. Il percorso di conseguenza è il seguente: si va al trotto spedito fino ai giardini sul corso, incontrando quasi sempre gli stessi cani ai quali si fa sempre lo stesso salamelecco più l’abituale scondinzolata di buona giornata ai padroni. Si espleta quello che c’è da espletare. Si attende che la sottoscritta raccolga e poi si parte a razzo verso casa fermandosi per due impegni improrogabili: salutare la lattaia, perché ci vuole tanto bene e profuma di formaggio, e salutare i custodi del condominio vicino, perché ci amano follemente e danno coccole a livello expert. Terminato l’aspetto sociale della passeggiata, si aspetta con crescente impazienza che la sottoscritta tiri fuori dalla tasca la treccia di pile: il compito del mattino, che Bonnie si è riservata intimamente convinta che nessuno possa farlo meglio e in altro momento, è portarla a casa trottando con grande fierezza e mostrando a tutti gli astanti il trofeo conquistato dopo un breve tiraemolla con l’umana – che detto tra noi non è che ce l’abbia messa proprio tutta per vincere.

LA PAPPA

Qualsiasi cosa succeda, se sente il rumore di un cucchiaio dentro una ciotola di alluminio, Bonnie si avvia quatta quatta fino in cucina sulla punta delle dita come Lupo Alberto e si mette sotto il tavolo ad aspettare che quel dispenser di cibo in forma umana abbia finito di spadellare. Ok, confesso. Ogni tanto mi prendo più tempo del dovuto per sgelare la dose di carne, mischiarla alle patate, aggiungere olio e integratore, controllare la temperatura, cambiare l’acqua nell’altra ciotola… solo per vedere se Bonnie si spazientisce e cambia routine ma niente da fare, sta lì sotto il tavolo, esce solo quando appoggio per terra la ciotola, aspetta che io mi faccia da parte e poi ci si avvicina, sempre camminando rasente i mobili, mai dall’altro lato. Divora il contenuto, beve, rilecca la ciotola – sai mai che si rigeneri del cibo – ribeve, rilecca la ciotola, fa un ruttone non degno di una dolce e piccola cagnolina arancione, e va a schiantarsi appagata in cuccia.

Sarà anche una cagnolina abitudinaria, ma in effetti, perché non dovrebbe?

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Silvia Masoero

Silvia Masoero è la fortunata padrona di Bonnie, meticcia di 5 anni che va pazza per i boschi, i merli, il mare e l’agility. Appassionata di cani da trent’anni, si è avvicinata all’agility negli anni ’90 insieme alla sua piccola epagneul breton. Nei primi anni 2000, purtroppo, è stata ibernata e oggi si sta ancora riprendendo dallo shock del risveglio

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