Educazione cinofila e relazione con il cane

Una pettorina da mantrailing frutto di stima e collaborazione

E poi…la pettorina!

In questo articolo volevo parlare di un altro strumento necessario per il mantrailing: la pettorina.

Volevo però farlo in modo un po’ particolare, non nei soliti termini.

E come? direte voi a questo punto…

Volevo raccontare come unendo le forze di due realtà diverse si possa arrivare a un risultato un po’ differente dal solito.

Tutto nasce nel periodo attorno al mio compleanno: Elisa mi dice che avrebbe piacere di regalarmi una pettorina specifica per la traccia nuova da far indossare a Yago (mio “fido” compagno di scorribande).

Nulla avrebbe potuto farmi più felice, visto che nessun regalo sarebbe stato più “personale”.

Vista però anche la mia vena polemica, feci notare che i prezzi di queste pettorine sono generalmente piuttosto importanti e francamente mi sarebbe spiaciuto farle sobbarcare tale spesa.

Poi, per un motivo o per l’altro, questo pensiero venne sopraffatto da altri e non ne parlammo più.

Fino a che notammo che anche l’imbrago con cui ci alleniamo per il canicross stava per dover essere messo in pensione, ormai logoro e anche in verità leggermente abbondante sui fianchi del mio amico a quattro zampe.

Questa volta, fin da subito, sapevamo a chi rivolgerci: Italo Orrù di Canix, artigiano del quale avevamo già potuto testare la qualità dei prodotti.

Pronti per l’ordine dell’imbrago, ecco l’idea: perché non chiedere anche se potesse farci delle pettorine per il mantrailing?

Una volta contattatolo, cominciò il suo calvario fatto delle nostre richieste: ci servirebbe così, però sarebbe più bella così, ma anche un po’ cosà…

Tutto questo in un “botta e risposta” su WhatsApp, finché non ci parlammo al telefono, vista la difficoltà a trovare una quadra…

Durante la telefonata, spiegai quali secondo me avrebbero dovuto essere le caratteristiche necessarie (qualcosa che assicurasse una buona mobilità del cane garantendogli confort durante il lavoro, un gancio per la lunghina leggermente arretrato sulla schiena, come avrei preferito le chiusure e altri piccoli particolari) e lui mi fece notare come alcune di queste non fossero ottimali per il buon risultato del prodotto in termini di funzionalità.

La conversazione proseguì con alcune mie richieste di informazioni sul Trophée des Montagnes (altro mio grande sogno) e si chiuse con la convinzione che con un po’ di buona volontà e con una sana voglia di collaborare si possano fare buone cose.

E su questo, alla fin fine, volevo mettere l’accento: perché non provare a fare qualcosa di “nuovo” o semplicemente qualcosa di “meglio” unendo le forze di due mondi differenti, ma in fondo non poi così diversi?

Usando disponibilità, competenza e voglia di collaborare si può fare strada, che sia tracciando o correndo…

P.S.: mentre scrivo la pettorina in lavorazione.

Non la ho ancora ricevuta, ma so di potermi fidare.

Una collaborazione passa anche di lì!

Nel frattempo, le pettorine sono arrivate.

Non avevamo stabilito i tempi di consegna, ma per una serie di fattori del tutto casuali Italo è capitato proprio a Torino e così ne abbiamo approfittato per sveltire il processo.

Sono andato a prenderlo in aeroporto e, nel tragitto da lì a dove ha pernottato, abbiamo avuto modo di scambiare qualche chiacchiera scoprendo di avere conoscenze comuni e una visione molto simile rispetto ad alcune idee in cinofilia.

Appena arrivato a casa, non nego di aver provato il materiale addosso ai nostri cani, così da poter tranquillizzare Italo riguardo la bontà delle misure (inviate per messaggio) e la vestibilità.

Il risultato di questa ricerca frutto di discussioni inerenti due discipline differenti ma con molti punti di contatto (materiale e influenza di questo sulla prestazione) è stato un prodotto nuovo e strutturalmente migliorato, che predilige un comfort più mirato al singolo e una stabilità maggiore alla versatilità di uno adattabile a più cani ma mediamente meno performante.

La prima impressione è stata ottima e abbiamo rimandato alle tracce di stasera gli ultimi test.

Le spiegazioni datemi riguardo alla forma più “minimal” rispetto ad altri prodotti che gli avevamo indicato come esempi, hanno riscontrato l’effetto desiderato rivelando una maggiore stabilità nei cambi di direzione e durante i check di 360gradi che molti cani amano fare.

In definitiva, penso che sia valsa la pena scommettere su questa avventura. Ora, come ogni volta, non rimane altro che far meglio…

Cristiano Pregno

Addestratore Enci - Gruppo Cinofilo Debù

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