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Roberto Zampieri: tutte le risposte sui cani da allerta diabete

Buongiorno a tutti

Ringrazio Rocco e Mirko per l’ospitalità e mi scuso con chi era all’ascolto per i problemi tecnici.

Riguarda subito la nostra video-intervista cinofila a Roberto Zampieri fondatore del PROGETTO SERENA

Durante la diretta ho risposto ad alcune domande però, purtroppo, per questioni di tempo, non ho avuto modo di rispondere ad altre “curiosità” e “argomenti di interesse”.

Scrivo questo articolo cercando di rispondere al meglio e di ribadire alcuni concetti che pensiamo rivestano una certa importanza.

Partendo dalla metodologia: come spiegato nasce “come un abito su misura”, con lo studio di quelle che, nel confronto con i Medici, sono emerse come “positività” per una persona affetta da diabete.

Un argomento sfuggito (l’ambito è profondo e vasto nel suo insieme e difficile da affrontare durante una diretta), riguarda il riscontro positivo psicologico: un cane, in qualsiasi famiglia, porta subito gioia, allegria e serenità, per cui anche in una persona che deve convivere con una patologia incurabile l’effetto positivo a livello psicologico è immediato;

Il cane è un facilitatore di movimento:

proprio la cura e la gestione quotidiana di un animale ci porta ad un aumento delle occasioni per mettersi “in moto” ; tendenzialmente, con il tempo, una buona percentuale di persone diabetiche tende ad “ impigrirsi “ il prendersi cura di un cane fa sì che quelle che sono le responsabilità nei suoi confronti ( dai bisogni al gioco fino alla passeggiata) diventino motivo per fare anche dell’attività fisica positiva;

Molto importante, a livello psicologico, per un diabetico è avere un compagno che, nella maturazione della consapevolezza del lavoro svolto, diventa: confidente, complice ma, soprattutto, un Amico fedele che si prende cura di lui;

Per quanto concerne i fattori tecnici e le modalità operative (dalla scelta del cane a come si opera durante la preparazione):

Come detto durante l’intervista, DA EVITARE ASSOLUTAMENTE raccolte pubbliche di campioni o chiedere a terzi campioni da usare per preparare i cani.

Oltre ad essere pericoloso, se la cosa non viene fatta “a norma”, si mettono in seri guai anche le persone che per generosità si rendono disponibili. 

In breve: serve un progetto da proporre al comitato etico che valuta la necessita’ e la validità della raccolta campioni; ottenuto questo bisogna far firmare un consenso informato a chi si offre di donare il campione di saliva; dovranno essere fatti degli accertamenti riguardo l’assenza di possibili virus o altro trasmissibile; la conservazione deve essere fatta in locali e con attrezzature idonee allo scopo; devono essere tenuti registri di carico, scarico e poi di smaltimento del campione; la persona che ha donato il campione dovrà essere informata dell’uso dello stesso e messa al corrente degli eventuali risultati ottenuti;

Il diabetico raccoglie alcuni campioni di saliva su di una normalissima garza sterile che viene messa in congelatore;

Una volta che si è iniziato ad usare un campione, viene conservato, sempre dal diabetico, in frigorifero e non più ricongelato; quando scongelato, mediamente ha valore operativo per uno o due mesi;

Nella pratica, si parte con alcuni semplici giochi olfattivi e, man mano che si ottengono risposte positive, si aumenta la difficoltà operativa fino a lavorare direttamente sulla persona diabetica;

Si lavora dall’inizio a casa della persona affetta da diabete in collaborazione con lui e la sua famiglia: il cane non viene assolutamente preparato e poi consegnato! 

Che si tratti di un cane di razza o di un cane ospite in una struttura (per cui i momenti di sofferenza possono essere più di uno) il lavorare per mesi insieme crea comunque un legame che ad un certo punto dovrà essere interrotto, creando un ulteriore sofferenza, perché’ il luogo dove è cresciuto non sarà più lo stesso e nemmeno la persona che giornalmente si occupa di lui. Questo comporta una “ripartenza “.

 In progetto serena la “consegna “del cane che ha svolto due o massimo 3 mesi di preparazione avviene solo per gli ospiti dei canili, con cui va fatto un percorso per valutare eventuali criticità che potrebbero mostrarsi;

L’Istruttore non porta il cane ad essere “oggetto “nell’allerta al diabete, ma un compagno che cresce insieme al proprio umano come “familiare diverso “e come tale assume un ruolo; sta alla bravura e alle capacità empatiche dell’istruttore riuscire ad entrare in “collegamento “con entrambi;

Quando un cane allerta nel diabete può assumere un ruolo importante come supporto?

La notte è il momento in cui la persona diabetica è più indifesa; nei momenti in cui l’essere umano è più distratto e magari tende anche a non ascoltare i messaggi che arrivano dal proprio corpo ma anche, soprattutto nei bambini, durante il gioco per cui la “carica positiva “del momento tende a nascondere questi segnali;

Inoltre, per le persone affette da diabete che però sono asintomatiche, il loro corpo “si abitua” e tende ad “allarmare” sempre più tardi;

Il cane allerta nel diabete, a fronte di dichiarazioni che comprovano la necessita’ del binomio di rimanere insieme (certificato medico e dichiarazione della nostra Associazione) oltre ad avere i diritti dei cani di assistenza, riesce ad avere una maggiore libertà anche in luoghi dove abitualmente gli animali non possono entrare; ricordiamoci che, in ogni caso, la decisione finale viene da chi deve decidere se far entrare oppure no il cane, in quanto la legge parla di “ possibilità maggiori “ e non di diritti.

Per quanto riguarda il fattore “Segnalazione in anticipo” rispetto ad una crisi Ipo o Iper glicemica, grazie alla maturazione del cane in preparazione ed al legame che si crea con il diabetico, si quantifica in “15 minuti “.

Il diabete:

che si parli di diabete mellito tipo 1 o mellito tipo 2; o che si parli di diabete tipo 2, non cambia.

Sono patologie che hanno origini diverse ma la glicemia alta o bassa rappresenta lo stesso sintomo e le complicanze, purtroppo, sono le stesse.

Per quanto riguarda la certificazione del cane, ad oggi, non esiste in nessuna parte del mondo (parlando a livello sanitario) ma è lasciata alle Associazioni o alle federazioni. Facciamo presente che manca anche un protocollo di certificazione serio e chiaro che sia valido per tutti; Noi, come Progetto Serena, ci stiamo lavorando. 

La dichiarazione di cane operativo viene rilasciata dopo 1 anno di monitoraggio, e solo, se il cane non ha avuto una percentuale di errore superiore al 5%.

Spero di aver colto quelle che sono le richieste dei partecipanti alla diretta, nel caso voleste ulteriori chiarimenti siamo sempre disponibili. Potete contattarci alla mail info@progettoserenaonlus.com

Roberto Zampieri educatore/istruttore cinofilo

Iscritto all’Albo Progetto Italia come “esperto nelle relazioni con gli animali “

Certificato Senior Dog Training Professional FCC 284 DTP – SU DTP – A

Iscritto Albo APNOCS sez. A cl. C1/C3 – sez. C cl. C2 – sez. D -valutatore cl. C2


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