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Chiara e Guenda, compagne di vita e di sport ( grazie al canicross)

Amare la corsa e riuscire a condividere questa passione con il proprio quattrozampe? Chiara, con la sua Guenda, ci è riuscita…

Il pointer è famoso per la velocità che riesce a raggiungere nel suo galoppo impetuoso, non per niente gli è stato affibbiato l’appellativo di “signore del vento”. La passione per la corsa è nel suo DNA, anche nei soggetti che non praticano attività venatoria.

Perché, quindi, non incanalarla in un’attività sportiva come il canicross?

È quello che è successo a Chiara e alla sua Guenda, che si sono ritrovate partner non solo nella vita ma anche in un’attività sportiva in cui un pointer è sicuramente una rarità.

Lasciamo che sia Chiara a presentarsi: “Ho 37 anni e sono un’amante dello sport, praticato preferibilmente all’aria aperta. Ho scoperto la corsa all’incirca a trent’anni, inizialmente mi sono unita a un gruppo che si ritrovava la mattina all’alba o la sera nel Parco di Monza. Il piacere di correre in un polmone verde come il Parco mi dava la possibilità di staccare dalla routine lavorativa e di rilasciare le tensioni della giornata, con il sottofondo dei rumori della natura. Non ho più abbandonato questo sport, anzi, durante il periodo del covid, ho maturato sempre più la voglia di voler condividere questa passione con un amico a 4 zampe e cosi, nel febbraio del 2022 è arrivata Guenda.” 

Guenda è stata il tuo primo cane?

“No, all’età di 20 anni sono riuscita a convincere i miei genitori a prendere un cagnolino, mia mamma aveva paura dei cani e il mio babbo non voleva animali in casa, non perché non li amasse ma per l’impegno che rappresentano. Dopo mesi di discorsi persuasivi sono riuscita finalmente a convincere mamma, di lì a poco è arrivata la decisione di prendere una cagnolina ed è arrivata Camilla, una meticcia di 9 chili tutta coccole e dolcezza. È stata una vita di grande condivisione, era sempre con noi e così è stato fino all’ultimo. Il dolore per la perdita di Camilla è stato fortissimo, non volevo più provare quel senso di abbandono e di vuoto che solo un cane può lasciarti.

Con il covid il senso di vuoto si è fatto sempre più sentire e così mi sono messa alla ricerca di una cagnolina attiva e predisposta per gli sport.

Ho visto l’annuncio di Guenda, una pointer inglese un po’ sfortunata, di soli 7 mesi con una gran voglia di giocare, un po’ impaurita ma infinitamente dolce. Dopo qualche settimana di avvicinamento e di conoscenza in canile finalmente l’abbiamo portata a casa.

Non è stato facile, l’esuberanza di Guenda inizialmente mi ha presa alla sprovvista, non conoscevo appieno la razza e non conoscevo lei”.

Un cane molto attivo, immagino…

“Certamente, abbiamo iniziato con lunghe, lunghissime passeggiate all’alba e dopo il lavoro…facevamo anche 10/12 km al giorno! Lei rincorreva sempre una preda e io correvo dietro a lei. 

Si sono presentati subito i primi problemi, Guenda non riusciva ad assimilare correttamente il cibo e perdeva peso, aveva un problema di malassorbimento causato da una pessima dieta seguita nei primi mesi di vita. La veterinaria ci ha dato uno stop forzato, niente lunghe passeggiate e un po’ più di riposo per consentire a Guenda di invertire la curva metabolica. È stato il mese più lungo, abbiamo cercato di fare attività stimolanti in casa ma, per lei, come la corsa non ce n’è.

Avevo iniziato a fare ricerche su internet per entrare nell’immenso mondo degli sport cinofili, è stato in quel momento che per puro caso ho aperto la pagina dell’ASD Marathon Dog. Per me è stata una vera scoperta. Ho letto svariati articoli sull’efficacia dello sport praticato da cani da caccia non adatti (o meno adatti) all’attività venatoria, proprio come Guenda. L’attività sportiva consente al cane di stancarsi fisicamente e mentalmente, infatti non si deve dimenticare che lo sport per i cani, come per i padroni, è anche disciplina e concentrazione.

Era proprio quello che serviva a Guenda.

Ho contatto immediatamente Valentina, la Fondatrice della ASD, la quale mi ha fornito il nominativo e il contatto di un istruttore, Paolo. Dopo una breve chiacchierata al telefono mi ha dato appuntamento a Rivolta d’Adda”.

Così hai trovato una valida partner nella corsa, vero?

“Sì, da quel giorno Guenda non ha più smesso di correre. Non sembravano necessari nemmeno i comandi, alla prima imbragatura ha compreso immediatamente il lavoro di binomio e ha iniziato a seguire il tracciato, concentrata. Durante le sessioni di allenamento o in gara non c’è selvaggina o rumore in grado di distoglierla dall’attività sportiva. Nel parco di Rivolta, durante un allenamento, abbiamo avuto un incontro ravvicinato con due caprioli, ma Guenda non ha perso la concentrazione e ha continuato a correre.

Paolo, allevatore di Cane Lupo Cecoslovacco (Allevamento Keppaw), Giudice CSEN e amante dello sport con i cani, ci ha iniziate e ci ha trasmesso la passione per il canicross e in generale per lo sport con i cani 365 giorni l’anno.

Guenda è un cane che ama correre, purtroppo non può correre libera per prati come vorrebbe la sua natura a causa di una serie di fobie che ha sviluppato nei primi mesi di vita, non facilmente gestibili. Correre in binomio le consente di dare sfogo, per quanto possibile, alla sua voglia di velocità”.

Avete praticato altre attività oltre al canicross?

“Sì, pratichiamo anche bikejoring, in cui il cane corre davanti a una bicicletta, e scooterjoring, in cui il mezzo di locomozione è un monopattino. In queste ultime due discipline sicuramente l’attitudine di Guenda alla corsa si fa ancora più sentire. Fortunatamente non ha paura dei mezzi, molti cani invece hanno bisogno di prendere confidenza con le bici. Lei, invece, vuole solo correre!

Abbiamo persino partecipato a una competizione di dogtriathlon (nuoto, bici e corsa in binomio) ed è stata un’esperienza divertentissima!”.

Com’è stato il battesimo dell’acqua?

“La prima volta che siamo state al mare Guenda non voleva entrare in acqua per paura delle classiche ondine che si infrangono a riva. Con Paolo abbiamo fatto un percorso di avvicinamento e ora Guenda è la prima a buttarsi nei ruscelli/mare/lago, basta che ci sia uno specchio d’acqua (purtroppo non ha ancora compreso che fa male bere l’acqua, salata o dolce che sia!)”.

Fare sport insieme ha giovato al vostro rapporto?

“Assolutamente sì, dopo quasi due anni di pratica sportiva posso dire di aver imparato a conoscere il mio cane come mai avrei potuto fare, il rapporto tra me e lei si è fatto sempre più intenso, lei capisce anche solo dal respiro o dalla cadenza dei miei passi se sono in difficoltà e mi aspetta o mi sprona con la sua forza e voglia di correre. È molto generosa in gara, dà sempre il massimo e non si fa fermare nemmeno dagli spari dei fucili in lontananza.

Che dire, non potrei più fare a meno di condividere la corsa con lei, perché mi completa nella pratica di questo sport e perché senza di lei mi sembrerebbe di correre senza un arto o una parte di me.

Non sono interessata ai posizionamenti in gara, ciò che conta è vivere esperienze con Guenda, farlo nel modo che è più rispondente alle sue necessità (come animale e come razza). E poi chissà dove ci porterà questa attività…”

Be’, che dire, in bocca al lupo a tutte e due!

Lorena Quarta

Da sempre appassionata di cani, ha un’esperienza ultra trentennale nel mondo del giornalismo cinofilo in cui si è occupata di ogni settore, dal mondo dell’allevamento a quello dell’agonismo, dagli aspetti caratteriali e comportamentali del cane al suo impiego sportivo e in campo sociale. Ha collaborato con le più importanti riviste del settore e pubblicato cinque libri di argomento cinofilo: "Fido e Dintorni", "Il dizionario della cinofilia", "Il rottweiler", "Il Pinscher" e "La terza vita di Jasmine", la storia della sua cagnolina anziana adottata in un canile, scritto per sostenere la sezione ENPA in cui è dal 2011 volontaria e dove si occupa dell’ufficio stampa e del Progetto Famiglia a Distanza.

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