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100 km e siamo a Parigi! Mikhael siamo tutti con te!

Dal profilo facebook di Mikhael Bellanza in viaggio a piedi verso Parigi contro il neuroblastoma insieme al suo bracco Victor.

L’intervista di Sara Gualco

Victor sconsiglia la lettura di questo post a persone facilmente impressionabili?

Scherzi a parte…siamo giunti al km numero 1000. Differentemente dai 1028km previsti, Parigi dista ancora circa 100km. L’arrivo era previsto per il giorno 17, ma abbiamo deciso di anticiparlo di un giorno. Pertanto, questa notte non stenderò il sacco a pelo su nessuna panchina e non ci fermeremo a riposare. Posizionerò la luce rossa lampeggiante sullo zaino e indosserò la lampada frontale.
L’idea questa volta non è stata mia, ma di Victor?. Quando mi ha fatto questa proposta sono rimasto scioccato e gli ho detto: Victor, tu sei un pazzo, io ho bisogno di dormire!!!
Ho lasciato che questa idea lievitasse. Un giorno cammin facendo, stavo pensando a cosa mi sarebbe servito per gestire l’ultimo tratto in queste condizioni. L’unica cosa che mi mancava era un gilet arancione (non giallo per ovvie ragioni) catarinfrangente. Ed ecco che in pieno giorno, si è fermato un addetto alla manutenzione, forse stradale, e mi ha regalato uno di quei gilet…in quel momento ho capito di avere ancora il caricatore mezzo pieno. Come altri incontri in questo viaggio, non credo nel caso.
In questo mese fuori casa abbiamo goduto di pochi giorni di sole, abbiamo preso la pioggia e la neve e abbiamo respirato tanta umidità. Ci sono stati dei giorni in cui camminavo e avevo le braccia letteralmente bagnate per la nebbia; giorno dopo giorno, l’accumularsi di ore di sonno mi ha fatto percepire maggiormente tutte le sensazioni spiacevoli e il freddo mi ha messo a dura prova. A volte guardare le persone col giubbotto mi faceva ricordare che era inverno e mi sentivo bene; altre volte il dolore a tratti molto forte alle mani mi faceva sudare.


Ora credo sia doveroso fare quest’ultimo sforzo, una tirata unica, da qui a Parigi, circa 100km. Non ho mai camminato per così tanti km consecutivamente; magari farò qualche pezzo corricchiando per sentire meno freddo, probabilmente le braccia faranno molto male e sicuramente le gambe bruceranno, ma come diceva Pietro Mennea « La fatica non è mai sprecata: soffri, ma sogni». Questa notte non dormirò, ma sognerò di arrivare alla Tour Eiffel!
Dedico quest’ultimo tratto a tutte le persone che mi hanno sostenuto e aiutato lungo il viaggio e a chi mi ha incoraggiato ancora prima di partire, lo dedico al bambino che mi ha detto “da grande lo faccio anch’io” e a tutte le persone che erano più fiduciose di me sulla buona riuscita del tutto…vi chiedo di essere fiduciosi anche ora! Solo l’idea di stare un mese fuori casa d’inverno mi spaventava, ma ora è quasi fatta.
Per risparmiare la batteria, da stasera, terrò la connessione dati disattiva, ma il cellulare sarà sempre acceso e spero di ricevere qualche telefonata di incoraggiamento, magari risponderà Victor?.

Ps. Stasera regolare diario di bordo, altrimenti poi mi dimentico pure io cosa abbiamo fatto e visto ?.

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