13 anni, una giovane promessa dell’agility: il barese Marco Amendolagine
di Teresa Maiullari
Fischio di partenza, terzo salto e il cane stecca…
un microsecondo…
Il conduttore un po’ stranito, essendo il suo primo mondiale pensa bene di…raccogliere la stecca, rifare il passaggio e chiudere con il giro!
Strepitoso.
ESPLODE la tribuna…
emozionata per la professionalità, la freddezza e la competenza tecnica ed emotiva di questo conduttore.
Abbiamo finalmente la possibilità di intervistare un nuovo talento dell’Agility italiana che ha partecipato al mondiale WAC2018 appena terminato con degli ottimi risultati per l’Italia.
Siamo con Marco Amendalogine, di soli 13 anni che si allena presso la scuola Cinofollia a Bari.
Abbiamo cercato di “estorcere” emozioni e sensazioni da Marco, Michele (suo padre e primo fans) e Pasquale che è il suo coach.
Marco mantiene il suo aplomb anche fuori dal campo e alle nostre domande risponde con dei sì e dei no…
Ma è evidente che di sicuro si è divertito sia sul campo, dando prova di grande carattere, sia fuori dal campo facendo gruppo con tutto il team Italia e con Alfonso Sabbatini con cui è stato amore a prima vista tanto da volerlo a tutti i costi in nazionale.
Michele interviene descrivendo le sue emozioni, quelle che ha provato nel vedere il suo piccolo Marco
tra i grandi dell’ Agility “mi si è fermato il cuore ed il respiro…mi sono emozionato tantissimo e con me
tutta la tribuna…
…alla fine del giro chiunque (italiani e stranieri) mi hanno fermato per farmi i complimenti e per impormi di far continuare mio figlio su questa strada perché è un talento…è il futuro”.
Pasquale Caramia, che ha confessato di aver pianto nel vedere Marco girare, ha sempre creduto in questo piccolo gigante:
“Marco è un super ragazzo, sportivo, serio, disciplinato, che ama il suo cane e il
suo sport. Deve essere di esempio a chiunque decide di approcciare questo sport ma anche per chi è più
navigato”
Tempestiva giunge una nota del selezionatore Alfonso Sabbatini:
“con questa esperienza, Marco ha avuto
un’opportunità di crescita sia personale che sportiva che gli darà tanto nel futuro. Ho fatto una scelta
innovativa di portare un ragazzino in nazionale tra i grandi. Ho ricevuto i complimenti dagli atleti e
allenatori delle altre nazioni…era il mio obiettivo: ritengo che fornire queste opportunità ai giovani atleti
sia fondamentale, devono poter respirare e vivere questi contesti che sono la base per il loro futuro
sportivo. Marco è un ragazzo determinato…sarà un futuro campione…ha ricevuto un dono dalla vita
(sportiva ovviamente) e non va sprecato. Bisogna investire su queste giovani leve .”
Durante i raduni e le riunioni di team spesso, i juniores erano distratti e quindi come a scuola bisognava riprenderli in
maniera scherzosa, spiegar loro l’importanza della concentrazione anche durante questi incontri.
Per noi era diventato Galano (giocatore del Bari) su suggerimento di Cristian Oggioni…
Questo piccolo grande atleta ha dimostrato una freddezza ed una professionalità che farebbero invidia
ad atleti più esperti, non solo in Agility; mostra lucidità anche nelle situazioni emotivamente più
complesse.
Noi a Cinofollia siamo fortunati a poterlo osservare negli allenamenti e nelle gare.
Affermano da Bari…
Dobbiamo prendere spunto da questi atleti che sono già grandi anche se piccoli.
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