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I cani sono meno intelligenti dei lupi?

Una review pubblicata su Neuroscience and Biobehavioral Reviews ha cercato di comprendere se gli animali selvatici abbiano maggiori capacità cognitive rispetto ai corrispettivi domesticati.

La coppia più studiata nei passati decenni è stata proprio quella lupo/cane.

Questo articolo inizia con una domanda provocatoria e in un certo qual modo inesatta.

Sebbene cani e lupi siano profondamente legati, stiamo parlando di sottospecie distinte che si sono evolute in condizioni e contesti diversi.

Inoltre, come scrive il neuroscienziato Giorgio Vallortigara nel suo libro Cervello di gallina. Visite (guidate) tra etologia e neuroscienze, «l’intelligenza non è un’isola ma un arcipelago»: l’intelligenza è un insieme di capacità generali, comuni a tutte le specie, a cui si sommano capacità specializzate, ciascuna delle quali si è evoluta come soluzione a un problema specifico.

Mi hanno gettato in mezzo ai lupi…

Perché chiedersi se i cani siano meno intelligenti dei lupi?

Dando un’occhiata ai post sui social network, in molti scelgono i lupi, ad esempio, come rappresentazione di un ipotetico spirito guida.

Del resto «mi hanno gettato in mezzo ai lupi e ne sono uscito capo branco», mica in mezzo ai cani!

A parte le spesso abusate frasi motivazionali, è la domesticazione che ha trasformato l’affascinante canide selvatico nel nostro amato amico a quattro zampe.

Sembra, però, che i cambiamenti a cui è andato incontro abbiano rafforzato l’idea, tra esperti e meno esperti, che gli animali domesticati siano meno intelligenti dei corrispettivi selvatici.

Questo è ciò che raccontano autrici e autori di una review sugli effetti della domesticazione sulle capacità cognitive degli animali, pubblicata su Neuroscience and Biobehavioral Reviews

Un’analisi degli effetti della domesticazione sulle capacità cognitive degli animali

Una review è uno studio che raccoglie e sintetizza le evidenze scientifiche disponibili su uno specifico argomento. In questo caso, per esplorare le possibili differenze nelle capacità cognitive tra animali selvatici e corrispettivi domesticati, sono stati analizzati 88 studi precedenti.

Cos’è la domesticazione?



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È l’adattamento di un animale (o anche di una pianta) dallo stato selvatico alla vita in stretta associazione con gli esseri umani, solitamente mediante selezione artificiale.

Nello studio citato, scienziate e scienziati hanno cercato di raccogliere quanto più materiale possibile sulle differenti e numerose specie domesticate dall’essere umano come maiali, galline e roditori ma, come immaginabile, la maggior parte delle ricerche riguardava i cani e i loro antenati lupi, di cui sono state messe a confronto nel corso dei decenni differenti capacità cognitive:

  • cognizione fisica, che comprende aspetti come l’orientamento spaziale, le abilità numeriche, l’uso di strumenti e il problem solving legato all’approvvigionamento di cibo;
  • cognizione sociale, che riguarda l’interazione con esemplari della propria o di altre specie, quindi parliamo di comunicazione, cooperazione, apprendimento da altri e comprensione delle emozioni altrui;
  • cognizione generale, che include aspetti come memoria, attenzione e apprendimento.

Quali saranno stati i risultati dei numerosi confronti tra Canis lupus e Canis lupus familiaris?

I cani sembrerebbero meno “intelligenti”

Come accennato, la maggior parte degli studi sulle differenze cognitive tra animali domesticati e corrispettivi selvatici si sono concentrati prevalentemente sulla coppia cane – lupo: i cani sono spesso presenti nelle ricerche sulla cognizione, sono infatti particolarmente accessibili e vi sono maggiori opportunità di confrontarli con il lupo in condizioni sperimentali simili.

Cosa ci dicono decenni di analisi delle differenze tra questi due animali? Il lupo è davvero più “intelligente” del cane?

Dei 22 studi che hanno confrontato cani e lupi, più della metà di essi (12) hanno dimostrano che quest’ultimi hanno risultati migliori negli ambiti cognitivi generali e fisici.

In 6 ricerche non è stata riscontrata alcuna differenza significativa nelle prestazioni e solo 4 hanno indicato migliori capacità cognitive nei cani rispetto ai lupi. Guardando le cifre, si intuisce subito che i dati non danno risposte definitive.

I limiti di questa ricerca

Come sempre, soprattutto quando si parla di studio del comportamento animale, ci sono molte questioni e limiti di cui tenere conto e che gli stessi autori della review descrivono.

Ad esempio, è importante tenere presente la razza dei cani osservati, le cui motivazioni sono state ottenute con la selezione e che quindi potrebbero portare a risultati non generalizzabili.

Ancora, si devono considerare le differenze tra cani cresciuti in famiglie umane e cani liberi, i free-ranging dogs

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Cani che avranno caratteristiche comportamentali e persino genetiche diverse.

Un’altra variabile a cui in passato non è stata prestata attenzione è la fase di sviluppo di lupi e cani: i primi diventano adulti prima dei secondi quindi, per un confronto attento delle loro capacità cognitive, dovranno essere scelti esemplari che siano in un intervallo di sviluppo comparabile.

Il futuro della ricerca sulle differenze cognitive tra animali selvatici e domesticati

Non solo per cani e lupi, ma anche per tutte le altre coppie analizzate, dovranno essere intrapresi nuovi esperimenti che tengano conto delle diverse problematiche evidenziate nella review.

In generale, i risultati indicano che, su 88 studi, circa il 30% ha mostrato capacità cognitive superiori negli animali selvatici, mentre un altro 30% il contrario. Il restante 40% ha riscontrato prestazioni cognitive simili tra i due gruppi.

Pertanto, la questione che riguarda la presunta maggiore intelligenza degli animali selvatici rimane irrisolta, con buona pace di chi preferisce farsi gettare tra i lupi invece che tra i cani per diventare capobranco.

Alessia Colaianni

Dottoressa di ricerca in Geomorfologia e Dinamica ambientale, sono poi approdata sulle rive della comunicazione e divulgazione scientifica. Sono diventata giornalista e, un articolo dopo l’altro, mi sono ritrovata a raccontare le storie di animali umani e non umani e dell’ambiente in cui vivono. Sul mio cammino ho incontrato lo sguardo di molti cani e questo mi ha convinta a suonare ai cancelli di Dogsportal per poter curiosare nella loro storia e nel loro comportamento insieme a voi.

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