Giochi di relazione con il cane: Parla
Di cosa si tratta
In questo esercizio insegniamo al cane ad abbaiare a comando.
Possiamo fare in modo di dirigere l’abbaio verso di noi o verso un target. Anche in questo caso la memoria di razza può essere un fattore discriminante nell’apprendimento dell’esercizio: alcune razze come il Basenji e le razze nordiche produrranno dei vocalizzi difficili da definire come abbaio. Ma, in linea generale, una volta che il cane abbia imparato l’esercizio, la ripetizione lo diverte un sacco e diventa facile farglielo fare.
A cosa serve
Oltre ad essere un altro esercizio che insegniamo al cane cementando così la nostra complicità, ci sono diverse situazioni in cui questa competenza ci può tornare utile: dall’avvertire il proprietario per l’arrivo di qualcuno all’impressionare un potenziale malintenzionato, dall’avvertire quando gli scappano i bisogni al segnalare al proprietario/conduttore di aver trovato qualcosa o qualcuno.
Costruzione
Al campo usiamo diverse tecniche per insegnare ad abbaiare a comando, alcune basate sulla frustrazione e alcune basate sul modellaggio e la pazienza. La scelta della tecnica dipende dal soggetto che abbiamo di fronte e, come linea generale, con cani molto “spinti” usiamo la frustrazione, con cani più tranquilli il modellaggio e tanta, tanta pazienza. In ogni caso, il punto di partenza è lo stesso, ossia, il cane che desidera con tutte le sue forze quello che abbiamo da offrirgli. Anche la struttura della costruzione è la stessa: il cane è ingaggiato su di noi per ottenere qualcosa che però non gli stiamo dando.
- Con cani sportivi: cane rigorosamente alla pettorina e trattenuto dal conduttore. Agitatore di fronte al binomio con oggetto desiderato non raggiungibile. Al primo cenno di vocalizzo, isolare il buon comportamento con il marker e dare l’oggetto. Attenzione però durate la fase di eccitazione a non avvicinarvi al cane per farlo abbaiare: pensando che il premio stia per arrivare infatti questi sarà concentrato sul prenderlo con la bocca e non abbaierà. Con cani meno “spinti” ce ne stiamo di fronte a loro, indifferenti, con il bocconcino in mano. Solitamente il cane offre tutti i comportamenti del suo repertorio per convincervi a sganciare il malloppo. Voi dovete continuare ad aspettare pazientemente e a mantenere l’attenzione del cane su di voi. Non appena il cane emette anche solo uno squittio, isoliamo il comportamento con il nostro marker e diamo un super premio.
- Una volta dato il premio, ripetere la sequenza, nella speranza che il cane riproponga l’abbaio. Siate pronti con il vostro marker a isolare nuovamente il comportamento, quindi premiate.
- Nel momento in cui vi accorgete che il cane ha capito quanto gli state chiedendo, chiedete di più, aumentando intensità del suono e durata. Questo può essere un buon momento per inserire il “comando” per creare l’associazione con il comportamento.
Attenzione
Alcune persone vogliono che il loro cane li difenda e vorrebbero addestrarlo alla difesa in ambito civile. Come Debù, sconsigliamo fortemente un approccio di questo tipo. Un cane addestrato alla difesa della persona è un animale completamente differente da un animale che ha imparato a mordere in ambito sportivo. Piuttosto che correre il rischio di avere un cane addestrato a mordere qualsiasi cosa gli passi davanti, avere un cane “sentinella” che avverta il proprietario della presenza di intrusi o di potenziali malintenzionati ci sembra una soluzione migliore. L’abbaio a comando, soprattutto durante la passeggiata è un ottimo deterrente in uno scenario di questo tipo. Se invece siete a casa, insegnare il comando “abbaia” associandolo al suono del campanello può essere utile per scoraggiare eventuali furfanti o la visita della suocera.
Buon divertimento e ricordate che i limiti del nostro cane sono dati dalla sua natura e dalla nostra fantasia