Notizie e curiosità sul cane

Alto Adige e il DNA dei cani: non procede benissimo la raccolta dei dati

Il dibattito sulla profilazione genetica dei cani solleva questioni di costo, logistica e diritti degli animali

La recente decisione della Sill in Alto Adige di bloccare le prenotazioni per i test del DNA dei cani ha sollevato una serie di questioni importanti, sia etiche che pratiche.

L’obiettivo di questo programma – come scrive anche altoadige.it – è quello di profilare geneticamente tutti i cani presenti sul territorio, al fine di multare i proprietari per non raccolta delle deiezioni o, peggio, maltrattamenti o abbandoni degli animali​​.

Tuttavia, la misura ha incontrato diverse resistenze e critiche.

Circa 35-40.000 cani e le loro famiglie sono interessati, rappresentando circa un quarto della popolazione dell’Alto Adige.

Molti proprietari si trovano in difficoltà, sia per ragioni tecniche sia economiche, con il costo del test che varia dai 60 ai 120 euro.

L’alto numero di prenotazioni ha portato la Sill a bloccare ulteriori richieste, con liste d’attesa che si estendono fino ad aprile​​.

Si prevede che tutti i proprietari di cani riceveranno una lettera che concederà una proroga per il test, dopodiché seguiranno le ammende, sebbene l’importo non sia ancora stato definito. La questione sarà discussa dalla giunta provinciale nella prossima settimana, con opinioni divise tra i partiti politici e altri gruppi interessati​​.

L’assessore Arnold Schuler ha chiarito che non sono previste novità o proroghe oltre il 31 dicembre, sottolineando che i proprietari di cani hanno avuto due anni per conformarsi alla legge. La Provincia sta considerando l’apertura di ulteriori strutture sul territorio per supportare i proprietari in ritardo​​.

Franz Hintner, presidente dell’Ordine dei Veterinari, ha espresso forte opposizione alla legge, evidenziando le preoccupazioni relative ai costi elevati, alla gestione dei campioni di feci, e ai problemi logistici e legali che potrebbero emergere​​. Anche Filippo Maturi, presidente dell’Associazione Assopets, ha criticato la legge, considerandola un peso ingiusto per i proprietari di cani e in contrasto con le politiche di altre province italiane che incentivano l’adozione di cani dai canili​​.

La consigliera Ulli Mair dei Freiheitlichen ha messo in discussione l’attuabilità della legge, sollevando dubbi su chi effettuerà i prelievi, chi pagherà le spese e come saranno gestiti i ricorsi legali. Ha suggerito di cercare soluzioni alternative, come multe più pesanti per chi non raccoglie le deiezioni e l’installazione di più contenitori per la raccolta​​.

Cari lettori di Dogsportal.it, questo caso dimostra quanto sia importante considerare tutti gli aspetti pratici ed etici quando si introducono leggi che riguardano i nostri cani. Resta da vedere come la situazione si evolverà nelle prossime settimane.

Cosa ne pensate della raccolta di banche dati dei cani?

Possono davvero risolvere problemi come quella della mancata raccolta delle deiezioni?

Non sarebbe più opportuno inasprire le multe, fare maggiori controlli a campione e più sensibilizzazione?

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