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Anche l’Italia accetta profughi ucraini con cani e altri animali domestici grazie ad un allentamento dei requisiti.

La Commissione europea ha fortemente consigliato agli Stati membri di ridurre la burocrazia per i cittadini ucraini che fuggono dalla guerra per mettersi in salvo nell’UE con i loro animali da compagnia, per dare ai rifugiati “una cosa in meno di cui preoccuparsi”.

L’invasione russa dell’Ucraina ha generato una crisi umanitaria ai confini dell’UE con almeno 150.000 persone che finora sono fuggite nei paesi dell’Europa orientale, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).

Molti di coloro che fuggono stanno lasciando le loro case e i loro effetti personali, ma portano con sé i loro amici animali. 

Tuttavia, i requisiti di viaggio per l’ingresso nel territorio dell’UE con animali da compagnia sono piuttosto severi, secondo un regolamento del 2013 sul movimento non commerciale degli animali da compagnia.

I requisiti comprendono: un documento di identità o passaporto per animali da compagnia, debitamente compilato con informazioni sulla vaccinazione antirabbica o su eventuali misure sanitarie preventive per malattie o infezioni diverse dalla rabbia.

Anche gli animali domestici che entrano nell’UE da un paese terzo devono essere contrassegnati mentre anche cani, gatti, furetti devono essere stati sottoposti a un test di titolazione anticorpale antirabbica conforme ai requisiti di validità stabiliti dal regolamento 2013.

Venerdì (25 febbraio), la federazione dei veterinari dell’UE ha chiesto all’UE di allentare questi requisiti di ingresso per consentire ai rifugiati di portare con sé i loro animali domestici.

Il nostro Paese si allinea a Romania, Polonia, Ungheria e Slovacchia che hanno già accettato di aprire i confini anche agli animali domestici

Annunciando l’apertura dei confini nazionali per tutti gli ucraini, il premier polacco Mateusz Morawiecki ha affermato che i rifugiati sono “benvenuti a portare con sé i loro animali domestici”.

In una lettera agli ambasciatori dell’UE e ai capi veterinari nazionali, ottenuta da EURACTIV, il direttore della preparazione alle crisi in cibo, animali e piante presso la DG Sante della Commissione, Bernard Van Goethem, ha chiarito la situazione in merito alle regole di ingresso dell’UE per gli animali domestici.

Il funzionario dell’UE ha consigliato di facilitare il processo per il movimento non commerciale di animali da compagnia nel territorio dell’UE “per evitare possibili difficoltà con i rifugiati provenienti dall’Ucraina con i loro cani, gatti o altri animali da compagnia”.

Ha fatto riferimento all’articolo 32 del regolamento 2013, che consente una deroga in situazioni eccezionali alle consuete esigenze di viaggio.

“Gli stati membri possono sviluppare accordi per i permessi che si applicherebbero agli animali domestici che viaggiano con rifugiati e autorizzare il loro ingresso senza una previa richiesta individuale di un permesso”, ha affermato Van Goethem nella nota.

Secondo il funzionario della Commissione, questa comunicazione consentirebbe agli Stati membri di informare il proprio personale alle frontiere per garantire la consapevolezza e quindi evitare qualsiasi problema.

“Saremmo anche grati se poteste informare gli altri Stati membri delle misure adottate”, ha concluso Van Goethem, dando la sua benedizione all’approccio adottato finora da Polonia e Slovacchia.

“Si spera che questo significhi che i rifugiati ucraini avranno una cosa in meno di cui preoccuparsi in questi tempi bui e difficili”, ha twittato il servizio sanitario della Commissione DG SANTE sul suo account ufficiale.

Le ONG e le organizzazioni della società civile hanno accolto favorevolmente la proposta della Commissione, suggerendo che ciò potrebbe costituire un precedente compassionevole che potrebbe essere replicato in tutto il mondo in situazioni di conflitto simili.

“Le persone non dovrebbero mettere a repentaglio la propria sicurezza nel tentativo di evitare che i propri animali vengano lasciati indietro a badare a se stessi”, ha affermato Ruud Tombrock, direttore esecutivo dell’ufficio europeo di Humane Society International (HSI).

Come si è mossa l’Italia in merito?

Il Ministero della salute ha informato la Commissione e i Paesi membri di accettare l’introduzione in Italia di animali da compagnia non conformi movimentati al seguito dei cittadini provenienti dall’Ucraina senza la preventiva richiesta e il preventivo rilascio dell’autorizzazione prevista dall’articolo 32 del regolamento UE 576/2013, anche al fine di tutelare il rispetto del benessere degli animali.
Il Ministero ha pertanto chiesto ai Paesi membri, nel caso di controlli effettuati alle frontiere sugli animali da compagnia movimentati al seguito di cittadini dell’Ucraina che vogliono raggiungere l’Italia, di comunicare all’indirizzo e-mail UA-pets@sanita.it la/le tipologie e numero di animali, l’identificazione degli stessi (se possibile), il nome del proprietario e l’indirizzo di destinazione in Italia.
Tali comunicazioni permetteranno al Ministero della salute di informare i servizi veterinari localmente competenti circa le introduzioni degli animali non conformi per l’applicazione a destino, da parte di tali servizi, di tutti gli interventi necessari per conformare gli animali da compagnia introdotti ai requisiti del citato regolamento Ue 576/2013.

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