Benessere del cane

CONDROPROTETTORE PER I CANI, SÌ O NO?

Che cosa significa condroprotezione?

L’etimologia della parola ci dice che si tratta di un’azione che viene esplicata proteggendo la cartilagine. Oltre l’etimologia ci troviamo, oggi, una selva di prodotti condroprotettivi che, chi più chi meno, contengono anche componenti non solo destinati a proteggere un’articolazione, ma anche sostanze ad azione antinfiammatoria che riducono conseguentemente anche il dolore, sostanze antiossidanti che aiutano a contenere la liberazione di radicali liberi (responsabili a tutti i livelli dell’organismo di processi di invecchiamento e degenerazione) ed altri componenti, a seconda del prodotto.

Quello che viene, a volte, percepito dai proprietari dei miei pazienti è che ci siano così tanti prodotti solo perché c’è un business e non una reale efficacia. Invece, non è così; ci sono tanti prodotti e spinte verso nuovi progetti di ricerca in merito, perché la richiesta del mercato è presente.

Fino a qualche anno fa, i condroprotettori nei cani venivano usati come opzione finale o come supporto nel cane affetto da osteoartrosi (spesso anziano e con altre patologie che limitano l’assunzione di farmaci di tipo antinfiammatorio); da esperienze di campo, con feedback positivi anche da parte dei proprietari circa il miglioramento della qualità della vita del cane, l’interesse dei veterinari e dei proprietari stessi è cresciuto.

Occupandomi di riabilitazione, ma anche di cani sportivi in allenamento, consiglio sempre un’adeguata condroprotezione, che vado ad affiancare, eventualmente, anche alle terapie prescritte dai colleghi che mi inviano i casi.

Sicuramente, in un animale che ha subito un trauma, bisogna dare un aiuto all’articolazione, ma anche il cane sportivo ne ha bisogno. Non pensiamo solo al campione del mondo, ma anche il cane che svolge un’attività come l’agility, anche a livello non agonistico deve proteggere le articolazioni perché i microtraumi ripetuti possono portare a processi degenerativi. Finchè si riesce a spostare in là nel tempo questi problemi, meglio è per tutti.

Io consiglio sempre ai miei pazienti “sportivi” due cicli all’anno di 2 mesi l’uno di condroprotettore per cercare di ridurre al minimo i problemi. D’altra parte, si sa che un meccanismo ben oliato ha meno problemi. Personalmente, ho cominciato ad applicare questo schema anche con la mia cucciola di 10 mesi, mix di cento razze, ma con il bassotto preponderante, per cercare di ridurre il “difetto di fabbrica” che questi cani hanno alla schiena, cioè la condrodegenerazione dei dischi intervertebrali che provoca le ernie.

Quindi, condroprotettore, sì o no? Per me, è sì!

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