La ministra della famiglia Roccella solleva una questione morale sui nomi dei cani
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Ministra della famiglia e i nomi dei cani. E’ davvero questo il problema?

Gli animali domestici hanno da sempre ricoperto un ruolo di compagnia e affetto nelle nostre case. Ma cosa succede quando il nostro fedele Fido inizia a rispondere al nome di Giovanni Maria?

Secondo la Ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, siamo davanti a un nuovo fenomeno preoccupante.

Intervenendo alla manifestazione organizzata dal movimento giovanile di Fratelli d’Italia, a Roma, Roccella ha sollevato una questione che a prima vista potrebbe sembrare ridicola, ma che secondo lei rappresenta un serio problema per l’equilibrio affettivo delle famiglie italiane.

E per prevenire ogni possibile malinteso, ha subito chiarito: “Amo moltissimo cani e gatti, ho un cane e quattro gatti. Non è perciò una questione di ostilità nei confronti degli animali, ma quando mi capita di portare il cane ai giardinetti sento il richiamo degli altri proprietari. Li chiamano e sento Giovanni, Eugenio, Riccardo. Addirittura nomi compositi, ho sentito pure Giovanni Maria”.

È evidente che l’animale domestico di nome umano rappresenta per la ministra un segnale allarmante di un bisogno insoddisfatto di affettività e di famiglia.

Un bisogno che viene trasferito in maniera impropria sugli animali, a scapito dei rapporti umani.

C’è da dire però, che prima di preoccuparci dell’emergenza dei cani di nome Riccardo o Maria Grazia, potrebbe essere utile affrontare altre emergenze più pressanti che affliggono le famiglie italiane.

Crisi economica, disoccupazione, mancanza di supporto per la conciliazione tra lavoro e famiglia sono solo alcuni dei problemi reali che minacciano la stabilità delle famiglie.

E se vogliamo davvero parlarne, forse dovremmo iniziare a considerare gli animali non come rivali dei nostri bambini, ma come possibili alleati nel processo educativo.

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L’educazione al rispetto e alla cura degli animali potrebbe infatti insegnare ai nostri figli importanti valori come l’empatia, il rispetto per gli altri e la responsabilità.

Insomma, prima di preoccuparci dell’umanizzazione dei nostri amici a quattro zampe, forse faremmo bene a interrogarci sulla deumanizzazione delle nostre relazioni interpersonali.

E prima di puntare il dito sui nomi “umani” dei nostri animali, dovremmo forse concentrarci su come riportare al centro della nostra società quei valori di rispetto, cura e responsabilità che sembrano sempre più assenti.

Cara Ministra Roccella, forse il problema non è tanto che ci siano cani che rispondono al nome di Riccardo, quanto piuttosto che ci siano persone che rispondono solo al proprio interesse personale, dimenticando di rispettare e curare gli altri, siano essi umani o animali.

È un dato di fatto, la crisi economica, la mancanza di valori come l’educazione e il rispetto, sono questioni che affliggono la società italiana molto più di un cane chiamato Giovanni Maria.

Come ben sappiamo, gli animali non possono risolvere da soli i problemi delle famiglie italiane. Ma forse, potrebbero aiutarci a riflettere su cosa significa veramente prendersi cura di un altro essere, essere responsabili e rispettosi.

Certo, non stiamo suggerendo che ogni famiglia italiana dovrebbe adottare un cane o un gatto.

Ma forse, invece di preoccuparci dei nomi che scegliamo per i nostri amici a quattro zampe, dovremmo prestare più attenzione a come trattiamo gli altri, sia che si tratti di persone o di animali.

E forse, signora Ministra, dovremmo concentrarci più sui veri problemi che affliggono le famiglie italiane. Le sfide economiche, l’istruzione, la mancanza di rispetto, sono questioni ben più urgenti di un gatto chiamato Riccardo o un cane chiamato Maria Grazia.

Nel frattempo, continueremo a passeggiare nei parchi con i nostri amici a quattro zampe, che si chiamino Fido, Rex o addirittura Giovanni Maria.

E se qualcuno dovesse sentire il bisogno di chiamare il suo cane Riccardo, saremo i primi a sorridere e a dirgli: “Che bel nome!”.

Lo dice uno che si chiama Rocco e oggi è pieno di cani con questo nome. Ma riesco a vivere benissimo ugualmente

Rocco Voto

Nel 2016 ho fondato Dogsportal.it insieme al Caporedattore Poldo, il mio super segugio, unendo la mia passione per la Cinofilia e il Digitale e cambiando in parte la mia vita. C’è un aspetto importante che accomuna Cinofilia e Digitale. Non si può adottare un metodo unico. Ogni caso deve essere analizzato, osservato, confrontato, studiato per trovare soluzioni mirate e adeguate. Mica semplice quando parliamo di Cani e Persone CONTATTI ? roccovotomail@gmail.com ? marketing@dogsportal.it (per collaborazioni editoriali con Dogsportal.it) ? +39 333 7756747 https://www.linkedin.com/in/roccovoto/

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