Educazione cinofila e relazione con il caneBenessere del cane

Il superamento dello stress nel cane

Di Graziano Gentileschi

Come può una condizione psico-fisica negativa come lo stress tornare utile nel lavoro volto a crescere un cane sicuro di sé e pronto ad affrontare situazioni nuove e imprevisti?

Cominciamo con il descrivere cos’è lo stress.

Con il termine stress si indica il risultato di un processo in cui le forze in gioco sono da una parte una situazione da affrontare percepita come negativa, interna o esterna, dall’altra le capacità del soggetto di rispondere a questa situazione. Nel caso in cui la richiesta di risorse necessarie per rispondere alla situazione da fronteggiare fosse maggiore delle risorse in possesso in quel momento, si avrà una risposta negativa dell’organismo, sia emotiva che fisiologica.

Lo stress fa sì che si metta in atto una risposta aspecifica, definita come sindrome generale di adattamento, che si articola in tre fasi:

una prima fase di allarme, in cui tramite frequenza cardiaca, tensione muscolare e maggiore rilascio di ormoni (cortisolo), l’organismo si mette nelle condizioni di reagire, una seconda fase di omeostasi, in cui tramite risposte fisiologiche si tenta di ristabilire nel corpo una situazione di equilibrio, e nel caso in cui lo stress fosse eccessivamente prolungato nel tempo o fosse troppo intenso, una terza fase di esaurimento, in cui l’organismo cessa di reagire e si può notare la comparsa di malattie legate alla situazione stressante.

Il cane, come già visto in articoli precedenti, vive, volente o nolente, in un mondo a misura di uomo. Dovrà quindi adattarsi a una serie di situazioni che non hanno una risposta già prestabilita a livello istintivo.

Sarà compito nostro mettere il cane nella condizione di affrontare serenamente ogni avvenimento che ai suoi occhi potrà sembrare assurdo, se non terrificante. 

Queste situazioni possono riguardare visite dal veterinario, viaggi in auto, terreni differenti su cui appoggiare le zampe, forti rumori della città, e qualunque altro evento per noi ormai normale.

Female veterinarian doctor during the examination in veterinary clinic. Little dog with broken leg in veterinary clinic

Per permettere al cane di affrontare situazioni nuove, dovremo fare in modo che il lavoro basato sul superamento dello stress sia generalizzabile, poiché sarà impossibile preparare un soggetto per ogni potenziale evento che dovrà fronteggiare durante la vita.

La fase su cui si andrà a lavorare sarà quindi la prima, quella in cui l’organismo si prepara ad affrontare una situazione di disagio.

Dovremo mettere il cane nelle condizioni di non evitare, ma di superare uno stress.

Sarà quindi utile proporre un episodio potenzialmente stressante alla minor intensità possibile, in modo che le risorse del cane siano maggiori di quelle richieste, l’evento possa essere superato e, solo a quel punto, abbia accesso a una ricompensa.

Vediamo nella pratica un esempio utile a cani che vivono in città.

Moltissimi soggetti hanno difficoltà a salire le scale in metallo all’esterno di edifici o parcheggi, le tipiche scale anti-incendio.

Il motivo è una somma di situazioni spesso nuove e anomale: la sensazione tattile sgradevole, la vista del vuoto sotto la grata e il vuoto tra un gradino e l’altro.

Partiamo dal mettere il cane nelle migliori condizioni possibili, facendogli quindi affrontare un solo problema per volta. Appoggiando a terra un pezzo di grata simile, potremo insegnare a salirvi, lavorando esclusivamente sulla sensazione tattile, non mettendo il cane in difficoltà nel dover affrontare il vuoto.

Se quel tipo di sensazione è percepita come un problema, non andremo inizialmente a premiare il cane mentre ha le zampe sul metallo, ma faremo in modo che ci cammini sopra e lo superi, per poi accedere al premio una volta superato l’ostacolo. Procedendo in questo modo il cane capirà che a fronte di un minimo stress superato, può accedere a un’enorme ricompensa. Si abbasserà quindi il livello di stress relativo a quello stimolo fino a diventare nullo.

Solo a questo punto si potrà pensare di aumentare la difficoltà, proponendo un ulteriore livello di stress, il vuoto.

Procedendo nello stesso modo, il cane si dovrà preoccupare solamente della difficoltà causata dalla sensazione del vuoto, senza andarla a sommare al fastidio tattile.

Non solo, il cane avrà anche appreso una forma di superamento dello stress, insegnata da noi attraverso la presentazione di una difficoltà minima ampiamente ricompensata.

Questo “schema mentale” andrà via via a generalizzarsi.

Non avrà così il timore di provare, al contrario assocerà in modo sempre maggiore i propri tentativi a delle ricompense, sviluppando la tendenza a non evitare una situazione stressante, ma a procedere per tentativi.

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