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“La coda del cane: l’espressione sincera della felicità”

Sta lì allungato sul divano, come sempre quando non ha niente da fare.

Del resto, riposare sul morbido è una conquista notevole, per lui: cresciuto nel serraglio di un cacciatore, poi abbandonato in strada e infine rinchiuso in canile per 4 dei suoi 6 anni totali di vita, di comodità ne ha conosciute ben poche, prima di approdare a casa nostra. Siccome a me il contrasto del suo mantello multicolore con il bordeaux del copridivano piace un sacco, ne approfitto per scattargli una foto con il cellulare. Appena la guardo, però, mi accorgo che la coda non è a fuoco, perché la sta agitando forsennatamente.

Allora scatto di nuovo, e ancora e ancora ma… niente da fare: la foto è rovinata dalla coda sempre “mossa”. Rovinata? No, a pensarci bene non lo è affatto, anzi.

La foto ha fissato qualcosa di più di un bel contrasto cromatico. Quella coda non si può fermare perché è dotata di vita propria ed esprime con sincerità disarmante le emozioni e i sentimenti di questo nostro amico. E non potrebbe fare diversamente, perché c’è un legame diretto e fortissimo tra ciò che un cane prova e ciò che la sua coda dice al mondo.

In questo caso, sta dicendo che la mia presenza è fonte di gioia e di trepidazione, perché avvicinandomi al divano può darsi che decida di sedermi accanto a lui e coccolarlo, altra cosa che non ha conosciuto granché, prima di adesso, e che ama immensamente, infatti vi è in lui un anelito forte, una vera e propria brama del contatto: se riesce ad accoccolarsi con il corpo che aderisce al nostro, dorme il sonno più sereno che io abbia mai visto in un cane.

Sono contento che quella coda non si fermi e che la foto lo dimostri, è la conferma che questa creatura è felice, finalmente, e che questa felicità nasce anche da me. Una coda non può mentire: forse anche per questo il genere umano ne è privo.

Andrea Comini

Educatore e istruttore cinofilo fisc da oltre vent'anni, consulente sui problemi comportamentali, si è formato con Carlo Marzoli, Inki Sjosten, David Appleby, Roger Abrantes, Joel Dehasse. Studioso di etologia del cane e del lupo, docente in diversi corsi di formazione per educatori. Giornalista professionista.

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