Cani in acqua: sport cinofili acquaticiEducazione cinofila e relazione con il cane

Christian & Buck, una vita da bagnini a Senigallia.

Leggi la prima parte della storia.

…Una volta consolidate queste tecniche Christian ha iniziato ad insegnargli il recupero del pericolante in difficoltà partendo assieme dalla riva a nuoto, per dirigersi verso una persona in difficoltà in acqua che raggiunta viene presa da Christian mentre Buck effettua la virata per far agganciare il suo padrone alla pettorina e trasportare entrambi a riva.

Questi addestramenti vanno ripetuti di continuo perché sono alla base del salvataggio in acqua e si possono poi potenziare con diversificativi come il recupero di due pericolanti,l’invio del cane da solo verso il percolante, la presa del pericolante da parte del cane al polso (se fosse privo di coscienza).

Ultimo esercizio insegnato a Buck in acqua indispensabile per un cane da salvataggio e’ poi stato il recupero del salvagente anulare o bay-watch lanciato ad una persona in difficoltà da riva o da sopra il pattino per essere poi portato a riva tramite la cima dal cane, esercizio sempre molto divertente per un Labrador essendo una razza da riporto.

ALLENAMENTO A TERRA…

Infine di fondamentale importanza, bisogna allenare il cane a terra, sulla riva, a restare fermo o nei paraggi senza disturbare mentre il suo padrone effettua le manovre di primo soccorso ed una eventuale rianimazione polmonare.

IL BREVETTO IN TOSCANA 

Con questo bagaglio di esercitazioni dopo due anni Christian e Buck si sono recati in Toscana per sostenere e superare l’esame per unità cinofila da salvataggio in acqua con la Società Salvamento Genova (società con cui Christian aveva il suo brevetto da Bagnino)  riconosciuta a livello nazionale e ora sulla tessera identificativa da bagnino compaiono entrambi come binomio. 

ALLENAMENTO ANCHE IN INVERNO

Gli addestramenti ed allenamenti non si sono comunque fermati al brevetto perché è importante che il cane consolidi le cose apprese e solo con l’allenamento può acquisire sempre più sicurezza nell’ambiente acquatico e familiarizzare con tutte le condizioni del mare.

Così Christian a febbraio o marzo nelle prime giornate di sole non vede l’ora di indossare la muta per tuffarsi nel mare con Buck e “riscaldare i motori”.  A sua volta Buck come vede che prende la muta scodinzola felice e salta perché ha voglia di tuffarsi in mare:il mare d’inverno con le sue onde marroni e aggressive e’ il loro preferito perché Buck adora scavalcarle e Christian lo guarda compiaciuto in tutta la sua forza ed energia confermando che un cane del genere e’ un importante ausilio per un bagnino in caso di salvataggio con mare mosso quando non si possono usare ne’ pattino ne’ salvagente .  Certo, l’acqua del mare più tiepida e’ preferita anche dal cane, ma tre- quattro nuotate con recupero di un pericolante ( Christian in primavera si allena con i suoi figli o moglie) e poi una bella risciacquata al pelo con acqua dolce e tiepida non fa male e lo tiene allenato. Bisogna dire comunque che è molto stancante per entrambi una mattinata di allenamento al mare con il freddo.  Tutto questo si fa perché l’obiettivo è sempre quello: lavorare seriamente con Buck in torretta e avere un cane preparato perché in un salvataggio ci possono essere tanti imprevisti e il cane deve essere di supporto e non di intralcio.

E quest’anno eccoli al lavoro! La giornata tipo di un cane bagnino?

Croccantini alle cinque e sgambata in giardino;poi dormitina fino alle otto, otto trenta quando il suo padrone gli indossa la pettorina apposita per il soccorso in acqua e lo carica in macchina. Arrivo allo stabilimento dove si ricevono tanti buongiorno e carezze. Mentre christian arma il pattino(sistema remi, ancora e lo porta sulla riva) Buck lo aspetta seduto o nei paraggi annusando un po’… certo bisogna che Christian gli ricorda sempre che non è ora di entrare in acqua perché Buck alla vista del mare si bagnerebbe immediatamente! Poi Christian posiziona sotto la torretta all’ombra un asciugamano, una ciotola d’acqua e mentre Buck si siede sul suo asciugamano e controlla le persone in acqua dal basso Christian sale sulla torretta e controlla il mare dall’alto

Alle 10 Inizia l’orario di lavoro e diventano operativi.Quando il mare e’abbastanza calmo Christian fa salire Buck sul pattino e vanno in mare a controllare i bagnanti  così anche Buck si svaga un po’ perché è impensabile fare star fermo otto ore un cane sotto la torretta. Se la giornata è calda Christian fa rinfrescare Buck in acqua lanciandogli il salvagente o il bay-watch da riva o dal pattino e se li fa riportare allenandolo così contemporaneamente. A riva invece lo tiene in movimento con brevi passeggiate in condotta, mentre il suo conduttore non toglie lo sguardo dall’acqua. In dieci minuti di pausa pranzo ci può scappare anche una nuotata con il suo padroncino e poi ,sempre ,si fa la passeggiata fuori dalla spiaggia per fare i bisogni. Così tra un riposino sotto la torretta, un giro in pattino  e un bagnetto arrivano a fine orario di lavoro quando ad aspettarlo c’è sempre qualche bambino o adulto che vorrebbe provare un trasporto con il cane bagnino.Infatti si può ben immaginare quanta gente ogni giorno si avvicina incuriosita al cane bagnino e chiede di accarezzarlo o di farci una foto essendo una novità per le nostre spiagge.

DISCIPLINA 

Durante l’orario di lavoro Christian deve essere un po’ rigido e non permettere a tutti  di accarezzarlo, Buck perderebbe l’attenzione per il mare e vorrebbe giocare, perché come tutti i Labrador adora le lodi e le carezze delle persone.

E GIOCO…

Poi dopo l’orario di lavoro non nega mai qualche trasporto ai bambini che lo attendono in acqua e si fanno portare a riva agganciati alla pettorina o tramite il bay-watch… e questo per Buck e’ sempre gioco, socializzazione e allenamento!

E FINALMENTE CENA E RIPOSO

Alle sette di sera finalmente a casa, cena e croccantini e poi si crolla dal sonno ( non si sa chi dei due e’ piu stanco).

Per Christian e’ più impegnativo stare in torretta con Buck perché oltre a controllare i bagnanti deve anche occuparsi di Buck ma in caso di intervento poter contare sulla forza di Buck per il riporto a riva di una persona e’ fonte di garanzia e sicurezza e vale la pena averlo sempre vicino.

Certo, in una settimana di lavoro a Buck gli concede un giorno di riposo per poterlo avere poi sempre al massimo delle sue energie!


Il prossimo obiettivo?

Lavorare con Buck a fianco per altri stagioni, magari brevettare altri miei cani e soprattutto divulgare l’utilizzo delle unità cinofile in spiaggia a fianco dei bagnini in torretta e non solo come fanno molte associazioni utilizzarli in qualche ora di passeggiata lungo le spiagge come volontari o solo in dimostrazioni pubbliche perché dopo tanto lavoro per l’addestramento e’ giusto che il cane sia operativo sul serio e non oggetto da esibire per la sua bravura perché non è impossibile da fare, si può tenere il cane otto ore in spiaggia e soprattutto un cane brevettato può salvare delle vite facendo correre meno rischi al suo conduttore bagnino.


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