Arrivano i city hunters: al servizio dei cani da caccia “cittadini”
Cani da caccia in città
Un border collie dovrebbe lavorare con le pecore.
Un husky dovrebbe tirare la slitta.
Un levriero dovrebbe correre.
Un cane da caccia dovrebbe cacciare.
Noi umani non dovremmo lavorare tutto il giorno tutti i giorni.
Tutte queste frasi hanno un fondo di verità.
Ma se per esempio, un cane da caccia ormai lo abbiamo, perché lo abbiamo preso in canile o salvato da una situazione difficile, che ci facciamo?
Lo trattiamo come un cane qualunque?
Facciamo finta che sia un cane da compagnia?
Direi proprio di no, bisognerebbe conoscere qualcosa in più del suo passato, capire quali sono le sue caratteristiche, saper “leggere” quel determinato soggetto. E poi?
E poi possiamo decidere di impegnarci con lui in un percorso di educazione, intraprendere una attività sportiva, una attività olfattiva, oppure c’è una ultima ipotesi che ultimamente sta prendendo sempre più piede: percorsi specifici per i cani da caccia, organizzati da preparatori di cani da caccia, spesso in contesti naturali come le aziende venatorie.
Chi lavora con certe tipologie di cane, sviluppa una conoscenza specifica su quelle razze, sui pregi, i difetti, le potenzialità, le caratteristiche, un’esperienza che può aiutare il proprietario a conoscere meglio quel soggetto, a far seguire un percorso volto a migliorare la relazione e la qualità di vita.
Del resto un cane che riesce a svolgere il compito per cui è stato selezionato, è un cane più felice ed appagato!