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Cani in famiglia: membri a tutti gli effetti? Parliamo di famiglie multispecie.

Molti di noi non avrebbero dubbi nel rispondere a questa domanda, eppure il ruolo dei nostri compagni animali all’interno della famiglia è quanto mai discusso.

Famiglia.

Una parola che non ci lascia indifferenti, una definizione che non è possibile imbrigliare in stereotipi rigidi, un luogo della mente e del cuore in cui può brillare la luce dell’affetto, della comprensione, del sostegno e può persino essere velato dall’ombra della dipendenza e della violenza.

I nostri cani vivono i nostri stessi spazi, osservano quello che avviene e condividono gli stati d’animo, intrecciando con noi vere e proprie relazioni d’affetto.

Esplora le complesse dinamiche dell'includere i cani nella vita familiare. Sono davvero membri a tutti gli effetti o sostituti di familiari umani? Scopri il legame millenario tra umani e cani e approfondisci il concetto di famiglie multispecie. Svela le responsabilità, l'affetto e le sfide che comporta accogliere i cani come parte dell'unità familiare.
Creata con Midjourney dal prompt designer di Dogsportal.it

Essi quindi rientrano pienamente nelle dinamiche che nascono tra le mura di casa e per questo non ci deve stupire che stiano diventando oggetto di studio e analisi delle scienze sociali (More‐than‐human families: Pets, people, and practices in multispecies households – Irvine – 2017 – Sociology Compass – Wiley Online Library) e di quelle giuridiche (Multispecies Families in Latin America • Center for Animal Law Studies • Lewis & Clark (lclark.edu)), in cui si inizia a parlare di famiglie multispecie.

Se molti di noi non hanno bisogno di conferme per affermare che il proprio compagno a quattro zampe è, a tutti gli effetti, un membro della propria famiglia, è anche vero che alla luce della forte polarizzazione (Papa Francesco rifiuta di benedire un cane: riflessioni sulla nostra relazione con gli Animali – dogsportal.it Blog cinofilo) che esiste su questo tema, è utile discuterne chiedendo aiuto a alle conoscenze che abbiamo a disposizione.

Una relazione lunga millenni

Chi si pone in posizione critica verso le persone che investono affetto e cura nella relazione con il proprio cane probabilmente non ricorda che questa non è una moda degli ultimi anni: condividiamo la vita con i cani da almeno 15.000 anni (Un’origine neolitica per il cane domestico – Le Scienze, Dog domestication and the dual dispersal of people and dogs into the Americas | PNAS).

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È un rapporto che è molto cambiato e si è evoluto nel tempo, ma che ha plasmato entrambe le specie (Da feroce predatore a migliore amico dell’uomo: il progetto FIDO indaga sulla storia della domesticazione del cane in Italia – dogsportal.it Blog cinofilo): i cani sono stati cibo, oggetto di riti di fondazione, purificazione e passaggio ((PDF) L’uso dei cani nei riti di fondazione, purificazione e passaggio nel mondo antico | Jacopo De Grossi Mazzorin – Academia.edu), e soprattutto compagni di caccia.

Durante il nostro ingresso nella Rivoluzione Neolitica ci hanno poi affiancati in altre occupazioni — quali la guardia e la protezione delle greggi — e chissà come sarebbe andata senza di loro.

Nei millenni i nostri linguaggi si sono accordati, abbiamo imparato a leggere le espressioni gli uni degli altri, abbiamo percorso insieme un buon tratto del nostro cammino evolutivo.

E allora, perché mai i cani non dovrebbero far parte della nostra famiglia?

Una testimonianza recente sono fotografie e video raccolti nelle prime settimane del conflitto in Ucraina: le persone abbandonavano le loro case ma, nonostante i rischi, hanno portato con sé cani e altri animali domestici, o ancora l’emergenza alluvione in Romagna, dove anche la Protezione Civile è intervenuta per salvare gli animali domestici e non solo.

Nessun riflesso di una società sazia e opulenta, nessuna devianza, nessuno sprezzo verso i rapporti umani.
Solo gruppi di esseri viventi che riconoscono gli uni negli altri le proprie radici e rimangono uniti di fronte alle difficoltà.

Un rapporto complementare (e non sostitutivo)

Nonostante questo legame così antico e profondo, però, alcuni di noi non rispettano le caratteristiche e i bisogni dei propri cani.

Per quanto stimolino in noi comportamenti di cura e di affetto (Evolution of facial muscle anatomy in dogs | PNAS), i cani non sono piccoli umani e non sono i nostri figli: portarli in un carrozzino, in una borsa o sempre in braccio, vestirli con abiti griffati, non permettere loro di esprimere le proprie motivazioni o di essere indipendenti (Quando i cani mordono: tra equilibrio, genetica e relazione – dogsportal.it Blog cinofilo) sono atti che possono rappresentare un vero e proprio maltrattamento.

Un cane non è nostro figlio (“Come mamma di cane, merito gli stessi diritti delle mamme di bambini”. Per noi è un messaggio sbagliato. – dogsportal.it Blog cinofilo), è un compagno di vita.

Il cane non deve essere il surrogato di un bambino

A tal proposito, uno studio pubblicato nel 2020 su Journal of Behavior, Health & Social Issues, basato su dati raccolti in Argentina, a Buenos Aires (PDF) Companion Dogs as Surrogate Family Members and the Compensation Hypothesis (researchgate.net) ha iniziato ad arricchire il panorama di informazioni raccolte sul rapporto tra uomo e cane presentando un’ulteriore prospettiva che abbandona lo stereotipo del legame surrogato, un sostituto di altre relazioni umane.

In questa nuova ottica, il cane si trova a rivestire un ruolo preciso ed essenziale nelle dinamiche familiari.

Famiglie più che umane

Così i cani — e tutti gli animali domestici — partecipano con noi del bene e del male dell’“essere famiglia”: sono coinvolti nelle routine di casa, sono i migliori amici dei più piccoli e, purtroppo, possono essere pedine nelle tragiche dinamiche di violenza domestica (La Diretta Cinofila incontra Francesca Sorcinelli. – dogsportal.it Blog cinofilo).

Tuttavia, gli animali che vivono con noi quasi sempre subiscono le nostre scelte e non hanno la libertà di decidere, ad esempio, la propria alimentazione, le attività e i ritmi da seguire.

Allora potremmo realmente definire multispecie le nostre famiglie?

Gli scienziati dell’Università del Colorado, a Boulder, preferiscono parlare di “famiglie più che umane” (More‐than‐human families: Pets, people, and practices in multispecies households – Irvine – 2017 – Sociology Compass – Wiley Online Library) concludendo:

“Gli animali domestici possono costituire attivamente una famiglia proprio in quanto animali, non come surrogati di bambini o esseri umani pelosi.

Considerare le famiglie come qualcosa di più che umano rivela l’intreccio tra esseri umani e animali senza decentrare i primi, che mantengono responsabilità, stabiliscono regole e si prendono cura degli altri.

Le famiglie più che umane rappresentano un ibrido che comprende molteplici relazioni umane e animali e sociali e naturali, piuttosto che un modo completamente nuovo di fare famiglia”.

Quel rapporto che migliaia di anni fa era probabilmente basato solo sulla reciproca utilità è diventato, pian piano, un vero e proprio legame familiare. E sappiamo, sin da ora, che non sarà mai reciso.

Alessia Colaianni

Dottoressa di ricerca in Geomorfologia e Dinamica ambientale, sono poi approdata sulle rive della comunicazione e divulgazione scientifica. Sono diventata giornalista e, un articolo dopo l’altro, mi sono ritrovata a raccontare le storie di animali umani e non umani e dell’ambiente in cui vivono. Sul mio cammino ho incontrato lo sguardo di molti cani e questo mi ha convinta a suonare ai cancelli di Dogsportal per poter curiosare nella loro storia e nel loro comportamento insieme a voi.

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