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Cani in condominio: quali sono le regole, possono essere vietati? Facciamo chiarezza

La legge di riforma del condominio (Legge 220/2012) ha introdotto, all’articolo 1138 del Codice civile, un quinto comma, il quale prevede che “le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici”. 

Parliamo di cani ( e altri animali domestici) in condominio. Quali sono le regole? Di cosa dobbiamo preoccuparci prima di acquistare o affittare casa?
Ne parliamo su Dogsportal.it con Marie Charlotte Barbati, avvocato torinese attenta al diritto animale.

Tale novella, pur rappresentando un importante traguardo per i proprietari di animali – sempre più spesso costretti a subire limitazioni in ambito condominiale – necessita di qualche chiarimento.

Si premette, infatti, che gli esperti del diritto attribuiscono alla disposizione in parola due letture differenti e, ad oggi, i Tribunali non hanno ancora espresso un orientamento preferenziale.

Anzitutto, si specifica che il regolamento condominiale può essere di tipo assembleare (maggioritario) o contrattuale.

Il primo, adottato dalla maggioranza dell’assemblea dei condomini, contiene le norme relative all’uso dei beni comuni, alla ripartizione delle spese e al decoro dell’edificio (art. 1138 c. 1 c.c.), regolando sostanzialmente la vita del condominio; il secondo, approvato dall’unanimità dell’assemblea condominiale, può incidere sui poteri e sulle facoltà esercitabili dai singoli condomini nell’ambito della propria proprietà esclusiva.

In altre parole, il regolamento contrattuale ha la facoltà di imporre ai singoli condomini vincoli più stringenti rispetto a quelli contenuti all’interno di un regolamento approvato dalla maggioranza assembleare.

Secondo una prima scuola di pensiero, il regolamento (sia esso assembleare o contrattuale) non può mai limitare il diritto alla detenzione di animali domestici in condominio, con conseguente nullità di ogni clausola contraria.

Secondo questa lettura, il legislatore avrebbe inteso introdurre nell’ordinamento giuridico una sorta di ‹‹divieto di vietare›› di tenere animali domestici in condominio  riconoscendo l’esistenza di un nuovo diritto alla tutela del rapporto uomo-animale in ossequio non solo alle  prescrizioni della, ma anche alla legislazione nazionale, la quale, attraverso l’emanazione della Legge 189/2004, ha introdotto nel Codice penale delle nuove figure delittuose (articoli 544-bis e seguenti del Codice penale), sancendo definitivamente il riconoscimento della tutela del sentimento (umano) per gli animali.

Un diverso orientamento ritiene che il nuovo ultimo comma dell’art. 1138 c.c. sia riferibile ai soli regolamenti condominiali di natura assembleare (o maggioritario), non anche al regolamento di origine contrattuale, il quale, invece, ben potrebbe contenere il divieto di detenere animali.

Il regolamento contrattuale, infatti – proprio perché accettato o approvato all’unanimità dei condomini – potrebbe contenere delle limitazioni – ulteriori rispetto a quelle imposte dalla legge-  non solo in relazione all’utilizzo delle parti comuni con il proprio animale (ascensore, cortile..etc), ma, addirittura incidere sulle facoltà di determinazione dei singoli condomini, impedendo loro, anche nell’ambito dell’immobile di loro proprietà esclusiva di detenere un animale domestico. 

Come anticipato,  la giurisprudenza sul punto è ancora incerta: in alcuni casi i Tribunali sposano la prima tesi affermando che la previsione di cui all’art. 1138, ultimo comma, c.c. deve ritenersi applicabile indipendentemente dalla natura del regolamento, sia esso contrattuale o assembleare (Tribunale Piacenza, 22/11/2016, n.527); in altri, aderiscono alla seconda ricostruzione ritenendo che la norma citata  non si estenda alla regolamentazione delle parti comuni, le quali possono essere oggetto di limitazioni ad opera di un regolamento contrattuale approvato all’unanimità da tutti i condomini. In tal senso si è espresso il Tribunale di Monza con la pronuncia del 28/3/2017, riconoscendo come legittimo il regolamento contrattuale che impediva l’utilizzo dell’ascensore per il trasporto di animali domestici.

E’ importante verificare il regolamento di condominio prima di acquistare casa

Alla luce di quanto esposto, ribadendo l’impossibilità di offrire un’indicazione univoca, si consiglia, prima di acquistare un appartamento da condividere con il proprio amico a quattro zampe, di prestare particolare attenzione ad eventuali limitazioni imposte dal regolamento contrattuale, poiché, come ricordato, lo stesso potrebbe contenere delle preclusioni, non limitate al solo utilizzo delle parti comuni, bensì estese a tal punto da vietare la detenzione di un animale presso la propria abitazione.

Attenzione ai contratti di locazione. Per chi affitta casa con un cane ( o un gatto) la questione è differente.

Si evidenzia, da ultimo, che il menzionato ‹‹divieto di vietare›› di tenere animali domestici in condominio non trova applicazione in relazione al contratto di locazione, il cui contenuto è liberamente determinabile dalle parti (proprietario einquilino), che possono, pertanto, anche decidere di includervi una clausola che vieti la detenzione di animali domestici.

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Marie Charlotte Barbati

Mi chiamo Marie Charlotte Barbati e sono un avvocato del Foro di Torino, abilitato all’esercizio della professione forense dal 2019. Mi sono laureata presso la facoltà di Giurisprudenza di Torino e conseguito la doppia laurea italo – francese presso la Facoltà di Giurisprudenza di Nizza. Ho continuato ad alimentare il mio interesse nella materia del diritto, anche nel proseguo del mio percorso di studi, diplomandomi presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali di Torino. Attualmente collaboro con lo Studio Legale Mastro & Associati, già Studio Papotti, ove mi occupo principalmente di diritto penale. L’approfondimento del settore del diritto degli animali è legato ad una mia esperienza personale: la displasia al gomito della mia cucciola di Labrador Mia emersa a poco più di sei mesi di età. Tale complessa occasione mi ha spinto ad approfondire la normativa relativa al diritto degli animali nella speranza di poter offrire un supporto professionale ai numerosi proprietari di pets che quotidianamente si trovano ad affrontare inconvenienti che coinvolgono il proprio animale.

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