Check…si traccia! Mantrailing con Roberta Bottaro
Di Cristiano Pregno
PARTENZA RITARDATA di un INTENSITY TRAIL.
Week end con Roberta Bottaro
Ebbene sì, stavolta siamo riusciti a programmare il secondo check in un anno con Roberta (Bottaro) per capire quanto bene (o meno) avessimo fatto dall’ultimo allenamento di giugno in cui avevamo avuto la possibilità di lavorare insieme.
Sabato mattina, dopo un breve rendez-vous, abbiamo subito iniziato con una novità: appena fuori dal campo del Debù, tra i campi di regione Olmi a Carignano, abbiamo provato la “nuova” PARTENZA RITARDATA di un INTENSITY TRAIL.
Approfitto dell’occasione per cominciare ad andare un po’ più sul tecnico…
L’intensity trail (o trail intensivo)
è la base del lavoro di traccia e vede il figurante stimolare il cane invitandolo a seguirlo mostrandogli il suo premio preferito, scappare scomparendo alla sua vista e nascondersi dietro a un angolo o una barriera in modo che il cane si impegni a trovare la traccia usando il naso e non si abitui ad andare “a vista”. E’ importante notare che il focus del cane in questa fase è tutta sul figurante.
Nella partenza ritardata si comincia a introdurre la fase successiva, ovvero la partenza da input in cui il cane farà un rituale che lo preparerà a spostare il focus sul lavoro di traccia da fare insieme al suo conduttore.
In questo “limbo” il rituale è molto più sbrigativo e permette al cane, non ancora ben preparato, di partire senza perdere motivazione.
Fatto ciò e vista la fattibilità, siamo passati alla partenza da input (che come altri esercizi del weekend di cui sto scrivendo, sarà descritto nei prossimi articoli) alla quale quasi tutti i binomi presenti avevano già lavorato.
Prima di pranzo, abbiamo approfittato per parlare un po’ del lavoro con la lunghina (che insieme alla pettorina sono i nostri “attrezzi di lavoro” ) che spesso viene sottovalutato ma che finisce, se fatto nella maniera errata, per dare indicazioni al nostro compagno e a lungo andare per impigrirlo e limitarlo nella sua libertà di scelta durante il trail.
Nel pomeriggio, ci siamo trasferiti al Parco del Gerbasso per provare un NSI (NO SCENT IDENTIFICATION) che vede presentare un input olfattivo di una persona che siamo sicuri non sia mai stata nel luogo dell’allenamento (in questo caso il cane segnalerà “sul conduttore”).
Per chiudere la giornata, ancora una partenza da input (ma stavolta le distrazioni erano parecchie, vista la presenza di caprioli) con tracce piuttosto corte.
E così, il sabato è andato…
Dopo una notte di riposo, la prima tappa della domenica ci ha visti scorazzare su e giù per il 45°nord (lo shopping center di Moncalieri). Qui le tracce sono state più o meno complesse, a seconda della preparazione dei nostri amici.
Già, finora non vi avevo detto che i livelli di preparazione dei binomi erano diversi, da quello di Haydée e Chiara che sono le più preparate a Yago e il sottoscritto che eravamo un binomio pressappoco esordiente…
L’ultima mezza giornata è stata dedicata alle tracce più lunghe e a un esercizio avanzato in cui si chiede al cane di trovare un figurante con partenza da input, allontanatosi tenendo per mano un altro figurante che verrà trovato annusando la mano del primo.
Fatto questo, purtroppo anche il weekend è finito.
Stanchi ma felici abbiamo fatto ritorno al Debù, per tirare le somme di quanto successo e per riprogrammare il futuro.
Che, anche stavolta, è incerto.
Ma il bello è proprio lì, perché senza impegno, sudore, passione e voglia di mettersi in gioco…che gusto c’è?
Olfatto!
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