Cani e societàEducazione cinofila e relazione con il cane

Mi presento: con calma, certo, ma ci sono anch’io…

Mi presento: urge che lo faccia, in effetti.

Sono appena entrato in Dogsportal, e così, di punto in bianco, vi ho subito messo sotto il naso una strana recensione di un libro.

Che sono un po’ particolare lo so, e allora… spero che mi perdoniate se – in maniera abbastanza singolare, appunto – mi presento solo ora, nelle righe che seguono.

Nato a Monza il 6 gennaio 1997, con un’evidente fretta esagerata di conoscere il mondo. Fretta che ho poi presto abbandonato, per lasciarmi andare ad una proverbiale flemma e lentezza, che però, sia chiaro, non esclude certo strani attacchi d’ansia e paranoie varie.

Altrimenti, che divertimento c’è?

Spastico – “Ma come cammina quel signore lì?”, chiede immancabilmente a gran voce il bambino di turno seduto con la nonna sulla panchina accanto (e lasciamo pure perdere l’appellativo “signore”, direi un tantino precoce!) – e anche piuttosto tappo, compenso però con due begli occhi azzurri (invidia dei Siberian husky), un fisico decisamente asciutto (invidia dei Whippet) e una resistenza di cui io stesso a volte mi meraviglio (invidia, stavolta, dei Border collie).

Nonostante tutto, cammino, cammino e ancora cammino.

E quando sto fermo, scrivo, scrivo e ancora scrivo. Se faccio dell’altro, allora vuol dire o che sono particolarmente di buon umore (non troppo spesso in effetti), o che non ho pensieri pesanti da scacciare dalla testa, o che c’è qualcosa che non va (davvero).

Il mondo animale è la mia massima passione fin dai tempi del passeggino – si sarà forse già capito? – tanto che troppo spesso mi perdo nella lettura di noiosissimi testi di zoologia, oppure sto a contemplare per periodi di tempo a dir poco esagerati ogni minima sfumatura comportamentale del cane, del cavallo o dell’uccellino di turno. A me piace far così, quindi che male c’è in tutto questo? Beh, diciamo che ci sono gli altri… gli altri umani, intendo.

Quasi inutile aggiungere, a questo punto, che non sono certo l’immagine della socievolezza, e a parte Clint, di veri amici attorno non ne ho quasi mai.

Clint?

Ah, giusto: forse va subito precisato che lui è un cane.

Insomma, un singolare animale frutto del mistero più cupo, raccattato in qualche modo dal canile di zona nel novembre del 2008 dopo anni a romper le scatole ai miei con la solfa “voglio un cane”: e sono ormai praticamente dieci anni che fa in modo – meglio (o peggio?) che può – di essere il mio cane. Nero, ben più lungo che alto, ex bestia indocile e morsicatore di caviglie, è ormai addestrato così bene che a volte fa finta d’essere un Malinois da lavoro… e ci riesce pure (quasi bene), quando s’impegna!

Merito mio, della metamorfosi di Clint? Non saprei: quel che è certo, è che anche grazie a lui sono diventato il cinofilo – maniaco – che sono ora, e che mi sono di recente diplomato come addestratore. Lasciando da parte – ma giusto per un secondo – l’ironia, spero di dar lustro al mio titolo di addestratore con una missione che ho da tempo in mente: aprire le porte della cinofilia pratica anche ad altre persone disabili, ed educare le giovani generazioni e non solo a una relazione attiva con i nostri amici e ausiliari a quattro zampe. Forse ci riuscirò, anzi lo spero davvero. Per ora, io e Clint siamo solo una sorta di “petting zoo” ambulante, per torme di piccoli fans e per stuoli di ammiratrici la cui fascia d’età va dai settanta ai novant’anni.

Studente poco convinto – cinque anni di liceo classico devono avermi dato di volta al cervello – sono però abbastanza studioso, curioso e sempre disponibile verso tutto. Tutto o quasi, diciamo, escludendo magari la matematica, e le scienze un po’ troppo “pure”, con cui non mi riesce proprio d’andar d’accordo. Sempre con poca convinzione – a parte quella secondo cui gli animali non siano necessariamente bistecche in partenza, maturata grazie ad un tentativo accademico in Allevamento e benessere animale – cerco però di farmi piacere gli Studi umanistici, sperando di togliermeli comunque dalle scatole in tempi ragionevoli.

A me il mondo piace osservarlo, come l’umanità che mi gira intorno, e le piante, e gli animali che lo popolano. Semplicemente osservarlo, e a volte ritrarlo coi colori (con esiti tutt’altro che negativi, ma mai garantiti), meglio con le parole, e quasi meglio ancora con la macchina fotografica. Per una prospettiva ancora migliore, direi dal sellino della mia bicicletta (speciale), o dalla sella di un cavallo (quando capita). E mai troppo da vicino, anzi sempre con una certa salutare prudenza!

Il giorno in cui potrò continuare ad osservare il mondo, ma dall’alto di una collina, lontana quanto basta dalla ribollente umanità, in compagnia di qualche canide, qualche equino e qualche pennuto, e sempre con qualcosa da scrivere pronto in testa, non lontano dai pastelli e dalla macchina fotografica, allora potrò dirmi più sereno e realizzato di adesso. Però, è sempre vero che ho da fare un passo alla volta, di una strada ancora giustamente lunga.

E dopo tutto questo giro di parole e varie confessioni personali, direte voi… che ci faccio qui? Beh, qui sono giunto perché scrivo (e leggo), tanto e soprattutto di cani. Dalle razze più insolite ai cani nell’arte, nella letteratura, nella storia, senza dimenticare i cani nella vita di tutti i giorni e in special modo nel campo dell’utilità sociale, sono sempre in ballo a cercare qualcosa di nuovo da imparare, sia per mezzo di libri, del web, o meglio ancora dal vivo, e magari anche da riproporre qua e là con parole mie.

Quindi, d’ora in poi condividerò anche qui, molto volentieri, le mie migliori scoperte sul variegato mondo canino. Ci risentiamo presto!

Mattia Ceruti

Nato a Monza il 6 gennaio 1997, il mondo animale (dalla zoologia all'etologia, fino alla zootecnia, e alla cinofilia in particolare) è la mia massima passione fin dai tempi del passeggino. In barba alla spasticità che affligge le mie gambe, cammino, cammino e ancora cammino. E quando sto fermo, scrivo, scrivo e ancora scrivo, meglio se a proposito di animali misteriosi e sconosciuti, cani ampiamente inclusi. Sempre che non ci sia qualche animale da osservare dal vivo, o libro interessante da leggere, o bel soggetto da fotografare o ritrarre! Non brillando certo per socievolezza e mondanità, il mio migliore amico è ovviamente il mio - ormai vecchio - cane Clint: bestiaccia indocile da sempre, è però anche grazie a lui che sono diventato il cinofilo che sono ora, e che posso “fregiarmi” del titolo di addestratore ENCI diplomato, e con una ambizione su tutte: aprire le porte della cinofilia pratica ad altri disabili oltre a me, ed educare le giovani generazioni (e non solo) a un rapporto sano e attivo con i nostri amici e ausiliari a quattro zampe.

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2 thoughts on “Mi presento: con calma, certo, ma ci sono anch’io…

  • Grazie! Provvederò 😀

  • Piacevolissimo leggerti, attendo paziente nuovi articoli e curiosità, certa di venir stupita.
    Grazie!

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