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Un registro speciale per i cani che praticano attività venatoria. La proposta

Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) mette in luce un’importante questione riguardante la gestione dei cani da caccia e il fenomeno del randagismo venatorio.

L’ENPA propone la creazione di un registro speciale per i cani dei cacciatori, che dovrebbe affiancare l’anagrafe canina esistente.

Questa mossa mira a contrastare l’abbandono e il randagismo di cani legati all’ambiente venatorio.

Secondo ENPA, la narrazione delle predazioni dei lupi sui cani è una fake news, creata per generare paura contro i lupi, una specie già in condizioni precarie. Le affermazioni su queste predazioni sono prive di fondamenti scientifici e vengono spesso utilizzate per promuovere interessi contrari alla conservazione dei lupi.

Il comunicato evidenzia come la cattiva gestione dei cani da parte dei cacciatori sia una realtà, con molti cani non microchippati e lasciati liberi di vagare. Questo comporta rischi sia per i cani stessi sia per l’ambiente circostante. L’ENPA sostiene che una corretta custodia degli animali da parte dei cacciatori e una prevenzione effettiva potrebbero eliminare questi conflitti.

ENPA ha anche documentato casi di maltrattamento dei cani da caccia, come quello recente nel Perugino, dove 24 cani sono stati sequestrati dai Carabinieri Forestali. Questi episodi, purtroppo frequenti, rafforzano l’urgenza di azioni preventive e controlli più severi.

L’ENPA chiede al Ministero della Salute di promuovere iniziative per assicurare che i cacciatori rispettino la legge 281/91, microchippino i cani non registrati e prevengano il maltrattamento degli animali. Il comunicato conclude affermando che quando si agisce in modo responsabile e conforme alla legge, nessun animale, inclusi i lupi, rappresenta una minaccia per l’uomo, diversamente dai rischi associati alla caccia.

Il comunicato stampa dell’ENPA pervenuto alla nostra Redazione, solleva questioni cruciali riguardanti il benessere degli animali e la conservazione della fauna selvatica. La proposta di un registro speciale per i cani dei cacciatori è un passo verso una maggiore responsabilità e trasparenza nella gestione dei cani legati all’attività venatoria.

La sfida principale rimane l’implementazione effettiva di queste misure e la loro adesione da parte della comunità venatoria. È fondamentale che queste iniziative siano sostenute da una forte volontà politica e dalla collaborazione tra le diverse parti interessate per garantire il benessere degli animali domestici e la protezione delle specie selvatiche.

Cosa chiedono i cacciatatori attraverso Federcaccia?

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