Indagine “Animali in Città”
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Animali in città: Un’ indagine preoccupante su abbandoni e gestione del cane in Italia

Il XII Rapporto “Animali in città” di Legambiente evidenzia problematiche e carenze nell’ambito della gestione degli animali d’affezione in Italia

Legambiente ha presentato a Roma il XII Rapporto “Animali in città”, mettendo in luce dati preoccupanti sul fenomeno del randagismo, dell’abbandono di cani e sulla gestione degli animali d’affezione in Italia.

Secondo il rapporto, in Italia mancano all’appello dell’anagrafe canina almeno 2 milioni di cani, con un particolare aumento nel centro sud, in regioni come Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio. In questi territori, il numero dei cani vaganti varia tra 700 e 400 mila, mentre quello dei cani randagi oscilla tra 350 e 200 mila.

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La piaga dell’abbandono continua a persistere, con circa 71.000 cani abbandonati nel 2022. Tuttavia, a causa della mancanza di monitoraggio, regolamentazione e controlli, il fenomeno sembra essere sottovalutato. Solo il 39,5% dei comuni e il 94,7% delle aziende sanitarie mostrano performance sufficienti nella gestione degli animali d’affezione.

Nel contesto della Giornata internazionale del cane randagio, Legambiente ha premiato i comuni di Modena, Verona e Ferrara per la loro gestione degli animali in città. Milano si è distinta come la metropoli più virtuosa in termini di gestione degli animali d’affezione.

Le proposte di Legambiente riguardano il potenziamento dell’approccio One Health, l’assunzione di 10.000 veterinari pubblici a tempo indeterminato entro il 2030 e la piena operatività in tutte le regioni d’Italia del Sistema Informativo Nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC).

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Il rapporto mette in luce un quadro fosco, evidenziando la mancanza di monitoraggio, regolamentazione e controlli come le principali problematiche da affrontare. Su 7.904 amministrazioni comunali, solo 552 hanno risposto ai questionari inviati da Legambiente, con un tasso di performance sufficiente del 39,5%.

Il rapporto sottolinea inoltre la scarsa conoscenza delle strutture dedicate agli animali d’affezione da parte dei Comuni.

Infatti, solo il 43,8% di essi ha fornito dati esatti su tali strutture, percentuale che scende al 40% per quanto riguarda la conoscenza delle colonie feline.

Secondo Antonino Morabito, responsabile nazionale Fauna e Benessere animale di Legambiente, è fondamentale adottare pienamente l’approccio One Health, puntando al rafforzamento della cooperazione e delle sinergie istituzionali in stretta collaborazione con la società civile.

Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente, ha aggiunto che è essenziale attuare quanto stabilito dal nuovo articolo 9 della Costituzione, approvato all’unanimità nel febbraio del 2022, in cui si afferma che la legge disciplina i modi e le forme della tutela degli animali. Sono necessarie misure per una piena ed effettiva applicazione dei principi stabiliti con la strategia One Health.

Rocco Voto

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