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Nuove leggi sui reati contro gli animali: a che punto siamo?

Dovrebbe riprendere nei prossimi giorni l’esame della proposta di legge in materia di reati contro gli animali in Commissione Giustizia alla Camera. Parliamo del testo, dell’iter e dei possibili scenari futuri con Devis Dori, deputato di Alleanza Verdi Sinistra.

La proposta di legge n. 30, a prima firma di Michela Brambilla, parlamentare di Noi Moderati, sembra aver subito una battuta d’arresto nel lungo percorso che potrebbe farla diventare una legge a tutti gli effetti. La proposta, al momento ancora all’esame della Commissione Giustizia alla Camera, sarebbe un passo importante per il benessere dei nostri cani e di tutti gli animali: il testo prevede non solo un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, ma anche delle azioni di prevenzione oltre alla formazione delle forze dell’ordine. E, soprattutto, è portatore di un cambio totale di prospettiva etica. Abbiamo chiesto a Devis Dori, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, di aiutarci a capire la portata di questa proposta e quale potrà essere il suo futuro.

Come è nata la proposta di legge n.30

La proposta di legge n.30 “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali” (https://www.camera.it/leg19/126?tab=&leg=19&idDocumento=30&sede=&tipo= ) ne accorpa altre precedenti che hanno in comune il tema dei reati contro gli animali.

Perché questa unificazione?

«La proposta di legge 30 è un’unica proposta di legge, anche se sottoscritta da parlamentari di vari gruppi. — spiega Dori — È una ed è stata depositata all’inizio della legislatura. A questa, in seguito, sono state abbinate altre proposte di legge, tra cui la mia, n.468 (https://www.camera.it/leg19/126?tab=&leg=19&idDocumento=468&sede=&tipo= ), poi la n.842 (https://www.camera.it/leg19/126?tab=&leg=19&idDocumento=842&sede=&tipo= ) a firma di Walter Rizzetto (Fratelli d’Italia), la n.1109 (https://www.camera.it/leg19/126?tab=&leg=19&idDocumento=1109&sede=&tipo= ) che è di Francesco Bruzzone (Lega), e infine la n. 1393 (https://www.camera.it/leg19/126?tab=&leg=19&idDocumento=1393&sede=&tipo= ) della mia capogruppo Luana Zanella (Europa Verde), sottoscritta anche da me. Quindi sono cinque proposte di legge tra loro abbinate per omogeneità di materia».

Il rallentamento dell’iter

L’iter dei lavori, e in particolare la votazione degli emendamenti alla proposta di legge, ha subìto però un deciso rallentamento, anche se nei prossimi giorni la situazione potrebbe sbloccarsi. «Tre settimane fa avevamo già iniziato a votare e poi ci siamo bloccati lì, anche perché su tantissimi emendamenti c’era ancora la mancanza di un parere da parte del Governo, nello specifico del Ministero della Giustizia.

Poi è trascorsa una settimana, il testo era previsto in aula, ma è effettivamente scomparso dai radar della Commissione, anche se appare in calendario. Ma nei prossimi giorni si dovrebbe riprendere a votare», dichiara Dori.

Le preoccupazioni sono legate soprattutto alla potenziale approvazione di un testo al ribasso.

Ad esempio, «L’articolo 1 della legge Brambilla prevede la modifica della rubrica del titolo 9 bis del libro II del Codice penale che ad oggi è ‘dei delitti contro il sentimento per gli animali’. La proposta di legge prevede la modifica del riferimento al sentimento per gli animali, diventando così ‘Dei delitti contro gli animali’».

Perché cambiare questa definizione è importante?

Cambiare questa definizione avrebbe implicazioni etiche profonde: sarebbe un riconoscimento della soggettività degli animali, della loro dignità, del loro diritto a essere protetti da dolore e sofferenza al di là dei nostri interessi nei loro confronti. Una proposta di emendamento, però, vorrebbe evitare questa modifica, lasciando il titolo invariato.


Un altro elemento di preoccupazione, probabilmente quello che potrebbe costituire un ostacolo effettivo nell’iter, è la previsione di simili misure per animali domestici, selvatici ma anche d’allevamento e per sperimentazione.

Un futuro diverso per il contrasto alla violenza sugli animali

Come accennavamo, questa proposta di legge non promuove solo l’aumento delle pene.

Usare deterrenti non basta.

Il contributo di Devis Dori riguarda proprio la prevenzione dei processi di correlazione tra gli abusi sugli animali e la violenza contro le persone, il “link” di cui vi avevamo parlato insieme a Francesca Sorcinelli in una Diretta Cinofila (https://fb.watch/rt-obCWxtR/ ).

Il link può essere definito proprio come la stretta correlazione esistente tra maltrattamento e/o uccisione di animali, violenza interpersonale e ogni altra condotta deviata, antisociale e criminale.

«La deterrenza certamente non è sufficiente. È necessaria la prevenzione di comportamenti e reati di questa gravità in quanto sappiamo che chi è mosso verso un atto aggressivo e violento certamente non lo fa guardando l’entità della pena. È fondamentale la parte formativa. — chiarisce Dori — Perché solo nel momento in cui noi riusciamo ad agire rispetto anche alla consapevolezza della gravità di questi atti, potremo intervenire in tempo utile. Ciò implica che debbano essere coinvolte forze di polizia, magistratura, ma anche il sistema scolastico».

Possibili scenari per la proposta di legge

Quali sono le fasi che dovrà superare ancora la proposta di legge?

«Adesso siamo in fase emendativa. L’auspicio è che già questa settimana o quella successiva si possano votare gli emendamenti ed essere pronti per andare in aula a maggio- giugno, perché poi arrivano anche le conversioni dei decreti-legge che hanno chiaramente un’urgenza maggiore. Quindi entro l’estate si potrebbe avere l’approvazione alla Camera del testo. Non escludo sia possibile, speriamo non al ribasso. A quel punto il testo arriva al Senato e qui potrebbero presentarsi ulteriori problemi, è già capitato di vedere testi approvati alla Camera che si sono bloccati al Senato». In caso di modifiche, il testo tornerebbe ancora una volta alla Camera. In gioco c’è il benessere dei nostri compagni di vita a quattro zampe e di tanti altri animali, ma anche una rivoluzione etica e culturale della nostra società.

«Non vorrei che anche questa legislatura perdesse l’occasione di portare a casa un testo così importante. — sottolinea Dori — Secondo me, però, c’è una differenza notevole rispetto al passato: c’è una pressione da parte dell’opinione pubblica molto più forte. Tante volte vediamo come la politica non agisca se non sente il fiato sul collo. In questo momento, invece, il fiato sul collo c’è».

Alessia Colaianni

Dottoressa di ricerca in Geomorfologia e Dinamica ambientale, sono poi approdata sulle rive della comunicazione e divulgazione scientifica. Sono diventata giornalista e, un articolo dopo l’altro, mi sono ritrovata a raccontare le storie di animali umani e non umani e dell’ambiente in cui vivono. Sul mio cammino ho incontrato lo sguardo di molti cani e questo mi ha convinta a suonare ai cancelli di Dogsportal per poter curiosare nella loro storia e nel loro comportamento insieme a voi.

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