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I cani sono esseri abitudinari, fin troppo!

Parte 1!

I cani sono creature abitudinarie. Hanno i loro posti, i loro orari, le loro routine, le loro manie.

Esattamente come gli umani.

Forse è per questo che siamo spiriti affini.

Non so se i vostri cani siano proprio così ma quello che posso raccontarvi sono le 5 cose delle abitudini di Bonnie che mi fanno davvero uscire di testa (non sempre in senso buono).

I POSTI

In casa Bonnie ha scelto una serie di posti dove riposare. Quelli e nessun altro. Indurla ad andare altrove è quasi impossibile e si viene ripagati con sguardo scioccato e segnali di profonda disapprovazione. Nella cuccia si dorme la notte. Nel kennel si va quando se ne ha abbastanza del genere umano oppure c’è un temporale. Quando fa caldo c’è il marmo dell’ingresso. Quando siamo a disagio c’è il pouff a fagiolo dove dopo un po’ si cola giù alla Fracchia, aumentando ulteriormente il disagio. Durante i pasti c’è il cuscinone ma appena si può ci si infratta sotto il tavolo da dove si può guatare con occhio acquoso e implorante, aspettando il solito quarto di mela. Dopo cena c’è il tappeto della cameretta, perché in cima all’armadio c’è la cesta dei giochi e si aspetta lì pazientemente che un umano la tiri giù per svuotarla tutta e poter scegliere sempre lo stesso gioco per la sessione serale di tiraemolla. Infine il divano davanti alla tele, perché bisogna occupare più spazio possibile impendendo agli umani di guardare comodamente sciocche serie tv. Trovare Bonnie in un posto diverso da questi è indice che è successo qualcosa, tipo che non si sta niente bene oppure c’è un moscone che gira in casa, e bisogna nascondersi bene perché è noto che i mosconi sono creature pericolosissime.  

LA CENA

Il cielo potrebbe caderci sulla testa, potrebbero atterrare gli alieni scatenando una guerra di mondi, potremmo venire invasi dalle cavallette, ma potete stare certi che a partire dalle diciannove zero zero Bonnie raggiungerà chiunque sia in casa e comincerà a dare la zampa compulsivamente, sfoderando il suo miglior sguardo da cane maltrattato e ramingo e dando musate a sfinimento. D’altronde è’ assolutamente s-c-a-n-d-a-l-o-s-o che non vi siate ancora messi a preparare la cena mentre lei sta perdendo i sensi per la fame.

“PRONTI” PER USCIRE

Uscire di casa è un rito molto elaborato. Dopo il “Bonnie andiamo” bisogna armarsi di santa pazienza, perché sua maestà deve alzarsi, grattarsi, scuotersi, rigrattarsi, riscuotersi, fermarsi un attimo in contemplazione dell’infinito, riconnettere il cervello e arrivare. Usciti dalla porta bisogna assolutamente andare a mettere il naso nella tromba delle scale per vedere se c’è movimento; è obbligatorio star lì un po’ a scondinzolare a chissà cosa. Prima di entrare in ascensore è possibile che si stia di nuovo immobili qualche secondo davanti all’immensità della galassia. In ascensore ci si siede, preferibilmente sotto la bottoniera, mai altrove, e si prendono due carezze. Di sotto, ci si siede in cima alle scale dell’androne, ci si gratta di nuovo, si sta qualche secondo fermi ad approfondire qualche assioma filosofico, poi finalmente si scendono gli scalini iniziando sempre con la stessa zampa e facendo sempre la stessa leggera curva verso destra. Si esce e si tira sempre per andare a sinistra. Giammai cambiare direzione. E’ chiaro che andare a destra causerebbe lo spostamento dell’asse terrestre, assurdo che questi sciocchi umani non lo comprendano.

TO BE CONTINUED…

Silvia Masoero

Silvia Masoero è la fortunata padrona di Bonnie, meticcia di 5 anni che va pazza per i boschi, i merli, il mare e l’agility. Appassionata di cani da trent’anni, si è avvicinata all’agility negli anni ’90 insieme alla sua piccola epagneul breton. Nei primi anni 2000, purtroppo, è stata ibernata e oggi si sta ancora riprendendo dallo shock del risveglio

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