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Il Richiamo della Foresta (2020): Buck non è un vero cane, lo sapevi?

Il film “Il Richiamo della Foresta” del 2020 ha portato sul grande schermo il celebre romanzo di Jack London, offrendo una straordinaria rappresentazione del mondo animale e una nuova interpretazione del cane protagonista, Buck.

La realizzazione di Buck ha implicato una mescolanza unica di tecnologie avanzate, talento artistico e una dose di realtà

Ryan Stafford ed Erik Nash hanno preso in carico gli effetti visivi del film. Originariamente, il progetto verteva interamente sulla CGI, ma successivamente si è optato per un approccio ibrido. Il risultato è un Buck che non è incarnato da un cane reale, bensì da Terry Notary, ex acrobata del Cirque du Soleil e rinomato coreografo cinematografico. Notary ha studiato i movimenti e comportamenti canini per giorni, riuscendo a replicarli con sorprendente precisione, riuscendo a interpretare sia l’emotività che le movenze di Buck.

CGI è l’acronimo di Computer-Generated Imagery, ed è una tecnologia che permette la creazione di immagini, animazioni e effetti visivi attraverso l’uso di computer. Questa tecnica è ampiamente utilizzata nell’industria cinematografica, nei videogiochi, nella pubblicità e in altri campi per creare scenari, personaggi, oggetti e situazioni che sarebbero difficili, costosi o impossibili da realizzare o riprendere con metodi tradizionali.

Nel film “Il Richiamo della Foresta” (2020), la CGI è stata utilizzata per creare il personaggio del cane Buck. La performance di un vero cane e dell’artista di motion capture Terry Notary sono state fuse insieme attraverso l’uso di tecniche CGI, permettendo la creazione di scene che avrebbero potuto essere troppo pericolose o impossibili da filmare con un cane vero

Jack London immaginava Buck come un incrocio tra un San Bernardo e un cane pastore scozzese, una razza difficilmente rintracciabile fino a quando Jessica, la moglie del regista, ne ha individuato uno su PetFinder, somigliante all’idea di London. Si trattava di un cane di nome Buckley, rinvenuto in un rifugio in Kansas e adottato per 25 dollari. Buckley, scansionato in rendering, è diventato il vero protagonista del film, integrando la realtà nella creazione virtuale di Buck.

Harrison Ford, che ha sempre amato i cani, ha trovato la sfida sul set alquanto insolita. La mancanza di veri cani con cui lavorare e l’interazione con una controfigura umana per Buck ha richiesto un periodo di adattamento, trasformandosi poi in un’esperienza divertente ed emotiva. Questo approccio ha permesso una maggiore profondità nelle interazioni tra uomo e animale, contribuendo a creare un legame credibile tra i due personaggi principali.

Janusz Kaminski, il direttore della fotografia, ha impiegato svariati espedienti per conferire al film un aspetto epico, ricreando l’atmosfera della corsa all’oro nel Klondike del 1890. Tuttavia, l’illusione è apparsa più efficace quando focalizzata sull’interazione tra uomo e animale piuttosto che sulla rappresentazione degli animali stessi.

Il digitale, nonostante le sue straordinarie capacità, non è riuscito completamente a colmare il divario emotivo creato dalla mancanza di reali interpreti animali, un problema simile a quello riscontrato nel “Re Leone” fotorealistico. La magia del digitale non può totalmente replicare la bellezza e la luminosità della realtà, e ciò è particolarmente evidente nel rapporto che si crea tra il pubblico e i protagonisti del film.z

“Il Richiamo della Foresta” 2020 rappresenta un avanzamento significativo nella creazione cinematografica, unendo talento artistico, effetti visivi all’avanguardia e elementi della realtà per ricreare l’iconico Buck di Jack London. Nonostante le sfide e le limitazioni della tecnologia, il film riesce a catturare l’essenza del rapporto tra uomo e animale, rievocando le emozioni e le avventure del classico letterario.

Altri film in cui è stata utilizzata la CGI per scene di cani e altri animali nella storia cinematografica recente:

1. “La Vita di Pi” (2012)

In questo film, la tigre Richard Parker è prevalentemente realizzata in CGI, sebbene fossero presenti anche vere tigri durante le riprese per alcune scene. La CGI ha permesso la creazione di interazioni e situazioni che sarebbero state troppo pericolose con un vero animale.

2. “Beethoven” (1992) – Serie

Nei film più recenti di Beethoven, le tecniche CGI sono state utilizzate per far eseguire al cane alcune mosse e azioni che un vero San Bernardo non sarebbe stato in grado di fare.

3. “Il Libro della Giungla” (2016)

Questo film utilizza la CGI e la tecnologia di motion capture per creare animali incredibilmente realistici, inclusi i lupi che adottano Mowgli, consentendo interazioni complesse e realiste tra il personaggio umano e gli animali.

4. “Duma” (2005)

Anche se il film ha utilizzato veri ghepardi per molte scene, la CGI è stata impiegata per le scene più rischiose e difficili, come le sequenze di corsa ad alta velocità.

5. “Io & Marley” (2008)

Mentre il film ha prevalentemente utilizzato veri Labrador Retriever, alcune scene hanno richiesto l’uso della CGI per creare movimenti e comportamenti specifici del cane protagonista.

6. “Lassie” (1994) e Remake successivi

Anche il famoso collie ha avuto il suo share di CGI nei film più moderni, soprattutto nelle scene che presentavano situazioni di pericolo o azioni complicate.

7. “Red Dog” (2011)

La CGI è stata utilizzata per alcune delle prodezze del cane protagonista, inclusi i momenti in cui interagisce con la fauna selvatica australiana.

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